“Vieni in via Verdi alle 20. Ci vedremo lì. Ti devo chiedere una cosa. ”
Quelle erano le istruzioni.
Cosa poteva voler dire?
Cosa avresti trovato?
Il tuo cuore batte eccitato mentre cerchi il numero 132 nella strada scura.
Passi davanti ad una casa con una quantità di macchine parcheggiato davanti, è impossibile leggere il numero, e poi trovi il numero 134, così comprendi di essere arrivato.
Parcheggi subito dopo la massa di automobili e scendi, i piedi picchiano sul cemento.
“Mettiti qualche cosa di elegante, ” aggiungevano le istruzioni.
E l’hai fatto, ti sei messa un vestito lungo, blu che aderisce ad ogni tua curva.
Trovi la casa n° 132, proprio di fronte alle macchine.
La casa è illuminata e dentro si sente il suono di risa.
è l’indirizzo giusto?
Guardi di nuovo il mio appunto, ma leggi le stesse cose.
Respiri profondamente, bussi alla porta ed un uomo alto con capelli scuri, tagliati corti apre.
“Huh? ” esclama.
“Vende qualche cosa? Penso che non vogliamo niente, ” esita, iniziando a chiudere la porta.
“Gianni Grandi sta qui? Mi ha chiesto di incontrarci qui, ” dici esitante e l’uomo torna ad aprire la porta.
“Sì, è qui, ” risponde, ma si interrompe quando arrivo.
“Nicoletta! Grazie per essere venuta. Questi miei amici danno una festa di addio al celibato per Davide e mi hanno chiesto di aiutarli. ”
Arrossisci mentre pensi come possa essere estesa a te la richiesta di aiuto.
“Posso esserti utile, ” rispondi rispettosamente, mentre il tuo viso torna ad essere di un rosso brillante.
“Nicoletta, questo uomo fortunato è Davide, e si sposa la settimana prossima. E questi altri sono Giulio e Bruno. Ti dispiacerebbe aiutarci servendo le bibite ed azionando il videoregistratore… ed altre cose. Sei d’accordo? ”
Il tuo cuore ti sale in gola. ‘Altre cose? ? ‘
Ma ti riprendi e mostri un coraggioso sorriso.
“Sarà un piacere, ” cinguetti, facendo capire il doppio senso.
Davide è un bell’uomo alto, biondo, mentre Giulio è più piccolo, con ricci scuri ed uno sguardo latino.
Bruno è un allampanato ventenne con capelli a spazzola.
Tutti ti sorridono.
“Felice di conoscerti, Nicoletta. ”
“Ciao, grazie per essere venuta, ” ti salutano e tu sorridi a tutti.
“Oh, un’altra cosa, ” intervengo.
“Ehi, non ha un aspetto splendido? ” Domando girandomi verso i miei amici.
“Sì! ”
“Bisogna dire che è uno spettacolo! ” Dicono sorridendo.
“Bene, non pensate che sarebbe uno spettacolo migliore così? ” Domando mostrando un succinto, trasparente e merlettato grembiulino.
“Non scherzare! ” è la risposta, e senti nascere un senso di panico mentre comprendi che la situazione sta rapidamente sfuggendo al tuo controllo.
Guardi l’indumento e impallidisci.
Ma decidi di soddisfare i miei desideri sapendo quanto mi ecciterebbe e mi farebbe piacere.
“Lo indosserò, ” rispondi con voce tremante, prendi il grembiulino dalle mie mani.
“Dove posso andare a cambiarmi? ” aggiungi con un riso sciocco.
Fingo di pensare.
“Oh, non so, ” mormoro…
“Ci sono molte possibilità… ”
“Bene, non metterci troppo a decidere, ” sospiri calciando via le scarpe e sganciando la collana.
“Oh, OK, puoi andare in bagno a cambiarti, ” ridacchio.
“Tornando prendi la videocassetta e gli spuntini che ci sono in cucina e porta tutto qui, va bene? ”
Scuoti la testa dopo aver chiuso la porta del bagno e cominci a spogliarti.
C’è un macchia scura di bagnato sulle tue mutandine quando le togli e ti asciughi prima di metterti il grembiulino e le mutandine intonate che lo accompagnano.
Allora respiri profondamente, ti raddrizzi, prepari uno sguardo orgoglioso e apri la porta.
C’è un coro di fischi mentre ancheggi nella stanza e ti pieghi per mettere la marmitta delle patatine sul tavolo del soggiorno, sapendo di mostrare le mutandine agli sguardi degli uomini.
“Cosa è lo spettacolo? ” domandi mettendo il nastro nel videoregistratore ed accendendo la tivù.
Lo schermo si illumina e allora vedi te stessa… te stessa.
Sei seduta sul divano e parli sotto voce verso la telecamera, impallidisci di nuovo quando comprendi che lo spettacolo sei tu.
“è lei! Nicoletta, sei veramente tu? ” domanda Giulio fissando sullo schermo l’immagine che languidamente si sbottona la camicia.
“è lei, ” confermo.
“Nicoletta è venuta stasera per una festa di addio al celibato di Davide veramente memorabile… non è vero, Nichy? ”
“Sì, ” sospiri.
Ti senti ogni secondo più bagnata e sei mortificata quando comprendi che la macchia scura che si spande sulle mutandine è probabilmente visibile a tutti i presenti e tradisce la tua eccitazione.
Sullo schermo guardi la tua immagine che lentamente alza il vestito e comincia a togliere le mutandine che sono altrettanto bagnate.
“Dio, sei fortunato ad avere una tale bellezza per te, Gianni, ” sospira Giulio e Davide e Bruno accennano col capo in segno di assenso.
“Lo so, molto fortunato, ” confermo mentre ti tiro a me e ti faccio sedere sul mio grembo.
Le nostre labbra si incontrano in un bacio e non appena le nostre bocche si aprono, con le nostre lingue cominciamo una pigra esplorazione l’uno dell’altra, senti le mie mani alzare il grembiulino così da far scivolare la mano oltre l’elastico delle mutandine ed immergere le dita profondamente nella tua umida femminilità.
Ti contorci sul mio grembo, mi baci ancora e uggioli mentre ti accarezzo insistentemente.
“Oh, è così bagnata, ” annuncio al mio impaziente pubblico.
“Cosa sta facendo la mia piccola succhiatrice? ”
Mormoro accarezzando i tuoi capelli con l’altra mano.
“Sei pronta a mostrare ai miei amici che piccola puttana lasciva sei? ”
“Oh, paparino, sono così eccitata, ” ti lamenti prendendo al volo la battuta.
“Devo assaggiare della sborra. Per favore, puoi darmi dello sperma, Papà? ”
Giulio e Bruno si sporgono in avanti, impazienti di osservare e cercano di nascondere le protuberanze che crescono sotto il loro jeans.
“Sì, mia bella piccola puttana bionda, Papà ti darà della sborra. Penso che alcuni dei miei amici potrebbero essere pronti per te, non pensi? ”
“Oh, siii, ” ti lamenti muovendoti su e giù sulle mie dita, cercando sollievo.
Ti giri verso il tuo pubblico e mormori,
“Mi vuoi, Giulio? E voi, Davide e Bruno? Sono una calda, sporca puttana, spasimo per il cazzo di un uomo sulla mia fica bagnata. ”
Davide è seduto, stordito, e dice,
“Non penso che a Laura piacerebbe. è meglio che ci stia fuori. ”
Ma vedi la sua mano sul suo inguine, si accarezza inconsapevolmente. Bruno e Giulio non sono così timidi.
Giulio si è già alzato ed ha l’inguine vicino al tuo viso, una mano accarezza i tuoi capelli mentre l’altra sbottona i jeans.
Puoi sentire la sua fragranza maschia, calda e muschiata, quando i suoi jeans cadono mostrando la sua erezione.
Scivoli giù dal mio grembo, sostenendoti con le mani e lo stomaco contro di me, e Giulio entra nella tua bocca riempiendo i tuoi sensi di un sapore salato.
“Sì, ” mormori mentre la tua lingua si muove sul cazzo di Giulio,
“Così, Giulio. Dai un po’ di sborra alla tua piccola puttana calda. ”
Senti Bruno muoversi dietro di te e indietreggi quando senti le sue mani sulle tue mutandine, le tira giù sulle tue lunghe gambe.
Lasciano una traccia di umidità sulle tue cosce scendendo.
C’è il rumore di una chiusura lampo dietro di te e senti il lungo cazzo di Bruno entrare profondamente nella tua femminilità scivolosa, tu rinnovi i tuoi sforzi sopra il cazzo di Giulio, lo spingi dentro e fuori dalla tua bocca calda, bagnata.
Guardando più in la vedi le mani di Davide occupate col suo lungo cazzo ed osserva con sguardo vitreo.
Il corpo di Giulio si tende e geme ed il suo cazzo sprizza un caldo getto di sperma che scivola giù per la tua gola… e poi riempie la tua bocca fino a farne traboccare dall’angolo delle labbra.
“Sì, questo è quello che voglio, ” mormori, la lunga virilità rigida di Bruno t’impala ancora e poi ancora mentre Giulio continua ad agitarsi ed il suo cazzo sprizza di nuovo.
“Ohhh, così, ” accarezzo le tue mammelle attraverso la sottile stoffa del grembiulino mentre il tuo corpo si muove contro il mio al ritmo dei colpi di Giulio ed alle spinte di Bruno.
“Alla ragazzina di papà piace succhiare e fottere, non è vero? ”
Sullo schermo la tua immagine inserisce lentamente un lungo vibratore cilindrico, color carne, profondamente dentro di te e ti lamenti.
“Sì, mi piace il gusto della tua eiaculazione, Giulio, ” ti lamenti.
“Ma voglio di più… dammi la tua sborra, Bruno! La voglio! ”
A queste parole Bruno non può resistere più a lungo e grugnisce mentre la riempie con la sua viscosità calda.
Tu crolli esausta mentre Bruno e Giulio lo estraggono.
Un filo di sperma di Giulio lo segue dalla tua bocca ma sei troppo confusa per asciugarlo.
Guardi Davide che, sommerso dalla sensualità di quello che ha appena visto, continua ad accarezzare la sua lunghezza con le dita.
Un’occhiata più da vicino rivela che le sue dita sono bagnate evidentemente dal suo piacere.
“Nicoletta, Davide non ti ha avuto. Cosa puoi fare a proposito di questo? Non pensi di potergli dare una controllatina? ” Domando.
Ancora una volta afferri la mia imbeccata, ti inginocchi ai piedi di Davide e guardi in su docilmente.
“Davide, so che la tua mente è rivolta al matrimonio e ti stai conservando per la tua sposa. Ma un giorno potrai pensarla in maniera diversa, e quando accadrà, io sarò li per te. Farò tutto quello che dice Gianni, e se mi dà il permesso, mi darò a te. Sono la sua sgualdrina, la sua puttana, e quando me lo comanda sono completamente senza morale o inibizioni. Quando sei pronto, chiama Gianni. Farò qualunque cosa per fargli piacere. ”
Come per illustrare le tue parole, asciughi lo sperma dal tuo viso, lentamente con un dito, e poi lo lecchi per pulirlo.
Davide guarda disgustato per un momento, e poi ASSENTE lentamente col capo con un’espressione astuta dipinta sul viso.
Mentre mi accompagni a casa il tuo viso è rosso d’imbarazzo ed eccitazione.
“Oh, Gianni, sono stata mortificata, così umiliata… ma quanto mi è piaciuto! Ohhh, sono così eccitata… e non sono venuta! ”
Ti giri verso di me ed implori,
“Oh, Gianni, vuoi far godere la tua piccola puttana stasera? Stasera sarai tu a comandare… e farò qualsiasi cosa tu voglia, qualsiasi cosa. ”
Ti sorrido.
“Sì, mia piccola puttana. ” FINE
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