Finalmente stava tornando. Quei dieci giorni del viaggio che per lavoro l’aveva portata in Spagna, erano stati lunghi, troppo lunghi per noi. Sebbene assieme da molto tempo, ci viene ancora difficile separarci l’uno dall’altra, abituati come siamo alla necessità del contatto delle nostre voci, dei nostri corpi…. Siamo sempre più innamorati, entrambi sessualmente molto attivi, amici intimi ed amanti appassionati, sempre a cercarci nei momenti più diversi, soprattutto all’aria aperta – ho già raccontato qui una delle nostre storie d’estate in “Spiagge” -, e quei giorni, privati com’eravamo delle nostre piccole abitudini quotidiane, erano stati duri …. Il sapore della fica di S. la mattina appena svegli è corroborante, è la migliore delle colazioni possibili, una visita al mio studio, senza mutandine, una sorprendente e piacevole pausa-caffè, la sua bocca che mi accoglie a casa stanco dal lavoro scivolando dal mio volto al mio uccello un balsamo rilassante, la doccia insieme prima di cena un rito … Piccole cose, forse ? ? ? …. e adesso ero all’aeroporto, ad attendere il suo volo, immerso in quei pensieri, e già eccitato….
ECCOLA !! Mi corre incontro lasciando la valigia, è bellissima con quelle tettone che ballonzolano sotto la camicetta, posso chiaramente vederne i capezzoli già duri, mi si butta al collo….. ciao, amore.., mi si struscia addosso, baciandomi, non può non sentire il mio cazzo che spinge contro il suo pube, quasi a volerla scopare lì, seduta stante…. Sorride, un lampo negli occhi, mi da un rapido morsetto al lobo di un orecchio, e mormora un… lo sento, sai tesoro, che “siete” contenti di vedermi
…. anch’io… non ne potevo più … che promette bene …. La strada per tornare a casa è lunga, parliamo del più e del meno, del lavoro, del suo viaggio, di quell’albergo a XXX dove dobbiamo assolutamente andare assieme. Di quanto ci siamo mancati…. e qui la mia mano corre già ad accarezzarle il ginocchio, è uno dei preliminari di uno dei nostri giochi erotici automobilistici, un gioco che ci eccita molto…. la sua mano corre sulla mia patta gonfia, la accarezza, apre i bottoni … vediamo come sta
questo signorino dalla testa rossa…. lo tira fuori, paonazzo e umido, inizia piano quel suo delizioso va e vieni sull’asta mentre con il pollice stimola la cappella, strappandomi degli ansimi …. devo rallentare, e per qualche minuto mi godo questa manina fatata che mi masturba con grazia . Poi …. ora basta… come, basta ? ! ? Chissà cos’ha in mente…… ho una piccola sorpresa…. toccami… non guardare…. e comincia a sollevarsi la gonna, puntando i piedi scoprendo le gambe abbronzate. La mia mano sale dal ginocchio, piano, verso l’attaccatura delle gambe, non sento le mutandine, ma questa non è una novità, e… mi venga un colpo !!! le mie dita toccano la nuda pelle… se la è rasata !!! Si è rasata la fica !!! Quasi sbando…. Guardo, di sfuggita….. devo pur guidare, del resto. FINE
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