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In dolce attesa

L’estate di due anni fa è stata, per me, una delle più strane, ma allo stesso tempo eccitanti; andai al mare a Cattolica con due amici per circa due settimane a casa della nonna di uno dei due compagni di viaggio. Subito il nostro obbiettivo erano state le ragazze; i primi giorni ci servirono come “acclimatazione” per vedere che aria tirava in spiaggia e nelle discoteche frequentate la notte. Non era certo facile trovare ragazze disponibili a uscire e a fare nuove conoscenze in spiaggia, quindi la nostra attenzione venne subito dedicata alla vita notturna; conobbi e scopai diverse ragazze, sempre comunque senza impegno sentimentale, ma la scopata più strana che ho fatto è stata con una donna in dolce attesa. Vi giuro non me la sarei mai aspettata, ma è successa ed è anche stata bella. Ecco come andò: un giorno mi alzai molto tardi e scoprii che i miei due compagni di casa erano già usciti lasciando tutti i piatti da lavare a me; così, uscii di casa per stirarmi le ossa e vidi per la prima volta dopo giorni la vicina di casa. Una bella giovane sui trent’anni in dolce attesa e con bimba piccola al seguito; io ero in mutande e perciò preferii non farmi vedere, entrando in casa; non pensai nulla di particolare dimenticandola subito e pensando invece a raggiungere in spiaggia e miei amici. Usavo come costume sempre i pantaloncini evitando così di mettere in mostra il mio arnese che anche da moscio non era certo piccolo; quel giorno però mi sbagliai e misi gli slip, uscii di casa e una volta accorto per coprire misi un paio di calzoncini sopra. Presi la bici e andai in spiaggia. Trovai i due intenti a giocare a pallone con altri ragazzi così pensai di unirmi. Verso le 18. 00, andai sotto l’ombrellone per riposarmi dopo un bagno che avevo fatto solo cinque minuti prima così notai che la sdraio davanti era occupata dalla famosa vicina di casa. La stanchezza mi vinse e così mi addormentai. Ad un certo punto sentii della sabbia in faccia e mi svegliai di soprassalto; era stata la piccola figlia della vicina che era venuta a giocare di fianco a me e scavando una buca mi aveva centrato con la sabbia. Certo non mi arrabbiai, però questo attirò l’attenzione della madre che, alzatasi dalla sdraio, venne a riprendere la figlia; ebbi così l’occasione di conoscerla e salutarla presentandomi:
“Ah salve, io sono Roberto, uno dei tre scavezzacollo che abitano nella villetta a fianco”
“Piacere, sono Linda e lei è Veronica…la scusi ma è piccola”
“Ma di che, si figuri…ci mancherebbe! ”
“Sa, mio marito non è qui ed è difficile tenerla con me in questo stato”
“A che mese è? ”
“Al quarto, mi scusi ancora, ma adesso devo andare sennò chi prepara più da mangiare e ho pure il forno rotto! ”
“Come rotto? Non va il gas? ”
“Si, esatto”
“Ah, ma allora è una stupidata anche a noi non andava poi l’abbiamo sistemato…deve essere un problema di quelle case. Senta, stasera non ci sono e se riesce a non usarlo passerò domani nel pomeriggio per ripararglielo”
“Davvero sarebbe così gentile? Oh grazie, allora a domani pomeriggio”
“D’accordo salve” E così la salutai. Durante la conversazione avevo notato il suo sguardo spesso puntare in basso e improvvisamente mi resi conto che a causa del bagno che avevo fatto avevo tolto i pantaloncini mettendo in risalto il pacco!
“Vabbè poco male…tanto è mamma chissenefrega! ” – pensai – e così tornai a dormire. Il giorno dopo, verso le tre del pomeriggio, dissi ai miei compagni che li avrei raggiunti più tardi in spiaggia e andai dalla vicina. Avevo scelto un abbigliamento certamente scomodo, ma che mi avrebbe evitato figure: pantaloncini corti ma larghi e maglietta a mezze maniche scura. Suonai e mi venne ad aprire Linda vestita con dei pantaloncini aderenti rossi e un top rosso aderente anch’esso. Sinceramente non avevo notato prima il suo fisico che però non era niente male; al di la del pancione, ovvio per una donna in attesa, aveva due dei seni e un sedere certamente grosso però ancora appetibile. Non pensai nulla di malizioso comunque ed entrai. Così le dissi:
“Senti, posso darti del tu? Mi faciliterebbe le cose. ”
“Certo, come no! ” . Cominciai la riparazione che semplicemente consisteva nella sostituzione di una stupidissima valvola, con una che avevo comprato il giorno prima. Finito il lavoro ero sudatissimo per il gran caldo così mi tolsi la maglietta; stanco mi venne istintivo sedermi sul divano e anche Linda fece lo stesso.
“Così tuo marito non è qui? ”
“No, è a Milano per lavoro, verrà a fine mese”
“Ah e tu invece? ”
“Io sono in maternità ora, ma prima facevo la maestra d’asilo, tu? ”
“Io sono stagista in una società di informatica” Poi vidi che abbassò gli occhi e timidamente disse:
“…scusa se mi permetto…hai una fidanzata? ”
“No, non al momento, ma con me puoi parlare di tutto liberamente perché non ho tabù”
“Perché vedi…mio marito non mi tocca da mesi e io ho bisogno di sesso” Strabuzzai gli occhi e dissi:
“E la gravidanza? ”
“Ne ho parlato con il ginecologo e posso tranquillamente scopare, solo senza estremismi…” – continuò – “Ieri in spiaggia ho notato sotto il costume che sei ben dotato e mi sono masturbata tutta notte pensando a te…” Sempre più incredulo:
“E tua figlia? ”
“è fuori con un’amica per tutto il giorno, tornerà stasera” Poi iniziò a piangere e mi disse:
“Senti, così come sono non sono attraente, ma vorresti scoparmi? ” Non mi era mai successa una cosa simile e mi trovai in imbarazzo; così cercai di mantenere la calma e dissi:
“Se hai un preservativo certo, senza problemi” Alzò la testa sorrise e disse:
“Grazie, mi fai felice. Si ho i preservativi di mio marito, aspettami in camera, arrivo subito. ” Mi alzai, andai dove c’era il letto matrimoniale e mi spogliai. Mi sdraiai poi sul lettone nudo, con il cazzo moscio quando entrò Lidia completamente nuda; accipicchia! Era eccitante però! Insomma aveva dei capelli a caschetto neri, un bel viso da innocente, due seni abbastanza grossi con capezzoli grossi e scuri e una figa non troppo curata ma sicuramente attraente. Aveva in mano un preservativo e quando entrò in camera lo lasciò cadere rimanendo stupita.
“Cosa c’è? Stai male? ”
“No…ehm…è solo che ieri pensavo fossi eccitato…invece…è così grosso…anche moscio…chissà duro…”
“Senti, ormai siamo qui…non ti farò male dai…”
“No, non è per quello, è che non ne avevo mai visto uno così grosso…” Raccolse il preservativo e si avvicinò, salì sul letto e prese in mano il mio cazzo che nel frattempo si stava indurendo.
“Non ti piaccio vero? ”
“Ma cosa dici! ? Sei molto eccitante anche così” Mi prese la mano con la sua e la posizionò sui suoi seni; allora tra me e me pensai
“Dai, siamo qui andiamo fino in fondo” Mi avvicinai e con la lingua passai sui capezzoli che si stavano indurendo. Io avrò avuto il cazzo lungo e grosso, ma lei ragazzi aveva dei capezzoli che saranno stati lunghi almeno due centimetri! Mai visti! Così mi disse:
“Fai come mia figlia, succhiali non avere paura” Memore della mia amante Laura, li succhiai come un biberon e ne uscì del latte molto dolce; Lidia intanto mi accarezzava la testa con la mano tra i miei capelli gemendo in continuazione. Il mio pene era ormai lungo al massimo e duro come un sasso; mi girai verso di lei e le dissi:
“Dai, fammi un pompino” Non si fece pregare, evidentemente il suo lato di porca doveva essere uscito del tutto e mi spompinò da vera professionista del piacere mentre io le infilavo le dita nella figa pelosa. Effettivamente era molto pelosa, ma questo non mi trattenne particolarmente: levai il cazzone dalla sua bocca e gli infilai sopra il preservativo, poi la misi a pecorina e la penetrai molto lentamente da dietro. Mi aspettavo che avrebbe chiesto basta, invece cominciò a emettere degli urletti di piacere e io arrivai fino in fondo. Cominciai a muovermi piano piano mentre lei chiedeva
“Ancora…ancora…”. Poi, le chiesi:
“L’hai mai fatto anale? ”
“No”
“Benissimo! Lì vado sul sicuro! ” Così tolsi il cazzo dalla figa e le leccai il buchino fino ad inumidirlo per bene. Presi il mio pisellone in mano e muovendolo in cerchio allargai il buco fino ad inserirlo. Lidia urlò fortissimo…le chiesi:
“Male? ”
“è bello…vai avanti” Così penetrai con forza andando avanti e indietro come se fosse la mia preda e io il cacciatore. Chiedeva sempre
“Ancora si ancora lo voglio! ” e questo mi rinvigoriva sempre di più. Stavo per venire, quando lo estrassi, mi tolsi il preservativo e infilai l’arnese nella bocca di Lidia cominciando ad usarla come una figa, muovendovi avanti e indietro per quanto potevo perché la grandezza del mio cazzo non permetteva alla donna di prenderlo tutto. Cominciai a gemere anche io fino a quando non venni nella sua bocca, lo tirai fuori che ancora sborravo e le spruzzai tutto sui seni. Lei prese il dito, se lo mise in bocca, lo bagnò e si spalmò tutto lo sperma sulla panciona…una cosa molto arrapante. Mi sedetti sul letto con le gambe stese mentre il mio pene si stava ammosciando. Lei si alzò, si mise con le gambe aperte sopra di me e si ficcò l’asta nella figa di nuovo.
“Cosa fai? ” le chiesi
“Voglio venire come non mai” e cominciò a saltare sopra di me mentre stranamente il mio cazzo si induriva di nuovo. Scopammo di nuovo fino a quando lei non urlò di piacere e io sborrai di nuovo, ma questa volta sul mio ventre data la posizione. Così lei si chinò e leccò la sborra che era su di me…
“Quanto sei porca” le dissi; lei sorrise e si alzò, prese il preservativo e andò in bagno. Sentii il rumore della doccia, così mi alzai ed entrai anche io nel box doccia. Ci lavammo a vicenda divertendoci a tirarci addosso lo shampoo. Poi, mi rivestii e la salutai, lei mi ringraziò per il gas e “per altro” disse…Risi e presi la bicicletta molto soddisfatto per andare in spiaggia. FINE

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