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Zak e sua cugina

Zak si appostò dietro la persiana semiabbassata. Dalle fessure poteva intravedere chiaramente la pista da corsa che si stendeva di fronte a casa sua. Tutta la casa era immersa nel silenzio, era completamente solo. Il caldo era quasi insopportabile e lui era appiccicaticcio di sudore. Sì, doveva essere proprio il caldo a velare la sua pelle di sudore, doveva essere il caldo ad averlo spinto ad abbassare la persiana della finestra per lasciare la stanza nella penombra, e sempre il caldo l’aveva costretto a restare solo con i boxer addosso… o forse no? No, la verità era che lo spogliarsi quasi completamente, abbassare la persiana per non essere visto, lucidare le lenti del binocolo che ora stava appoggiato sul tavolo a due passi da lui erano tutte parti di un rituale d’attesa, l’attesa di un evento che si sarebbe verificato fra pochi minuti. E poi il caldo non avrebbe mai spiegato il perchè dell’erezione che animava il suo membro.
La vide arrivare, una figura piccola sullo sfondo della candida pista da corsa. Prese il binocolo e se lo portò agli occhi per osservarla. L’aria attorno al suo corpo tremolava per effetto del caldo, ma lei si stagliava nitida di fronte ai suoi occhi. Era bellissima. Una riccia chioma di capelli castani le incorniciava il volto arrivando a toccarle le spalle. La pelle abbronzata risaltava al confronto con il candore dell’aderente tutina che fasciava il corpo statuario come una seconda pelle. Zak fece scorrere lo sguardo lungo le linee morbide di quel corpo divino, lungo la curva del collo, giù per le spalle, attorno ai seni che, sodi e perfettamente rotondi, non avevano bisogno di alcun sostegno per mostrarsi in tutta la loro sublime superbia tendendo la stoffa, quasi volessero uscire dalla generosa scollatura. Si mise a correre. Zak osservò il movimento ipnotico dei suoi seni: su e giù, su e giù, al ritmo della corsa. Osservò attentamente le linee delicate dei fianchi e la perfezione scultorea delle natiche e delle gambe perfettamente tornite.
Il corpo di sua cugina gli si parava davanti, praticamente nudo, un tributo alla sua eccitazione. La tutina che indossava non lasciava molto spazio alla sua immaginazione di maschio eccitato, che vagava quindi tra immagini di furiosi amplessi in cui lei si donava docilmente per essere violata in ogni modo possibile. Il suo pene era teso allo spasimo. Gli faceva quasi male. Lei si fermò e si mise praticamente davanti alla sua finestra a fare piegamenti. Gli voltava le spalle, così ogni volta che si piegava in avanti lui poteva osservare le deliziose curve del suo culetto.
“Te lo sfonderei quel culo… ” pensò.
Fece dieci piegamenti, tutti eseguiti con una strana lentezza. Sì girò, ora lui poteva vederla da davanti, e notò che la tutina, intrisa del suo sudore, era diventata praticamente trasparente sul suo seno. I capezzoli si potevano distingere chiaramente sotto la stoffa bagnata. Gli sfuggì un gemito. Iniziò con una nuova serie di piegamenti. Teneva le gambe ben divaricate e le braccia protese in fuori. Piegava il busto in avanti offrendo al giovane Zak lo spettacolo dei suoi seni attraverso la scollatura. Lo spazio tra i due seni era coperto di goccioline di sudore… osservandolo il ragazzo immaginò di posarvi il membro e di strofinarlo tra i due globi carnosi fino a venire, riversando il suo seme sul collo della ragazza e sul suo viso d’angelo.
“Dio… quanto vorrei sborrarti addosso! ”
Una mano scivolò all’interno dei boxer e si serrò sul pene in delirio iniziando un lento movimento. Ad un tratto però Zak si accorse di una cosa strana: la sua cara cuginetta sembrava tenere lo sguardo fisso verso di lui. D’istinto si scostò dalla finestra come se lei potesse davvero scorgerlo tra le ombre. Continuò a fissarla attraverso il binocolo. Lei si chinò a prendere uno zainetto e si diresse verso il cancello. Uscì ed attraversò la strada con sensuali movenze feline. Salì sul marciapiede e si fermò proprio di fronte al cancello sotto la finestra. Rivolse ancora uno sguardo alla persiana semiabbassata. Zak fece un passo indietro sentendo che il cuore gli batteva in gola, non più per l’eccitazione, ma per una sorta di paura. Non poteva averlo visto! E se invece l’avesse davvero scoperto a guardarla cosa sarebbe successo?
Il campanello suonò e Zak trasalì. Ecco, era finita! L’aveva davvero scoperto ed ora veniva a dirle tutto il suo disprezzo. Il campanello suonò ancora e Zak si diresse lentamente al citofono.
“Sì? Chi è? ”
“Sono Lucia, lo sai benissimo… mi stavi spiando dalla finestra e… e chissà cosa facevi! ”
Zak si sentì crollare il mondo addosso, eppure la sua voce non aveva un tono accusatorio, anzi, sembrava quasi piacevolmente divertita.
“Perchè non mi fai salire un’attimo? ”
“Io… sì… sì certo. ”
Aprì il cancello ed aspettò accanto alla porta, e solo quando l’aprì si ricordò di essere seminudo. Claudia lo guardò e sorrise, poi lo superò ed entrò in casa, dirigendosi verso la cucina. Zak la seguì. Lei notò il binocolo posato sul tavolo, voltò la testa a guardarlo,
“Sei un piccolo porco”
disse, facendo sentire il ragazzo una vera schifezza. Lei si avvicinò al lavello, prese un bicchiere, lo riempì d’acqua e lo bevve. Riempì il bicchiere di nuovo e bevve ancora.
“Ah, avevo proprio sete! Senti cuginetto, sono piuttosto stanca dopo la corsa, perchè non mi fai sedere comoda?
“Oh sì, certo… ecco, vieni in salotto”
Arrivati nell’ampia stanza lei si accomodò languidamente sul divano
“Fammi un altro favore: vorrei asciugarmi un po’ il sudore che ho addosso, mi daresti un asciugamano? ”
Zak andò in bagno e prese un asciugamano rosa che le portò.
“Accomodati vicino a me – disse lei – ecco, così, rilassati. Non ti mangio mica. ”
Lui si accomodò sul divano, lei prese l’asciugamano e iniziò a passarselo sul collo e sulla scollatura. Poi si abbassò le spalline e fece scendere la tutina arrotolandola alla vita e prendendo ad asciugarsi i seni. Zak non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, si stava spogliando!!! Le mani di Lucia sostarono a lungo su quei seni scultorei, massaggiandoli e pizzicandone un po’ i capezzoli, divertendosi dello sguardo eccitato del cugino. Ad un tratto si alzò e in un baleno fece scendere anche il resto dell’aderente tuta e restò nuda, con addosso solo calzini e scarpe da ginnastica. L’erezione di Zak era ben visibile, Lucia sorrise. Prese poi ad asciugarsi i fianchi, l’interno delle cosce ed infine il sesso. Zak la guardava con occhi tanto dilatati che sembrava gli stessero per uscire dalle orbite.
“Dio… devi avercelo così duro!!! Scommetto che hai una voglia matta di menartelo… ma perchè non ti togli quei boxer? ”
Così dicendo allungò la mano verso i boxer del ragazzo aiutandolo a sfilarseli. Il cazzo emerse turgido come mai prima, impressionando favorevolmente la ragazza che sorrise guardandolo.
“Menatelo! – disse – Voglio vederti mentre te lo meni guardandomi… chissà quante volte l’avrai già fatto a quella finestra e chissà a cosa pensavi… magari immaginavi di scoparmi in qualche modo strano… forza Zak prenditelo in mano e menatelo! ”
Zak la guardò ergersi su di lui, i seni marmorei, la peluria del pube dolcemente arricciata, i suoi occhi fissi che lo guardavano. Entrambi nudi, ma mentre lei sembrava completamente a suo agio a mostrarsi in quello modo Zak si sentiva in imbarazzo, quindi abbassò gli occhi ed eseguì l’ordine. Strinse il suo uccello e cominciò a farsi una sega. Lucia intanto continuava a guardarlo con un sorriso compiaciuto sul volto.
D’un tratto s’inginocchiò di fronte a lui, gli afferrò il polso e fermò la masturbazione. Stette per un attimo con il viso sospeso sopra il membro eretto, poi aprì la bocca e ci si tuffò sopra. Come le sue labbra si furono chiuse attorno al cazzo questo cominciò a sborrare copiosamente e lei bevve tutto lo sperma, fino all’ultima goccia.
Sollevò il viso per guardare Zak negli occhi. Lui la vide sorridere maliziosamente. Una goccia di sperma ornava l’angolo sinistro delle sue labbra, ma subito la lingua di lei uscì a leccare anche quell’ultimo resto della libagione. Sorrise ancora una volta e si rituffò sul pene che, lentamente, si stava ammosciando. Lo riprese in bocca e lo succhiò vigorosamente. Lo leccò per tutta la sua lunghezza, stimolando il glande con la lingua per poi discendere a leccare le palle.
“Cosa stai facendo… perchè continui? ”
“Davvero non riesci a capire quello che sto facendo? Ti ho fatto venire così adesso sarai in grado di soddisfarmi. Sai, avevo paura tu venissi subito, io invece ho voglia di farmi una bella scopata! ”
E così dicendo si rituffò a succhiare il cazzo di Zak finchè non riprese l’erezione. A quel punto staccò le labbra da lui e gli strisciò addosso fino a rtirovarglisi sopra. Con un agile movimento del baccino fece scivolare il mangano eretto all’interno della sua fica bagnata. Zak non riuscì a trattenere un gemito a quel contatto così piacevole. Lucia iniziò a muoversi lentamente, su e giù, facendo scorrere la turgida asta di carne all’interno della sua fica ben lubrificata. Avvicinò la testa all’orecchio di Zak e si mise a sussurrargli con voce suadente
“Adesso devi fare attenzione… mi raccomando, non puoi venirmi dentro! Devi prima metterti il goldone… ”
Zak s’irrigidì a quell’affermazione
“Mah… io… io non ho… ”
Lucia si fermò di colpo e lo guardò con gli occhi sgranati, poi riassunse la sua espressione maliziosa e sussurò
“Ho capito, ma non ti preoccupare… ci sono altri modi… ma per ora cerca di trattenerti! ”
Accelerò il movimento in su e in giù, impalata sul cazzo di Zak che cercava in ogni modo di non perdere la testa e di non venirle dentro. Fu difficile trattenersi, ma ce la fece, sentì la fica di Lucia diventare sempre più calda e bagnata, sentì la sua voce spezzarsi in urla di piacere, alla fine lei si accasciò esausta, semisvenuta.
Dopo qualche istante la ragazza si riprese dall’orgasmo e si staccò da lui. Il cazzo di Zak svettava turgido verso Lucia, come volesse sottolineare il suo folle desiderio di essere nuovamente soddisfatto. Lucia guardò lo splendido arnese con un mezzo sorriso
“è ancora ben lubrificato dai miei umori… forza, adesso ti voglio sentire venire dentro di me”
e così dicendo si mise a quattro zampe sul pavimento mostrando il culo a Zak. Lui era decisamente sconvolto da quella silenziosa proposta, le sarebbe saltato addosso per quanto era eccitato ma qualcosa, forse la sorpresa di quella situazione, lo bloccava.
“Allora? – disse Lucia dondolando lentamente il culo in una specie di richiamo amoroso – Cosa stai aspettando? Non vuoi questo bel culetto? Qui potresti anche venirmi dentro! Forza, vieni qui. ”
Zak le si avvicinò. Stava alle sue spalle e Lucia allungò una mano dietro la sua schiena ad afferrargli il membro che puntò decisamente verso le natiche ben allargate. Il glande di Zak si posò sul suo sfintere e Lucia non riuscì a reprimere un brivido di eccitazione.
“Forza cuginetto, adesso tocca a te… spingi, entrami dentro!!! ”
Zak, ripresosi, non se lo fece ripetere due volte e spinse con tutte le sue forze il cazzo dentro quello stretto buchetto. All’inizio fece un po’ male, ma non appena si fu abituato Zak trovò lo stretto sfintere anche più piacevole della fica della cugina. Le agguantò le tette ed iniziò a massaggiarle con forza tormentando i piccoli capezzoli mentre stantuffava violentemente nel culo della cugina ansimando. Lei gemeva e mentre il cugino la penetrava dietro e le strizzava le tette con una mano cominciò a masturbarsi con violenza. I due corpi sudati quasi scivolavano senza presa l’uno sull’altro, i due ragazzi ansimavano e gemevano. Più i due continuavano a scopare più i gemiti salivano d’intensità e volume, finchè Lucia non prese praticamente a gridare
“Spingi! Spingi! Dio, mi fai morire!!!! Dai… dai… godimi dentro! Sborrami nel culo!!! ”
Quelle frasi oscene eccitarono ancor di più Zak che diede ancora alcuni colpi violenti facendo penetrare il cazzo nel culo della cugina fino alle palle, ancora ed ancora fino a che il suo corpo non fu scosso dall’orgasmo e riversò tutto il suo sperma nell’intestino della ragazza che lo accolse mugolando di piacere. Zak uscì da quel luogo stupendo e crollò! FINE

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