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Un insolito pomeriggio d’estate.

Un pomeriggio d’estate a casa sua, sua madre fa il solito pisolino pomeridiano e noi rimaniamo in sala a leggere, io seduto mollemente sulla poltrona e Gabriella sul divano. Fa caldo. Aspettiamo arrivi un orario decente per poter uscire senza farci cuocere dal sole. Il ventilatore ogni tanto muove l’aria e da un po di sollievo. “Torno subito” Gabriella si alza e immagino vada in bagno. Continuo a leggere l’ articolo e il tempo passa. Ho sete. Mi alzo e vado in cucina, apro il frigorifero e prendo una lattina di birra. Tornando in sala noto la porta del bagno aperta. Forse Gabriella è in camera sua. Mi avvicino alla porta socchiusa e la vedo: in piedi di fronte alla finestra con i jeans abbassati e le mutandine a mezza coscia e guarda fuori. Rimango un po stupito a guardarla. Abita all’ ottavo piano di un palazzo e di fronte a lei c’è solo la campagna. Anche se fosse seduta sulla finestra nessuno riuscirebbe a vederla. Continuo a guardarla. Ogni tanto vedo la sua mano raggiungere il suo culetto e poi tornare a giocare con il suo sesso. Tiene le gambe leggermente allargate, quanto glielo permette la stretta delle mutandine. Si alza la camicia credo si accarezzi il seno. Ed io rimango li, con la mia birra in mano ed il sesso che comincia ad indurirsi eccitato da quello spettacolo. Si accarezza piano, vorrei vedere il suo sesso aperto dalle sue dita ma non voglio interromperla. Sono tutto preso dalla scena e mi sembra di sognare. Dalla camera di sua madre sento un mugolio. Mi avvicino alla sua porta e la vedo, completamente nuda stesa sopra il letto e dorme. Sfioro con lo sguardo le sue cosce, il folto cespuglio che copre il suo pube, il prosperoso seno. Torno a spiare Gabriella che continua nel suo gioco. Mi sento crescere la voglia di toccarmi. Avrei voglia di godere guardandola ma non vorrei essere scoperto. A passi lievi vado verso la sala e appoggio al tavolino la birra. Mi assale un sentimento di disagio, mi sento escluso. è da cinque anni che siamo insieme e non m’era mai successo un fatto simile. Ritorno a guardarla. Prima guardo sua madre. Ora s’è voltata e vedo il suo sedere e riesco quasi ad indovinare l’apertura del suo sesso. Gabriella adesso s’è stesa sul letto, le gambe aperte e posso vedere il suo sesso aperto e lucido di umori. Le sue dita giocano con la clitoride e poi affondano dentro di lei. Ha gli occhi chiusi e la sua lingua passa sulle sue labbra. Non riesco più a staccare gli occhi da lei. Infilo una mano nei pantaloni e libero il mio sesso dalla stretta degli slip. Sento sua madre che si gira nel letto. Ho paura che si stia svegliando. Lancio uno sguardo verso la sua porta. Si è solo girata ed ora anche le sue cosce sono aperte. Sento il respiro di Gabriella farsi più veloce. Forse stà godendo. Mi volto verso la sua porta e faccio in tempo a vederla sobbalzare sul letto in preda ad un orgasmo che immagino splendido. Si ferma. Prende il lenzuolo e si copre. “Giò”. Mi chiama. Aspetto un attimo e m’affaccio alla porta della sua camera. “Cosa fai a letto? ” le chiedo fingendomi meravigliato. “Mi è venuto sonno, ti spiace se stò qui un attimo? Facciamo così, alle 5 mi chiami ed usciamo, ok? ” “Certo, va bene” e torno in sala. Avrei voglia di dar sfogo alla mia eccitazione. Mi alzo e torno verso le camere. Adesso Gabriella dorme. Mi avvicino alla porta di sua madre e rimango a guardarla. Immagino le mie mani sui suoi seni, tra le sue cosce. Forse è meglio se vado in bagno e do sfogo alla mia eccitazione. Entro in bagno e mi abbasso i pantaloni, il mio sesso sboccia fuori dagli slip, lo accarezzo piano e lo sento fremere sotto le mie dita. Lo accarezzo piano ad occhi chiusi. Rivedo la scena di pochi attimi prima. Non mi accorgo che sua madre è entrata in bagno, completamente nuda com’era a letto. Mi volto quasi spaventato e lei mi fa cenno di stare in silenzio. Si avvicina e la vedo guardare il mio sesso. La sua mano sposta la mia ed ora mi accarezza. Si mette in ginocchio davanti a me, si tocca il seno e lo stringe intorno al mio membro. Sono impietrito, non riesco neppure a muovermi. Mi guarda negli occhi sorridendo prima di avvicinare la sua bocca al mio membro. Lo tocca piano con la punta della lingua, lo bacia. Mi sembra di impazzire. Sento la sua bocca impossessarsi del mio membro e le sue mani sulle mie natiche che mi stringono a lei. La sua bocca avvolge come un forno tutto il mio membro e la sua lingua lo accarezza sopra e sotto. Sto per venire. Muovo il mio bacino con lentezza e mi sfugge un gemito prima di sentire il mio sperma invadere la sua bocca che continua a succhiarmi avidamente. Non sono ancora terminati i getti di sperma che lei si alza, mi volta la schiena e si appoggia alla vasca da bagno offrendomi il suo sedere. Avvicino il mio membro alla sua fessura e lo faccio scivolare dentro. è calda e bagnata. Mi muovo piano e il mio membro scivola dentro di lei che mi accompagna con i movimenti del suo bacino. Mugola appena stringendo le cosce come a sentirmi meglio. Il mio membro entra ed esce e lei sbatte il suo sedere contro di me quasi a volerlo tutto dentro di lei. Mi accovaccio su di lei e mi impossesso dei suoi seni. I suoi capezzoli sono duri e dritti e li stringo tra le dita. “Prendimi dietro” mi sussurra appena. Esco dal suo sesso e appoggio il membro sul suo buchino. Senza alcuno sforzo lo sento entrare accompagnato dalle sue spinte. Chiudo gli occhi e mi muovo nel suo stretto pertugio. “Sto per venire adesso” mi dice cominciando a muoversi più in fretta. Sento il mio membro stretto dagli spasmi del suo piacere. Lascio andare anche il mio e mi sembra di riempirla tutta con il mio nuovo piacere. Si lascia andare in ginocchio con il seno appoggiato alla vasca ed io rimango dietro di lei, in piedi e con il membro gocciolante. Si volta, lo accarezza piano e poi lo pulisce tutto con la sua bocca. Si rialza ed esce. Rimango in bagno scioccato. Mi ripulisco, mi rivesto e torno in sala. Sono le 4, tra un’ora sveglierò Gabriella per uscire. FINE

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