Franco era molto arrabbiato con se stesso, non riusciva a spiegarsi perché la rivelazione fattagli da Anna lo avesse tanto turbato. Certo lui aveva ormai un’età in cui si stentava a capire le rapide evoluzioni del mondo, ma sapeva benissimo ciò che stava accadendo. Le ragazze stavano correndo a marce forzate verso la vera parità ed in molte questo generava un affannoso desiderio d’indipendenza. Il comportamento di Anna era del tutto logico e comprensibile… dati i tempi.
Lei era bella… anzi bellissima, chissà quanti giovanotti le facevano la corte, era quindi logico… e poi chi era lui per farle la predica ??? Non era sua padre… non era un suo parente anche se in fondo un poco lo era dal momento che l’aveva vista crescere e trasformarsi…. Ecco forse quella era la chiave di tutto. La trasformazione di Anna era stata troppo rapida .. da brutto anatroccolo sgraziato e splendido e sensuale cigno… il pensiero riuscì a strappargli una piccola smorfia che poteva vagamente assomigliare ad un sorriso.
Certamente era quella la spiegazione, lui non si era ancora abituato all’idea che lei fosse diventata una donna… che le passioni ed i desideri in lei avessero alla fine avuto il sopravvento sulla ragazzina….il pensiero lo fece rabbrividire ed improvvisamente si ritrovò a pensare ad Anna ai suoi seni con i grossi capezzoli turgidi d’eccitazione… la reazione del suo corpo fu immediata e violenta…. Scacciò il pensiero e ridacchiò tra se….”Sarà perché da due settimane non faccio il mio giro…. Per fortuna oggi devo andare da Francesca….lei saprà certamente calmarmi….”.
Gli bastò ricordare gli occhi azzurri e lo sguardo sensuale di Francesca per sentirsi meglio. Andò a mangiare e poi iniziò il suo giro che s’interruppe solo quando arrivò da Francesca. Suonò e si meravigliò un poco dal momento che ci volle parecchio prima che lei gli aprisse la porta. Indossava una corta vestaglia, che lasciava completamente scoperte le sue bellissime gambe, il suo sguardo era ancora più intrigante del solito.
“Ciao Franco… sei in anticipo….” Gli disse lui scosse la testa guardando l’orologio “Non mi pare…anzi direi che sono in perfetto orario Francesca assunse un’espressione stupita e ridacchiò “Come passa il tempo… vuoi qualche cosa da bere ????” “Grazi un bicchiere d’acqua andrà benissimo…” rispose Franco. La seguì mentre lei andava in cucina, con gli occhi puntati sul suo perfetto sedere che ondeggiava sotto la corta vestaglia che ad ogni passo lasciava che le piccole e sode natiche facessero capolino.
Francesca Prese un bicchiere che depose sul tavolo, poi andò al frigorifero e lo aprì chinandosi per prendere la bottiglia. La vestaglia risalì e scoprì un sedere pressochè perfetto per una signora di quarant’anni, lo sguardo di Franco v’indugiò seguendo la curva delle natiche sino a sbirciare la rossa peluria che s’intravedeva tra le cosce. Trovò insolito che apparisse compatta… come se fosse bagnata. Si sedette mentre le si rialzava e si avvicinava per versagli da bere “Stavi facendo la doccia ?” domandò “Lei scosse la testa e domandò maliziosamente “Che cosa te l’ha fatto pensare ???” lui indicò con la mano il suo abbigliamento e rispose “L’abbigliamento e… altri piccoli particolari….” Lei scoppiò in un’allegra risatina “Alludi forse al fatto che sono tutta bagnata ????” Franco annuì “Sarebbe bastato toccarmi per sapere che non avevo fatto la doccia….” Continuò lei in un esplicito invito che Franco non si fece ripetere.
La sua mano si spinse tra le cosce di lei…. Risalì sfiorando la pelle vellutata e seguendone la linea perfetta e decisa… giunse la dove voleva arrivare ed il contatto con la carne calda ed umida di Francesca gli provocò un’immediata reazione….”Ti stavi tenendo in caldo ???” le domandò e lei annuì chinandosi a baciarlo. Iniziò anche a spogliarlo e quando fu nudo s’inginocchiò davanti a lui e prese a succhiarlo con passione sino a che non si sentì soddisfatta del risultato.
Si rialzò strusciandosi contro di lui “Ti ho preparato una sorpresa….” Disse prendendolo per mano. Lo condusse in camera da letto non appena aprì la porta Franco vide che sul letto giaceva un’altra donna. “Lorena… questo è Franco di cui ti ho tanto parlato….” Disse “Piacere Franco….” Rispose la giovane. Franco la fissava… non poteva avere più di 25 anni, era con ogni evidenza alta e snella, ma con seni pieni e sodi anche se non grandi.
Era distesa sul letto, oscenamente scosciata e si accarezzava morbidamente i seni ed il pube “Io non resisto e tu ???” gli domandò Francesca e con un risolino corse sul letto “Dai raggiungici….” Lo invitò prima di affondare il volto tra le cosce di Lorena che emise un gemito al contatto con la sua lingua. La giovane riaprì gli occhi e guardò Franco facendogli con la mano il cenno di avvicinarsi. Camminando come un automa lui le raggiunse salendo in ginocchio sul letto……
Franco entrò e si gettò sul letto accasciandosi senza nemmeno togliersi la giacca. Da quando aveva lasciato la casa di Francesca quella strana sensazione non l’aveva mai abbandonato. Avrebbe dovuto sentirsi rilassato e soddisfatto… avrebbe dovuto considerarla un’esperienza fantastica. Lorena si era dimostrata all’altezza di Francesca… calda e disponibile… apparentemente insaziabile. Le due donne avevano giocato per ore col suo corpo e tra di loro e lui le aveva possedute con tutto lo slancio di cui era capace….. ricordava ancora l’esaltante sensazione dei gemiti di Lorena che risuonavano incessanti mentre lui si agitava in lei deliziosamente massaggiato dai tonici muscoli del culo della giovane….
Scosse la testa domandandosi “E allora perché mi sento così ????”.
Anna guardò l’orologio, mancavano 5 minuti alle 19, si alzò ed incominciò a chiudere tutto poi spense le luci ed uscì abbassando la saracinesca e bloccando il lucchetto. Era un poco di cattivo umore, così prima di andare a casa decise di passare dal bar per incontrare gli amici. Come al solito le fecero un’accoglienza calorosa, in particolare i ragazzi. Non ci volle molto prima che il suo umore migliorasse, così quando qualcuno propose di andare tutti insieme a mangiare la pizza Anna fu tra quelli che accettarono. “Conosco un posto fantastico, è sulla collina ed in questa stagione c’è un panorama stupendo” propose Luca e dopo qualche discussione tutti accettarono “Faremo tardi, avviso a casa e sono da voi disse Anna alzandosi”.
La telefonata a casa la mise nuovamente di cattivo umore, non vedeva veramente l’ora di andarsene a vivere da sola, non ne poteva più delle discussioni con sua madre. Quando arrivarono al ristorante pizzeria contribuì al miglioramento del suo umore bevendo un paio di bicchieri di un delizioso chiaretto che avevano portato. Mangiarono chiacchierando e scherzando tra loro e dopo qualcuno tirò fuori da non si sa dove una chitarra e tutti si misero a cantare. Ormai l’umore di Anna era decisamente migliorato anche grazie a qualche bicchiere di troppo, si sentiva la testa leggera e l’animo allegro, non le diede fastidio nemmeno quando Luca che era seduto accanto a lei, le appoggiò una mano sulla coscia iniziando ad accarezzarla.
Luca era un bel ragazzo, per qualche tempo erano anche stati assieme molti mesi prima, poi le loro strade si erano separate “Non ho intenzione di rimettermi con lui, ma qualche carezza che male può fare…” si disse Anna illanguidita da quel dolce tocco.
Quando venne il momento di tornare a casa, Luca la prese sotto braccio e poi si rivolse a Fiorenzo un altro ragazzo della compagnia “Fiorenzo vai direttamente a casa ??” gli domandò e quando questi rispose di si “Allora potresti dare uno strappo a me ed Anna sino a casa mia… prendo la macchina e la riaccompagno a casa io…”.
Questi modi autoritari… quella sicurezza di se, non erano mai piaciuti ad Anna, ma quella sera l’alcool che circolava nelle sue vene attutì l’effetto che di solito quei modi le facevano anzi si strinse a lui ridacchiando “Si ma facciamo presto… muoio dal sonno…” Luca ne approfittò subito, quando furono vicino alla macchina di Fiorenzo, candidamente suggerì “Io e te possiamo salire dietro così se hai tanto sonno puoi sdraiarti e farti una dormitina…” senza reagire Anna si lasciò guidare e salì dietro mentre Luca scambiava un’occhiata d’intesa con Fiorenzo. Questi scosse la testa, ma non disse nulla e salì a sua volta mettendosi al volante.
La macchina partì e poco dopo Luca la fece stendere e lei appoggiò la testa sulle sue gambe “Stai comoda così ?” le domandò “Starei più comoda se non posse per quella cosa dura che tieni in tasca… che cos’è ???” ridacchiò Anna, sapeva benissimo di che cosa si trattava, ma la divertiva stuzzicarlo “Posso fermarmi quando voglio…..” si disse.
Quello che non aveva previsto accadde poco dopo, Luca incominciò ad accarezzarla… e la temperatura del suo sangue salì rapidamente, poi le sollevò la testa e la baciò con passione….Mentre rispondeva al bacio Anna sentì uno strano rumore, ma non ci fece caso… solo quando con dolcezza lui la adagiò nuovamente sulle sue cosce capì che cos’era quel rumore. Il membro eccitatissimo si Luca si appoggiò sulla sua guancia. Mentre la baciava il ragazzo si era abbassato la lampo e lo aveva estratto dai pantaloni.
“Posso fermarmi quando voglio…” si ripeté ancora una volta Anna, ma ruotò leggermente la testa ed iniziò a vellicare la turgida cappella con la tumida lingua. L’auto ebbe un piccolo sbandamento ed Anna sentì Luca ammonire Fiorenzo “Tu pensa a guidare….” Il pensiero che Fiorenzo la stesse guardando dallo specchietto retrovisore la eccitò, spalancò la bocca e lasciò che Luca spingesse il glande tra le sue labbra spostando la testa per consentirgli di penetrare più facilmente. Emise un piccolo gemito quando le dita di lui s’infilarono sotto il maglioncino e raggiunsero i seni afferrando dolcemente un capezzolo.
Ora succhiava con decisione, lavorando instancabile con la lingua sull’asta mentre il glande giungeva a sbatterle sul palato, la mano di Luca si spostò, scostò i pantaloncini e le mutandine e raggiunse le grandi labbra seguendole per raggiungere il clitoride. Un nuovo gemito indicò che aveva raggiunto l’obiettivo ed ancora una volta la macchina sbandò , questa volta con maggior decisione.
“Brutto stronzo… ti ho detto di pensare a guidare “Sbraitò Luca Anna provò compassione per Fiorenzo, costretto a reggere il moccolo ed a beccarsi gli improperi di Luca. Un pensiero le attraversò la mente e prima di rendersene conto si sentì dire “Dai Luca lascialo stare poverino… anzi Fiorenzo.. appena trovi una traversa fermati così non corriamo rischi…” Hai ragione… quell’imbecille non sa stare al suo posto… appena puoi fermati e vatti a fare una passeggiata…” aggiunse Luca arrogante come al solito.
Intimidito e frastornato… Fiorenzo obbedì e poco dopo erano fermi in una traversa di campagna riparata dagli alberi. Fiorenzo fece per scendere ed andarsene lasciandoli soli mentre Luca aveva già iniziato a spogliarla. Ma Anna lo fermò “Non andare via Fiorenzo… vieni qui piuttosto..” “Vuoi farlo guardare ?? Ma sei impazzita ??” sentì dire da Luca. Si voltò sorridendogli “Non voglio farlo guardare… voglio farlo partecipare…” Vedendo l’espressione allibita sul viso di Luca si sentì trionfante e quando si accorse che lui stava per reagire decise di prevenirlo “Se non ti va bene non hai che da andare a farti una passeggiata mentre io e Fiorenzo ci divertiamo….” Gli disse sicura…e Luca scosse la testa ma non se ne andò…
Poco dopo Anna si ritrovò per la prima volta in vita sua a succhiare due cazzi, una sensazione che la esaltò… non avrebbe mai smesso. Fiorenzo, timido e remissivo se ne stava immobile… incredulo di quanto gli stava capitando.. ma Anna capì che Luca stava diventando impaziente. Prese il comando delle operazioni. Ridendo si alzò e scese dalla macchina, trascinando con se Luca.
Poi fece stendere Fiorenzo sul sedile e si chinò ad imboccarlo succhiandoglielo con foga. Sapeva che in quella posizione il suo culetto sodo e rotondo era proprio di fronte allo sguardo di Luca. Quando sentì il glande incandescente strusciargli sulle grandi labbra alla ricerca del giusto punto per penetrarla, si staccò dal membro di Fiorenzo e si voltò verso Luca “Guarda che non è cambiato niente da quando ci siamo lasciati… sono ancora una brava ragazza e li non si entra….” Ridacchiò.
Luca annuì e si spostò un poco più in dietro… il Glande risalì sino all’inizio del solco delle natiche e si appuntò allo sfintere di Anna. Poi spinse con decisione e lei emise un piccolo gemito per poi tornare ad imboccare il cazzo di Fiorenzo. Anna non sapeva spiegare nemmeno a se stessa la sua decisione di rimanere vergine… ma benedisse quel ragazzo che un anno prima non si era fatto scoraggiare e le aveva proposto quella deliziosa alternativa…
Il pube di Luca sbatté rumorosamente contro le sue natiche
Anna lasciò che i colpi di Luca la scuotessero e dettassero allo stesso tempo il ritmo del pompino che stava regalando a Fiorenzo…sentì i suoi caldi umori colare copiosi lungo le sue cosce e prese a strizzarsi con forza i capezzoli… il ritmo di Luca crebbe ed in lei esplose l’orgasmo… il suo gemito venne soffocato dai copiosi getti di sperma che Fiorenzo le scaricò in gola… si era distratta e non si era accorta che il ragazzo stava per godere….facendo buon viso a cattiva sorte Anna deglutì rumorosamente e la cosa non le dispiacque anzi… il pensiero di quanto aveva fatto ed il sentire Luca impazzire e venire a sua volta dentro di lei… le scatenò un nuovo debole ma delizioso orgasmo…
Molte ore più tardi quando l’euforia del vino passò Anna ripensò inorridita a quanto aveva fatto quella sera “Devo essere proprio impazzita….” Si disse “Che razza di vergine sono ??? Una vergine stronza…ho bevuto troppo ed ho perso il controllo e queste cose non devono accadere… ma perché l’avrò poi fatto ???” . Quando dopo molte ore riuscì a darsi la risposta ne fu spaventata a tal punto che quella notte non riuscì a dormire.
Circa un mese dopo trovò l’appartamento che cercava… era piccolo, poco più di un monolocale, ma pulito… gli ci volle un po ad arredarlo ma alla fine ci riuscì. La litigata con sua madre e suo padre quando comunicò loro che si trasferiva fu di quelle memorabili ma caparbia come sempre Anna la spuntò.
Si era trasferita da circa due settimane quando per la prima volta Franco le chiese come andava “Tutto bene con il nuovo appartamento, ?? Hai finito il trasloco” le domandò e lei sorrise “Tutto benissimo… non sai quanto sia bello rientrare a casa senza doversi sorbire le prediche….” Rispose Anna “Ho solo un piccolo problema con l’idraulico… non sono ancora riuscita a trovarne uno che venga la sera o il sabato” aggiunse “Gli idraulici stanno diventando merce preziosa….” Commentò Franco Anna confermò annuendo “Comunque non mi scoraggio… una di queste sere esco qualche minuto prima, se non ti dispiace. Credo che presentandomi di persona troverò qualcuno disposto a venire a casa mia una di queste sere…..”.
Pronunciò quella frase con tono malizioso che, se ne accorse subito, colpì nel segno. Franco fece finta di nulla “E’ un grosso lavoro ???” domandò proseguendo la conversazione “No affatto… solo che il lavello nuovo ha un rubinetto che perde e la cosa mi irrita un poco….” Rispose Anna “Se si tratta solo di questo… magari una di queste sere ti accompagno a casa e te lo aggiusto…. Così mi fai anche vedere come ti sei sistemata….” Rispose lui. “Davvero lo faresti ???” domandò Anna e quando lui annuì aggiunse “Non sono sicura però che sia una buona cosa….se qualcuna delle tue donne ti vedesse entrare da me chissà che cosa penserebbe… la mia reputazione sarebbe in pericolo…”.
Franco non cascò ne tranello e rispose per le rime “Ma va la…. Con una puttanella che va in giro vestita come te sarebbe la mia reputazione ad essere in pericolo…..”.
Entrambi risero e la cosa finì li ma si accordarono per il giovedì seguente.
Il giovedì, chiusero insieme il negozio e Franco, caricata la cassetta degli attrezzi sulla macchina la riaccompagnò a casa e salì con lei. Per prima cosa Anna gli mostrò l’arredamento, ne andava fiera e fu contenta notando che lui l’apprezzava veramente. Poi gli mostrò il lavello che perdeva. A Franco non ci volle molto per capire che qualche operaio aveva montato male i pezzi “Non è che mentre gli operai facevano il lavoro tu te ne andavi in giro per casa mezza nuda a distrarli ???” Le domandò scherzando. Lei assunse un’espressione angelica e gli rispose “Ma come fai a pensare certe cose… ti sembro il tipo.”.
Mentre Franco dopo aver cercato e trovato il rubinetto generale, si metteva al lavoro Anna se ne andò a cambiarsi, quando tornò lo vide alle prese con i pezzi che aveva smontato che li osservava e studiava con cipilio professionale, ma decise di sfotterlo “Da come appari penso che ti ci vorrà ancora molto… ti fermi a cena ?” gli domandò. Lui la guardò un poco sorpreso “Non sapevo che sapessi cucinare…” lei rispose con un sorriso smagliante “Infatti…. Ma hanno inventato questa cosa… la s’infila in forno, si attende 30 minuti… ed il gioco è fatto… le chiamano lasagne….”Vada per le lasagne… anche se non credo che mi ci vorrà molto…” rispose lui ridacchiando. “Meglio… allora le metto subito in forno.
Franco fece abbastanza in fretta e dopo aver finito ebbe anche il tempo di andare in bagno a lavarsi mentre le lasagne finivano di cuocersi. Si sentì un poco a disagio nel piccolo bagno ingombro delle cose personali di Anna… c’erano calze e mutandine stese ovunque “Ed in ufficio sembra così precisa ed ordinata…” ridacchiò tra se.
Mangiarono e le lasagne si rivelarono scadenti ma mangiabili “Almeno non dovrò prepararmi da mangiare quando torno a casa. Dopo cena, Anna gli offrì anche il caffè che presero in quello che lei chiamava sontuosamente salotto. Si sedette al suo fianco… ma il divano era talmente piccolo che i loro corpi si sfioravano. Franco incominciò nuovamente a sentirsi a disagio.
“Credo che ora mi tocchi passare alle dolenti note… avanti spara… che cosa ti debbo ???” gli domandò lei “Non fare la scema… e poi mi hai offerto la cena….” Rispose lui e lei a quelle parole assunse un’aria schifata e fece un’eloquente smorfia “Non mi parlare di quella roba…… dovrebbero metterli tutti in galera… e pensare che la pubblicità era tanto invitante…” ridacchiò Anna. Quando rideva era bellissima, Franco provò una fitta di desiderio lancinante “Mi faccio schifo…ma come posso anche solo pensare certe cose…” si disse lui “E’ ora di andare…” disse per togliersi dall’imbarazzo “Ti accompagno…” rispose Anna e si alzò insieme a lui.
I suoi seni strusciarono contro il braccio di Franco… i loro visi si trovarono l’uno accanto all’altro… Per Franco fu troppo… senza nemmeno rendersene conto la baciò. Anna non si sottrasse anzi rispose al bacio… le sue braccia lo avvolsero premendo i seni contro il suo petto… lui percepì chiaramente i capezzoli inturgidirsi sotto la maglietta. Fece per sottrarsi ma lei lo trattenne mentre scivolavano avvinghiati sul divano. Quando le loro bocche si staccarono Franco cercò di parlare ma lei lo interruppe baciandolo di nuovo.
Poi Anna capì che lui non sarebbe mai andato oltre… ed allora le sue mani lo cercarono… lo liberarono e poi scivolò lungo il corpo di lui e lo accolse in bocca…ebbe un attimo di paura… lui aveva avuto tante donne… sarebbe mai stata all’altezza… ma le sue labbra e la sua lingua avevano già iniziato a muoversi autonomamente.. seguendo un atavico istinto che strappò a Franco un gemito.
Quando s’interruppe per iniziare a spogliarsi lui cercò di fermarla “Non dobbiamo Anna… sei così giovane…” farfugliò “Adesso ti faccio vedere io…” ridacchiò lei con un sorrisetto malizioso. Poco dopo completamente nuda prese a spogliarlo e abbandonata ogni resistenza Franco la fece stendere e si dedicò a lei. Ma Anna si sottrasse ben presto… quando le sue carezze si fecero più audaci. Per un attimo temette di averla spaventata…. Ma ben presto fu scosso da un fremito d’eccitazione. Anna si era messa carponi sul divano, Con una mano si divaricava le giovani e stupende natiche… con l’altra passava in continuazione dalla bocca al profondo solco inumidendosi con il dito il roseo forellino anale “Ti sembro ancora una bambina….” Gemette lei affondandosi un dito nel culetto.
Franco non resistette ed avanzò verso di lei… si chinò a baciarle le natiche… a leccarle l’ano… sino a che la penetrò. Era stretta ma elastica… e lui affondò a fatica in lei Poi si stese sulla sua schiena accarezzandole i seni… stuzzicandole i durissimi capezzoli mentre il pube si gustava il contatto con le seriche natiche “Cazzo se è grosso….” Gemette Anna
“Ti faccio male…” disse lui arrestandosi spaventato “Da impazzire…” gemette Anna.. ma il suo gemito contraddiceva chiaramente le sue parole. Lui riprese a muoversi e lei sue dita andarono a cercare il clitoride della giovane strappandole nuovi gemiti. Franco si sorprese della rapidità con cui lei raggiunse l’orgasmo. Appena ripresasi Anna voltò leggermente la testa e gli sorrise “Hai ancora paura di scoparmi adesso…. Sono ancora la tua bambina ????”.
Impazzito di desiderio Franco si staccò da lei… la rovesciò sul divano divaricandole oscenamente le cosce… il glande strofinò tra le grandi labbra madide d’umori e poi con un solo potente affondo la penetrò. Franco si arrestò immediatamente vedendo la smorfia di dolore sul viso di Anna. Nella sua vita non gli era mai capitato, ma non poteva avere dubbi eppure lei poco prima Cazzo poco prima lo aveva succhiato… se lo era fatto mettere nel culo… non poteva realmente…. “Anna… ma tu eri vergine….” Gemette Franco.
Il sorriso tornò sul viso di Anna che rispose “Hai detto bene… adesso taci e scopami….” Poi lo attirò a se, il suo ventre era caldo ed avvolgente… deliziosamente stretto…. La mente di Franco si perse nuovamente in lei e non parlarono più sino a molto dopo… quando Anna con il viso ancora imbrattato dal suo sperma si strinse a lui e gli sussurrò “è la più bella serata della mia vita….” E Franco si limitò ad annuire.
Giugno 1985
Anna entrò dalla porta era ancora più bella di quanto ricordasse, la maternità imminente non le aveva tolto grazia e fascino… e comunque questo non avrebbe fatto differenza per Franco… quella era la madre del suo futuro primogenito…