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Quella volta in mare con Rosanna

Era estate, una calda estate di quelle che si ricordano per tutta la vita …..
Calda non solo per il clima, ma principalmente per lei ….
Lei si chiamava Rosanna, l’avevo conosciuta proprio in riva al mare.
Lei era lì con la sorella che aveva flirtato con un amico il giorno prima e lui per poter trascorrere un po’ di tempo da solo con lei mi chiese di accompagnarlo il giorno dopo, e come sempre accade in queste occasioni tra lui e la sua ragazza non se ne fece nulla mentre tra me e Rosanna nacque una attrazione che non dimenticherò mai ….
Le occasioni da raccontare sarebbero tante, ma in particolare ne vorrei raccontare una che mi capitò un pomeriggio …
Eravamo al mare e come al solito non eravamo soli ma lo stare sdraiati sullo stesso asciugamano mi avevano messo addosso un notevole stato di eccitazione ed iniziai ad accarezzarla.
Rosanna mi fermò perché un po’ era imbarazzata dalla presenza della sorella ed io a malincuore l’ascoltai …
Allora pensai bene che un tuffo nell’acqua fresca sarebbe servito, perlomeno a nascondere l’incipiente erezione che si notava nei miei boxer.
Chiesi a Rosanna se volesse seguirmi e lei accettò …
La presi per mano e giunti su uno scoglio al limite dell’acqua giocando la spinsi in acqua, lei sembrò prendersela un po’ ma subito dopo si allontanò dalla riva con qualche bracciata.
Vederla in acqua era uno splendore, i suoi lunghi capelli raccolti a coda dietro la nuca mi fecero venire in mente certi momenti trascorsi la notte precedente mentre la facevo mia prendendola alla pecorina e mi aggrappavo ai suoi capelli.
Fu allora che mi venne in mente una strana idea …..
Presi il materassino gonfiabile e lo gettai in acqua, subito dopo mi tuffai anche io.
Raggiunta Rosanna la invitai a salire sul materassino mentre io mi appoggia sul bordo inferiore iniziai coi piedi a fare da “motore” …
Come ho detto prima era pomeriggio ed in quel momento non c’era molta gente in giro.
I turisti, evidentemente, stavano facendo la siesta dopo il pranzo….
Rosanna era rilassata sul materassino ed io con la scusa di appoggiarmi meglio le feci allargare leggermente le gambe e la cosa contribuì ad eccitarmi ancora di più.
Ad un certo punto senza che lei se ne accorgesse le chiesi di tenermi una cosa e lei solo dopo averli avuti in mano riconobbe i miei boxer !!!
Mi guardò perplessa ed io per non lasciarle dubbi mi staccai dal materassino e le nuotai accanto per farle vedere che ero nudo e soprattutto eccitato !!!
A quel punto invitai anche lei a fare altrettanto visto che eravamo abbastanza lontani dalla riva e nessuno ci avrebbe visto, lei tentò di resistere ma dopo un po’ di mie insistenze accettò e si tolse il costume ….
I capezzoli eretti che spiccavano sul non enorme ma perfetto nelle forme mi fecero capire che anche lei era eccitata per la situazione.
Per evitare di perdere i costumi li legammo ad una cordicella fissata al materassino ed iniziammo a giocare un po’ nell’acqua.
E giocando i nostri corpi a contatto con l’acqua fresca erano in grado di apprezzare maggiormente il calore dell’altro e l’eccitazione aumentava.
Nel frattempo il materassino si era allontanato di una ventina di metri ed allora proposi una gara a chi lo raggiungeva prima.
Diedi a Rosanna qualche metro di vantaggio ma lo stesso arrivai prima di lei e mi sedetti sul materassino.
Rosanna, ansimante, si appigliò al bordo del materassino e mi guardò:
“Ho vinto io” dissi
“Vinci sempre tu” rispose lei con aria allusiva, guardandomi tra le gambe, nonostante il contatto con l’acqua fredda, il pene restava in tiro e Rosanna, allungò una mano per sfiorarlo con una carezza.
Nel frattempo il materassino trasportato dalla corrente si era riavvicinato a riva e sicuramente qualcuno avrebbe potuto capire cosa accadeva ma questo pensiero in quel momento non ci sfiorò neanche.
Rosanna che prima sfiorava e poi accarezzava afferrò il mio cazzo ed iniziò a muoverlo ritmicamente.
Poi incurante del resto del mondo si avvicinò ed iniziò a succhiarmelo con foga.
Il mio cervello in quel momento non era in grado di pensare a nulla, ero pervaso da uno stato di goduria inimmaginabile e sentivo di essere vicino all’orgasmo.
Rosanna intanto continuava a leccarmi tutto, dal glande ai coglioni senza perdere neanche un centimetro dell’asta, poi dopo averlo leccato lo prendeva tutto in bocca al punto di sentire la mia cappella sulle sue tonsille.
Per mia fortuna capì che ero quasi al punto di non ritorno e smise di leccarmelo e mi lanciò uno sguardo che non lasciava dubbi. Io scivolai giù dal materassino e mi immersi nell’acqua.
Rosanna stava con le mani aggrappate al materassino, il corpo dondolante nell’acqua che le arrivava alle spalle.
Vedevo galleggiare le sue gambe sostenute dal peso dell’acqua salata,
muovendo appena i piedi.
La sensazione era bellissima.
La vedevo leggera e bella come una sirena.
L’acqua era trasparente ed standole alle spalle le potevo guardare il culo bianco e sodo, esposto al mio sguardo e al mio uccello.
“Stai ferma così” le ordinai eccitatissimo.
Le passai una mano intorno alla vita, mentre lei apriva le gambe per accogliermi.
Purtroppo la posizione non comodissima e la mancanza di equilibrio mi crearono molte difficoltà e non riuscii a penetrarla completamente ma la cosa non poteva soddisfare ne me ne lei.
Allora le appoggiai il membro solido ed eretto esattamente sopra il buco del culo.
L’acqua facilitò il passaggio attraverso lo stretto orifizio.
Con la mano libera mi era aggrappato anche io al materassino.
Appoggiai le mie labbra al suo collo ed iniziai a succhiare vogliosamente, mentre con leggeri colpi di reni introducevo il cazzo nello stretto passaggio.
Rosanna vibrò tutta di eccitazione.
Nella posizione che avevamo assunto era immobilizzata, riusciva solo a protendere il culo per prenderne di più, sempre di più.
Ansimava e godeva a ondate successive, mentre i miei colpi ritmici sembravano che le spaccassero il culo.
Sentimmo allora delle voci che ci chiamavano, girammo la testa per un attimo verso la riva e vedemmo che la sorella ed i nostri amici ci richiamavano perché era ormai ora di andare.
Questo la eccitò ancora di più e si mosse furiosamente col culo, come per far capire ai nostri amici quel che stavamo facendo nell’acqua.
Sapeva che era uno spettacolo eccitante e immaginava che anche sua sorella avrebbe voluto partecipare con noi e che i nostri amici si toccavano l’uccello e si sarebbero masturbati guardandoci.
Intanto, come per aiutarla a godere sempre di più, spostai la mano e le infilai due dita nella fica, aumentandole ancora di più il godimento.
La sentivo tutta aperta, tutta esposta, tutta mia e mi pareva di impazzire dal piacere.
Sentii il mio l’uccello tendersi ancora di più e un fiotto di sperma bollente riempirla tutta.
Fortunatamente in quel momento anche Rosanna con un urlò strozzato forzatamente in gola mi fece capire di essere venuta.
Appagato e soddisfatto, mi lasciai galleggiare, disteso appoggiato al materassino.
Rosanna fece altrettanto.
Con una mano si teneva attaccata alla mia spalla, mentre con l’altra si accarezzava la fica, ancora pulsante.
“Hai visto, sulla riva tutti ci guardavano” mi disse.
“Avranno pensato che sei una troia, cosa che non penso io che credo di amarti sempre di più, ma non temi il giudizio di tua sorella? ? ” chiesi un po’ preoccupato.
“Se parlassi io di alcune sue imprese .. ” mi rispose con un sorriso tranquillizzante.
Rimanemmo lì a galleggiare, cullati dal movimento dolce dell’acqua, finché, non senza qualche difficoltà, ci rimettemmo i rispettivi costumi e tornammo a riva. FINE

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