Sono in ufficio con una mia collega; una donna mora di 36 anni, minuta e carina, anche se non bellissima, per la quale credo di aver preso una sbandata paurosa. Solo che è una di quelle donne vecchio stampo, sposata e madre di famiglia, che non tradirebbero il marito neanche sotto tortura (almeno questa è l’idea che mi sono fatto di lei). Oggi, però, ha un’aria strana, una luce diversa negli occhi, tant’è che, conoscendola, mi viene spontaneo chiederle se mi deve o vuole dire qualcosa.
“Sì”, mi risponde,
“ma non qui e non adesso, vediamoci nella mia stanza, durante la pausa pranzo, ti devo raccontare qualcosa che ti sconvolgerà”. Aspetto quel momento con impazienza e, puntualmente, mi reco da lei.
“Allora cosa c’è di tanto sconvolgente che mi devi raccontare? ”
“Vedi”, mi dice,
“tempo fa, ad un ricevimento, incontrai il titolare di una grossa industria, un uomo tarchiato sui 65 anni, che mi disse che stava cercando personale per la sua impresa e che, avendo ricevuto delle buone referenze su di me da comuni amici, voleva sottopormi ad un colloquio di lavoro. Ieri sera mi ha invitato a cena a casa sua ed io, dopo una furibonda lite con mio marito, che non capiva perchè un colloquio di lavoro avrebbe dovuto svolgersi a casa ed a cena del “datore”, ho deciso di andare per non lasciarmi sfuggire quella che avrebbe potuto essere l’occasione della mia vita. Arrivo in quella casa, una stupenda villa con giardino, piscina ed accessori vari, ma stranamente vuota; c’erano infatti solo il padrone di casa, la moglie più o meno della stessa età ed un maggiordomo, anche lui non più giovanissimo. Mi offrono un aperitivo e poi la cena squisita ed innaffiata da un vino ottimo ed abbondante, forse troppo, visto che il maggiordomo, nonostante le mie resistenze, continuava a riempirmi il bicchiere. Ad ogni bicchiere di vino, mi sentivo strana e non riuscivo a capire se stavo esagerando con il bere o se nel vino ci fosse qualche sostanza particolare. Fatto sta che alla fine della cena, mi girava la testa ed ho avuto come un mancamento. La padrona di casa, approfittando della situazione, mi ha preso per mano e mi ha detto
“Vieni, cara, andiamo a sederci sul divano in sala ed a parlare un po’ fra noi, tralasciando gli uomini che sanno parlare solo di lavoro”. Doveva essere molto sicura di sè o del vino che mi aveva fatto bere, perchè la prima domanda che mi fece fu
“Scusami, piccola, se ti faccio una domanda molto intima, ma sarei curiosa di sapere se nella tua vita, hai mai avuto esperienze lesbiche”; risposi di no e lei, a sua volta, mi disse
“Neanch’io, fino a 5 anni fa, poi un giorno, venne a trovarmi una mia nipote, figlia di mia sorella; una ragazza di 18 anni che vive all’estero, molto libera ed indipendente e, soprattutto che sa quel che vuole e come ottenerlo; cominciò a gironzolarmi intorno quasi sempre semisvestita ed a provocarmi, fino a che un giorno mi sedusse completamente. Fu un’esperienza bellissima che mi fece capire quanto avevo perso fino ad allora e, da quel momento cominciai a guardare le donne con occhio diverso, approfittando anche della mia situazione di notevole influenza nelle decisioni di mio marito”. In pratica mi stava dicendo che, se volevo essere assunta, dovevo sottostare alle sue voglie, tant’è vero che, mentre diceva queste cose, mi accarezzava le gambe in maniera sempre più audace e si avvicinava sempre più al mio viso, fino a stamparmi un caldo bacio sulla guancia. Ero come paralizzata; in altre circostanze le avrei mollato un ceffone sul volto e sarei andata via sdegnata; invece non riuscivo a reagire e non capivo se era per l’effetto del vino drogato o se stava succedendo qualcosa di strano in me. La “vecchia” capì che ormai ero in sua balia e cominciò a leccarmi sul collo, poi sul mento, fino ad arrivare alla mia bocca; tirai fuori la lingua e ricambiai quel bacio con voluttà. Poi mi tolse, con foga, i vestiti di dosso, quasi a strapparmeli e cominciò a leccarmi ogni lembo di pelle, quindi volle che io facessi la stessa cosa con lei, fino a che ci trovammo impegnate in un 69 da paura, con lei sdraiata sul divano ed io sopra. Fu in quel momento ed in quella posizione che vidi arrivare completamente nudi il padrone di casa ed il maggiordomo. Non si potevano certo definire dei maschioni, con quelle loro pancette e la carne cadente, ma io ormai non capivo più nulla e cominciai a succhiarli, alternando la mia lingua sui loro cazzi e sulla fica della padrona di casa che era sotto di me. Quindi mi scoparono a turno, prima il padrone di casa, poi il maggiordomo; fu in quel momento che il “vecchio”, mentre ero impegnata in uno smorzacandela con il maggiordomo, venne dietro di me e cominciò a masturbarmi il buco del culo. Capii immediatamente quali erano le sue intenzioni e lo pregai di lasciar stare perchè non lo avevo mai fatto.
“Anche la lesbicata non avevi mai fatto” mi rispose
“eppure mi sembra che ti sia piaciuta; dai vedrai che sarà bellissimo” e così dicendo ordinò alla moglie di sputarmi nel culo per iniziare a lubrificarmelo, mentre lui andava a prendere una crema che gli consentisse di penetrarmi con più facilità. All’inizio, nonostante la saliva e la crema che mi avevano applicato, provai un dolore forte, ma successivamente cominciai a godere come una cagna; era la mia prima doppia penetrazione e la cosa mi stava mandando in estasi. Al momento dell’eiaculazione, vidi la padrona di casa prendere in bocca i cazzi con veemenza; pensai che fosse un’ingorda di sborra ed invece il suo scopo era un altro; si fece venire in bocca quei due cazzi, trattenendo il loro sperma, poi mi fece sdraiare, mi aprì la bocca e mi sputò dentro tutta la sborra mischiata alla sua saliva; non so cosa mi prese, ma ingoiai tutto fino all’ultima goccia e quel nettare mi sembrò più buono di tutto il vino che avevo bevuto”.
“Sì, ma poi la storia com’è finita, hai avuto il lavoro? ”
“No”, mi risponde la mia amica
“perchè la disponibilità era per una sede periferica in Piemonte ed io non me la sono sentita, anche se devo dire che quell’esperienza mi è servita per capire la mia vera natura e per capire quante gioie della vita ho perso, pensando solo ad essere fedele a mio marito”. A quel punto, piuttosto incazzato, faccio
“Ma come, sono mesi che ti sto sbavando dietro e tu lo sai perfettamente, mi hai sempre fatto capire che non c’è niente da fare ed adesso mi dici che hai fatto la porca con tre persone anziane, senza nessuna gratificazione?
“Ma perchè urli tanto? ” mi fa lei,
“ti ho detto che sono cambiata; secondo te, perchè ti ho voluto raccontare queste cose e proprio all’ora di pranzo? Dai cretino, chiudi a chiave la porta ed avvicinati che voglio concludere il mio pasto con un bel cannolo alla crema”. Non posso credere alle mie orecchie; eseguo immediatamente; lei mi tira giù i calzoni e le mutande e comincia a farmi un pompino da favola; solo che forse, per l’eccitazione del racconto appena concluso, non è che riesca a resistere per molto; ma a lei questo non interessa più di tanto, tutto quello che vuole è il mio sperma; la inondo con litri di sborra che lei beve, raccogliendo anche quelle gocce che erano finite nei suoi occhi, nel naso e, persino, nelle orecchie. FINE
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