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Come amano le donne

Con le labbra dischiuse passo da una parte all’altra del suo viso leccando la carne tenera e profumata, risucchio i lobi delle orecchie penetrandole con la punta della lingua in un bacio lascivo e lei si abbandona fra le mie braccia con gli occhi chiusi e ansante di piacere.

“Ahh Vito, piccolo mio… quanto piacere mi stai donando… il mio nipotino adorato… baciami ancora tesoro, non ti fermare…!”

La bacio in bocca frugandole i seni, insinuo la mano nella scollatura sbottonata del vestito e l’accarezzo sopra il reggiseno di velo.

Avverto i capezzoli inturgidirsi e con le dita le faccio sgusciare le mammelle dalle coppe, le bacio golosamente facendo vorticare la lingua sulla punta dei seni, gliele stringo da farle male e torno a baciarle la bocca soffocando il suo ansimare.

Mi accarezza il pene turgido dopo avermi sbottonato i pantaloni, la sua mano mi sfiora lasciva i testicoli e l’interno delle cosce procurandomi brividi mai provati.

Un dito mi esplora dietro lo scroto dove nessuna donna ha mai osato arrivare, mi vellica girando intorno all’apertura anale e questa volta sono io che mi abbandono sul cuscino lasciando a lei l’onere della fatica.

Mi sfila i pantaloni e gli slip e continua la sua carezza, le apro le gambe per facilitare i suoi movimenti soprattutto a quel dito birichino che mi tenta nel punto più remoto.

“Ti piace? – mi sussurra con le labbra sulle mie – Voglio sentirti godere nella mia bocca!”

Si abbassa sul mio inguine senza darmi il tempo di replicare alla sua decisione e comincia a lapparmi.

La sua lingua mi frulla sul meato e sul frenulo dandomi sensazioni sublimi, la bocca si apre e inghiotte il glande cui fa seguito l’asta che si fa penetrare fin in fondo alla gola.

E’ una vera regina nell’arte della fellatio, muove le sue labbra su e giù per il pene che ora accoglie nella bocca, ora fa sprofondare nel fondo della cavità orale, non dimentica di tormentare lo scroto e i testicoli con la lingua e mi mordicchia tutto intorno all’asta per poi inghiottirla di nuovo in un continuo senza fine.

Si accorge del piacere a cui sto per arrivare e mi incita a godere:

“Vieni amore vieni… godi nella mia bocca… ti voglio bere, voglio la tua sborra… tutta per me…!”

Mi abbandono all’orgasmo che sta per travolgermi e proprio in quel momento il dito birichino mi penetra nell’ano, ricevo come una scossa elettrica che da l’abbrivo alla furia dei sensi, godo con tutto me stesso senza ritegno alcuno, solo pensieri osceni e lussuriosi passano nella mia mente in quel momento:

“Le sborro in bocca… sto sborrando nella bocca di zia Tina… nella sua bocca…”

La tempesta si placa e mi gusto gli ultimi palpiti di quella lingua che ha saputo darmi tanto piacere, mi lambisce ancora il pene che è rimasto parzialmente rigido e lo ripulisce dalle ultime gocce di sperma.

Ora mi guarda con la soddisfazione negli occhi.

“Ti è piaciuto? Sono una brava troia?”

“Sei stata semplicemente meravigliosa!

Vieni stringiti a me, ti voglio vicino, sul mio petto.”

Ci abbracciamo non lesinandoci carezze e bacetti.

“Davvero non fai più l’amore con lo zio?”

“Da molti anni ormai abbiamo rapporti saltuari, potrei dire trimestrali o anche più, ma mai naturali… da tanto tempo non ha più un’erezione…”

Lo dice con la tristezza nella voce, è veramente dispiaciuta perchè gli vuole bene, anche se sta facendo del sesso con me non dimentica il suo amore per l’uomo col quale ha condiviso la sua vita.

Con me ha ceduto perchè già esisteva un affetto tra noi, ma con un altro uomo non ci sarebbe mai stata.

“Con lo zio faccio quello che ho fatto a te adesso, ecco perchè ti sono sembrata esperta, la differenza è che devo farlo con un sesso moscio, solo all’ultimo quando capisco che sta per provare piacere, lo stimolo con un dito nell’ano provocandogli un tentativo di erezione e in quel momento gode.”

“Ma tu resti inappagata, come hai fatto a fare a meno del tuo piacere per tanti anni?

Non sei impazzita dal desiderio?”

“Impazzita è dire poco… bè a te lo posso dire, ma devi tenere la cosa per te…un piccolo sfogo l’ho avuto anch’io, ma non con un uomo…”

“Con una donna? Hai avuto un rapporto lesbico…?”

Sono elettrizzato dalla notizia che mi provoca eccitazione.

“Si ho fatto l’amore diverse volte con una donna, la conosci perchè te l’ho presentata ieri in spiaggia, è Angela la moglie di Piero un amico intimo dello zio e che ora è giù anche lui per la gara.

E’ cominciato così per caso, le raccontavo i miei dispiaceri, piangevo…lei mi ha abbracciata, ha cominciato a baciarmi… ed io mi sono lasciata andare.

Ho saputo poi da lei stessa, che ad Angela piacciono anche le donne, spesso fa l’amore con una donna alla presenza del marito che a volte partecipa e a volte no, dipende dalla ragazza.

Anche a me ha proposto più volte un incontro a tre ma ho sempre rifiutato, anche se Piero è un bell’uomo.

Ma non parliamo di queste tristezze, voglio essere felice con te, non mi voglio intristire!”

Mi bacia ed accarezza con passione, mi scompiglia i capelli baciandomi gli occhi, la bocca e tutto il viso.

“Mi hai davvero resa felice piccolo mio! In cambio di tutta questa felicità mi piacerebbe donarti qualche cosa di significativo… qualche cosa che non sono più in grado di darti, vorrei essere ancora vergine per potermi donare a te… se lo vuoi ti posso concedere solo la mia ultima verginità… mi faresti felice ancora di più se tu lo facessi… ti prego prendimi dietro… sverginami qui…!”

Mi prende la mano e se la porta in mezzo alle natiche, accarezzo la carne soda e morbida delle sue rotondità e sfioro con la punta delle dita l’ingresso più stretto, sono eccitato all’idea ma ho paura di farle male, è l’ultima cosa che vorrei e glielo dico.

“Non devi temere gioia mia so che molte donne lo fanno e ne provano piacere, voglio essere tua anche lì… prendimi ti prego!”

Si gira pancia sotto allargandosi le natiche, l’invito è perentorio, ma prima di tentare la penetrazione la bacio e con la lingua insalivo abbondantemente l’ingresso che sto per violare.

Sospira e mi invita a fare presto, mi vuole dentro di lei e spinge le natiche contro di me che in maniera maldestra spingo senza riuscire a penetrare il fiore bruno del suo culetto.

All’ennesima spinta credo di essere riuscito nell’intento, ma mi ritraggo velocemente perchè grida per il dolore, riprovo ancora ma con scarsi risultati.

“Metti della crema per aiutarti.”

Il consiglio è valido ma non ho nessuna crema da mettermi.

“Vieni andiamo in camera mia che ho quello che serve, possiamo stare tranquilli che lo zio non salirà di certo.”

Raccoglie i suoi vestiti e tutti nudi usciamo in corridoio per infilarci velocemente nella sua camera da letto, mi passa velocemente un barattolino di crema per le mani e si pone in ginocchio un mezzo al letto col sedere per aria verso di me.

Le ungo il sedere prima all’esterno e poi entro nell’ano con un dito facendolo scivolare avanti e indietro, quando ritengo sia lubrificata abbastanza bene, mi accosto alle sue spalle e riprendo a spingere. Mi aiuta impugnando lei stessa il pene per guidarlo nella giusta direzione.

“Spingi adagio senza dare colpi… lascia che scivoli dentro lentamente… così… stai entrando… ti sento dentro di me amore mio!

Spingi… adagio, non farmi male… ora sono tutta tua… accarezzami la fica… ahh che bello…!”

La scopo nel culo lentamente godendo di quella strada così stretta, anche per me è la prima volta che prendo una donna analmente e mi muovo con un certo imbarazzo non avendo ancora imparato ad usare le giuste posizioni.

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