Angela mulina le anche per offrire tutta la fica alla lingua di Tina e geme, geme di piacere e mi attira contro le sue natiche afferrandomi per il pene che mi è diventato così duro e teso da farmi male.
“Infilami!”
Mi grida tra un mugolio di piacere e l’altro.
“Mettimelo nel culo! Così…!
Spingilo più in fondo che puoi…!
Ahh come è bello… come mi piace…!
Sai quanti uomini mi hanno già presa di dietro…?
Tanti! Un numero incredibile… hanno goduto tutti nel mio culo per la gioia mia e di Piero…”
Farnetica, ma il suo modo di fare da puttana è arrapante, la sua volgarità ancora una volta mi dà fastidio ma nello stesso tempo acuisce la mia libido verso di lei e sento nascere in me il desiderio folle di profanarla, di violare la sua intimità più nascosta, di sporcarla, umiliarla e fotterla!
Non mi riconosco più, mi sto comportando come un marinaio sbarcato in un bordello dopo mesi di navigazione e senza rendermene conto sto facendo proprio quello che lei e suo marito speravano che facessi.
“Vito… Vito…”
La voce della zia mi raggiunge frenando il mio impeto ed evitandomi di raggiungere l’orgasmo troppo presto.
“Bambino mio… non credevo potesse piacermi così…”
Parla a fatica perchè Angela, mentre la sodomizzo, si agita ancora sulla sua bocca, ma è evidente come il piacere si sia impadronito di lei, Piero l’ha penetrata e la possiede con colpi lunghi e profondi, penetra in lei quasi con violenza urlandole parole oscene che anzichè offenderla accrescono il suo piacere.
Rantola e urla nel momento del godimento, agita convulsamente il ventre andando incontro ai colpi dell’uomo che subito la raggiunge e gode assieme a lei scaricando il suo seme nel profondo della vagina.
Mentre Piero si agita ora quietamente nel ventre della zia, Angela si stacca da me e sdraiatasi supina mi attira sul suo corpo per farsi penetrare nella vulva.
“Dammi la tua sborra… inondami… ahh bel porcone chiava la tua vacca… guardami Piero come mi piace fare la troia… ahh…!”
Sto per goderle nel ventre, ma lei se ne accorge un attimo prima e con una spinta che mi coglie di sorpresa mi butta di lato e si getta assetata sul mio grembo, mi prende il pene fra le labbra e mi fa morire nella sua bocca che riempio di sperma.
Sono passate tre ore quando stremati riprendiamo la strada per tornare a casa, sono le sei passate e lo zio ci starà senz’altro aspettando con apprensione perchè un ritardo potrebbe portare scompiglio all’inizio delle gare di quella sera.
Per fortuna tutto va per il meglio e lo zio non obbietta per la nostra prolungata assenza, è completamente preso dagli impegni organizzativi del suo torneo e sembra ignorarci completamente.
La serata trascorre tranquilla, io e la zia usciamo a fare due passi sul lungomare, ma rincasiamo presto per andare a riposarci delle fatiche del pomeriggio.
Il mattino dopo siamo soli in spiaggia, lo zio non si è visto e Angela, che abbiamo visto passare, ci saluta da lontano ma non viene a disturbarci.
Rientriamo per il pranzo, la zia prepara due spaghetti al pomodoro e un po’ di affettato, si mangia velocemente ed in silenzio.
Lo zio tiene gli occhi bassi sul piatto che ha davanti e non proferisce parola, si intuisce che debba avere dei problemi e la tensione che serpeggia è tale da farci star male.
“Tina, ci prepari i caffè e ce li porti in sala per favore?”
Mentre sorseggiamo la bevanda lo zio accende il televisore e fa partire il videoregistratore.
Io e la zia restiamo di gelo, le scene che appaiono sul video ci riguardano direttamente e sono le riprese di quello che abbiamo fatto il giorno prima in compagnia di Piero e Angela.
La zia è impallidita e non proferisce parola, per quanto mi riguarda ho il cuore come stretto in una morsa e faccio addirittura fatica a respirare.
Bastardi!
Ci hanno ripresi a nostra insaputa e sputtanati davanti allo zio, ma ve la faccio pagare!
Ahh se pagherete!
Lo zio continua a sorseggiare il suo caffè e guarda in silenzio le scene che man, mano si stanno svolgendo sul video.
“Luca…”
Tenta di intervenire la zia, ma lui senza parlare la zittisce col gesto della mano e continua a visionare il filmato.
Figli di puttana!
Ma perchè l’hanno fatto?
Cosa ci hanno guadagnato?
Che interessi potevano avere?
Di sottecchi guardo la zia che si tiene il viso tra le mani che le tremano visibilmente per l’apprensione.
Quando fa il gesto di alzarsi per andarsene, lo zio la blocca con un comando secco che non ammette replica:
“Siediti e guarda!”
Poco dopo spegne il video e ci guarda negli occhi, ormai sono preparato alla sfuriata, davanti a quella prova così evidente non abbiamo neppure una possibilità di giustificarci.
“La cassetta dura quasi tre ore e sono tutte scene come quelle che abbiamo appena visto!
Mi avete veramente sorpreso, tutti e due!
E chi se lo sarebbe mai immaginato che mio nipote si sarebbe portato a letto sua zia… e non solo quello, se la porta anche in giro a fare i numeri con i miei amici come una vera baldracca!
State zitti! Ora parlo io!
Credo che a questo punto, Vito… credo tu sappia della mia situazione sessuale, diciamo così anomala, la zia ti avrà di certo raccontato tutto, quello che non sai, anzi che non sapete, è che ho cercato di trovare uno sfogo al mio desiderio sessuale appoggiandomi ai miei due amici dei quali ero a conoscenza dei loro gusti particolari.
Hanno sempre cercato di aiutarmi con i loro giochini che sembra siano le uniche esperienze in grado di darmi una certa virilità, per questo Tina ho intrigato per farti sedurre da Angela, per cercare poi, tramite suo di coinvolgerti anche con Piero.
Ero deluso perché hai sempre respinto le sue attenzioni, ma ora la grande sorpresa: dove hanno fallito loro c’è riuscito mio nipote!
La cassetta che abbiamo visto non l’ho commissionata, Angela e Piero hanno fatto tutto di loro iniziativa sapendo però di farmi cosa gradita.
A questo punto spero in una cosa sola… e lo spero intensamente!
Il vostro rapporto non deve finire, voglio che prosegua ancora, ma desidero essere spettatore partecipe delle vostre effusioni.”
Se nella stanza prima c’era solo silenzio e gelo, ora è anche peggio, una confusione di pensieri mi fa scoppiare la testa, ma la realtà è una sola: mi sono ritrovato uno zio guardone che a conoscenza della situazione tra sua moglie e me vuole partecipare, non so ancora bene come, ad un eventuale triangolo.
E’ arrivato l’autunno, ho lasciato la casa dei nonni per trasferirmi a casa degli zii.
Ora vivo felice con loro e quando io e la zia ci amiamo, zio Luca assiste su una poltrona ai nostri amplessi.
Poveretto!
E’ l’unica maniera che ha, anche se triste, di dare sfogo ai sui desideri. FINE