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Come amano le donne

Dopo dieci minuti che mi muovo in lei accarezzandole nello stesso tempo il clitoride, la zia comincia a dare i primi segni di apprezzare quella nuova esperienza, mugola e mi invita ad affondare i colpi, credo che stia per raggiungere l’orgasmo…

“Mio Dio! Scusate…!”

Ci blocchiamo raggelati, ho il cuore che mi sta scoppiando nel petto e faccio appena in tempo a intravedere una signora bruna che esce richiudendosi la porta della camera alle spalle.

“Angela! Aspetta!”

La zia con un’agilità insospettata salta giù dal letto e si precipita nel corridoio a bloccare la donna, sento le loro voci concitate, la porta si riapre e zia Tina sospinge in camera l’intrusa. Mi copro come posso con un cuscino, l’imbarazzo è fortissimo, sono completamente nudo davanti a quella signora che ci ha sorpresi nel bel mezzo del nostro rapporto sessuale. “Mi dovete scusare, non potevo sapere… giù mi hanno detto che potevo salire… Tina non potevo immaginare che tu e tuo nipote…” “Bè ora lo sai e spero che terrai per te la cosa, ti prego non suscitare uno scandalo dal quale non ci ricaveresti nulla di buono…” “Non preoccuparti Tina, lo sai che in queste cose so essere discreta. Su rilassatevi tutti e due ora!” Mi guarda sorridendo e ammiccando con complicità “Niente male il tuo nipotino! E’ proprio un bel ragazzo e ti invidio. Da quanto tempo andate a letto assieme?” “Solo da ieri sera… è successo così… Vito vado a prenderti i vestiti.” Quando la zia esce Angela solleva il cuscino che mi copre sbirciandomi il sesso, “Uhmm…” è il suo solo commento e mi guarda mentre con un dito in bocca mima i movimenti del coito. Veloce come è uscita la zia rientra gettandomi i vestiti. “Quanta fretta! Fatemi approfittare della situazione…, perchè non facciamo una cosina insieme?” La zia è fuori di sè balbetta e alterna pallori terrei a rossori incredibili che le imporporano il viso. “Non vi sembra che dovreste cercare di farmi vostra complice? Sarebbe la vostra garanzia no?!” Non attende risposte che peraltro non vengono, afferra il cuscino che mi copre e lo butta alle mie spalle, chiude a chiave la porta e comincia a spogliarsi.

Scivola fuori dal vestito rimanendo solo con un mini tanga che valorizza la curva dei suoi fianchi, ha gambe lunghe e ben tornite e i seni sono alti e sodi.

Dalla piega dell’inguine fuoriescono ciuffi di peli neri che il triangolino di stoffa non riesce a contenere, la mia attenzione viene magnetizzata da quel punto e Angela se ne accorge.

“Se ti piace il pelo sei accontentato, guarda!”

Si sfila le mutandine e si accarezza la folta pelliccia bruna che le copre completamente il sesso, il mio sguardo spazia dal suo grembo al viso della zia che è rimasta in silenzio come avesse esaurito tutte le parole.

Cerco invocando con gli occhi un suo parere, un suo cenno di approvazione o di diniego, la chiamo:

“Zia…!”

Mi risponde silenziosamente aprendo le braccia e facendo spallucce, è annichilita e non può fare altro che arrendersi agli eventi, Angela capisce e prendendo l’iniziativa si china a prendermi in bocca il sesso.

“E’ tutto unto! Come mai?

Sei ancora così stretta da aver bisogno di… – Come colpita da luce improvvisa: – Non dirmi che ti stava prendendo di dietro!

Ah amica mia quante cose ti sei decisa a fare tutte in una volta, venite riprendiamo da dove avete interrotto!”

Abbraccio e bacio la zia sulla bocca mentre Angela mi pompa il sesso, mi succhia e mi manipola con la tecnica di una vera professionista, le sue esperienze, delle quali sono stato informato, si notano in ogni suo atteggiamento.

Quando mi ha riportato al massimo dell’erezione si sdraia supina attirando la zia a cosce larghe sul suo viso, ora è lei a guidarmi il sesso fra le natiche, a puntarlo sull’orifizio anale e ad invitarmi a spingere.

Eseguo con cautela spiando le reazioni della zia, quando sono tutto dentro di lei comincio il coito con movimenti ritmici.

Angela si sposta sul letto infilandosi con la testa fra le nostre gambe, prende il capo della zia fra le mani e le si offre con le cosce spalancate, mentre mi muovo con colpi sempre più profondi riesco ad osservarla leccare la fica dell’amica.

E’ la prima volta che ho l’opportunità di assistere ad un rapporto lesbico e l’intrigo mi arrapa in modo incredibile, quando poi la lingua di Angela passa dalla vulva della zia a leccarmi le palle è un attimo precipitarmi nel vortice del piacere e godo emettendo grida strozzate.

Sono il solo ad aver goduto e vado in bagno a lavarmi, quando torno per lasciare il posto a zia Tina, Angela a cosce oscenamente spalancate mi invita a leccarle la vulva.

Immergo il viso tra il suo pelame morbido e profumato, non ho mai visto tanto pelo, le ricopre la parte alta del ventre fin quasi all’ombelico e l’interno delle cosce dall’inizio delle natiche fino a serpeggiare tutt’intorno all’ano.

Bacio il suo sesso aprendolo con le dita, per raggiungere la carne di quel fiore devo scostare il pelo coi pollici ed ecco ergersi un clitoride che sembra un piccolo pene.

Fuoriesce dalle labbra carnose e scure della vulva per più di due centimetri, sembra invitarmi ammiccando e lo risucchio in bocca senza ulteriori indugi.

Succhio con gli occhi chiusi, ho nella bocca il sapore delle secrezioni che la vagina secerne per la naturale preparazione all’amplesso, mi piace quel sapore aspro e gustoso nello stesso tempo, ma vengo distratto dal mio piacere dal richiamo della femmina in calore che vuole la sua parte:

“Fottimi ora! Infilami la fica, con forza… spingi più forte che mi piace la violenza, così… ahh se tu avessi un cazzo così grosso da rompermi la fica… mi piacerebbe sentirmi sfondare… e tu Tina vieni sulla mia faccia che voglio leccarti!”

Assecondo i suoi desideri menando colpi senza riguardo, rialzo il busto per lasciare posto alla zia che si accoccola sul volto di Angela, l’abbraccio e cominciamo a baciarci unendo le nostre lingue.

“Ti piace? – le sussurro – Ti piace farti leccare da una donna?”

“Si… Angela è brava in queste cose… sa come far godere una donna…”

“E a te piace leccarla?”

“Si mi piace…”

Sono le sue ultime parole, gode nella bocca dell’amica sbavandomi sul collo, anche Angela grida muovendo convulsamente il ventre sotto i miei colpi sempre più violenti.

Io non ho goduto, ma ho l’affanno per l’impegno che ho messo nel scopare Angela, faccio sdraiare la zia e invito l’amica:

“Leccala! Voglio vederti mentre la lecchi!”

Non se lo fa ripetere e si butta fra le sue gambe, le afferra la vulva con la bocca spalancata come se volesse divorarla, la sua lingua saetta rapida dal clitoride alla vagina, la penetra succhiandone gli umori viscosi poi la vellica tutt’intorno aspirandola rumorosamente con la bocca.

Zia Tina butta le gambe sulle spalle dell’amica e le stringe la testa fra le cosce mentre gode senza ritegno muovendo le anche a scatti, da parte mia ho il pene che mi scoppia da tanto è duro e preso da un impulso irresistibile lo pianto nel culo di Angela affondandolo fino alle palle.

La donna urla con tale forza che mi spavento per quello che ho fatto, ma ho capito male perchè non vuole che mi fermi. ”

Continua, non ti fermare!

Fottimi nel culo… riempimi col tuo cazzo, voglio sentirmi sfondare, avanti spingi più forte…!”

La volgarità della donna mi dà un po’ fastidio, ma il suo muoversi col corpo durante l’amplesso è tale che in breve mi porta a godere e rovescio nel suo ano tutta la mia vitalità.

Appena mi sfilo dal suo corpo, con un guizzo si gira verso di me e mi pulisce forbendomi con la lingua.

Si è fatto tardi e ci rimettiamo in ordine per poter scendere nel salone, è durante questi preparativi che Angela si rivolge alla zia: “Tina, perchè non accetti la proposta che ti ho fatto?

Ora so che ti piace farti scopare e non hai più scuse per negarti.

Potresti far partecipare anche tuo nipote e potremmo divertirci un mondo!”

“Vuoi buttarla fra le braccia di tuo marito?”

Intervengo perchè sono morso dalla gelosia, non mi va l’idea di vedere la zia scopare con un altro uomo e il tono della mia voce ha palesemente una tonalità risentita.

Angela se ne accorge e mi replica con tono ancora più duro:

“Calma le arie galletto, Tina non è tua moglie non lo dimenticare, anche a mio marito piacerebbe chiavare la tua zietta e credo che tutto sommato piacerebbe anche a lei farsi fottere da lui.”

“Rimaniamo calmi e non litighiamo, hai ragione di dire che non sono sua moglie, però ora sono la sua donna, la sua amante e credo che questo gli consenta qualche diritto, certamente più che a tuo marito!

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