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Prima del matrimonio

Lo sai, Emanuela si sposa fra un mese?
Mi disse mia madre.
Per chiarirci, Emanuela è mia cugina, ha 29 anni ed è veramente molto bella.
La notizia da un lato mi fece piacere e dall’altro no, perché lei era sempre stata nei miei sogni più porci.
Comunque, assorbita la notizia, scesi giù per fare dei servizi, e chi incontro? Emanuela!
I soliti convenevoli, ciao come stai, allora ti sposi, ecc. ecc.. Fino a che lei mi fa:
“Perché non vieni un attimo da me così mi aiuti a preparare delle cose che mi servono ed a mettere a posto un po’ di roba. Sai oggi sono da sola a casa ed ho bisogno di una mano”.
Detto fatto.
Ci dirigiamo quindi a casa sua.
Appena entrati lei mi dice che si va a cambiare. Io la aspetto in cucina cercando di non fantasticare troppo anche perché incomincio ad avere forti pulsazioni nelle mie parti basse.
Emanuela finalmente ritorna ed è vestita solamente di un lungo camice e si intravede che non porta il reggiseno.
“Su forza, mettiamoci al lavoro”.
Incominciamo cioè a mettere un po’ di roba negli scatoloni ed ogni volta che lei si china per depositare qualcosa ecco che si vedono chiaramente i suoi bellissimi seni da sotto la camiciona.
La mia erezione è sempre maggiore, ma raggiunge il massimo quando lei si alza in punta di piedi su una sedia per prendere qualcosa sul mobile.
Lo spettacolo è mozzafiato: le sue bellissime e morbide gambe sono praticamente scoperte e si vede anche la parte bassa delle natiche; ciò vuol dire che è praticamente nuda sotto il camicione. Il suo sedere è meraviglioso (non aggiungo altro)!
Devo assolutamente fare qualcosa!
Lei riscende e mi domanda qualcosa ma io sono ancora inebetito dalla precedente visione che non rispondo.
Lei (fortunatamente) si accorge del mio stato e che i miei pantaloni sono abbondantemente rigonfi, mi si avvicina, mi accarezza il viso e mi chiede se va tutto bene.
Io a quel punto sono sincero e le dico che quello che ho appena visto (il suo seno prima, le gambe e il culo poi) è decisamente meritevole. Al che lei si sfila il camicione e dice:
“Guardami bene, perché è da una vita che aspetto questo momento, e voglio che sia ora, prima del mio matrimonio. Prendimi perché voglio scoparti come ho sempre desiderato, senza inibizioni”.
Emanuela non ha ancora finito la frase che io mi sono già attaccato ai suoi capezzoli.
Li tocco, li lecco, li stringo.
Poi incominciamo a baciarci e lei scende con le sue mani a sbottonarmi i pantaloni.
Questa volta è lei a rimanere piacevolmente sorpresa, tanto è vero che subito si attacca al mio cazzo.
Me lo lecca dalla punta fin sotto i coglioni, me lo succhia, me lo bacia, mentre io le passo una mano fra i suoi capelli e con l’altra mano le tocco il seno. Io sono quasi al culmine e glielo dico.
Lei, allora si ferma, mi fa sedere sul letto e mi dice che vuole farmi venire come non mai.
Appena mi siedo lei ricomincia a succhiarmelo con crescente avidità.
Poi passa ai miei coglioni, e poi, mentre con una mano me li massaggia, si riporta il mio cazzo in bocca ed io le sborra in bocca una quantità enorme di sperma.
Lei lo beve tutto, anzi poi mi ripassa la lingua sul mio cazzo per ripulirlo bene.
“Lo sai, non lo avevo mai bevuto prima, è ottimo”.
Così dicendo va in bagno per ripulirsi la faccia. Io la seguo anche per ammirarla ancora (ha veramente un culo stupendo) e mentre lei si china sul lavandino, io mi abbasso e mi insinuo tra le sue cosce.
Stavolta sono io che lecco, allargandole le grandi labbra con due dite e slinguandole il clitoride.
Le metto prima un dito poi due nella sua passerina fradicia di umori che io continuo a leccare e succhiare.
“Non resisto più, montami e fammelo sentire tutto dentro”.
Niente di più facile.
Mi rialzo e stesso così da dietro la penetro con colpi sempre più potenti.
Io le stringo i suoi seni fra le mie mani e lei mi tocca i coglioni con le sue.
Lei è ormai al culmine ed infatti dopo poco viene con un urlo fortissimo.
Ma non è finita, perché io sono più arrapato che mai.
Le sfilo il mio membro da lei e glielo rimetto subito dentro al suo culo da sogno.
Lei ha un sussulto, ma evidentemente le piace parecchio perché mi incita a continuare senza fermarmi perché … sììì… sììì… sììììì… viene una seconda volta ancora più forte di prima.
A questo punto io sto nuovamente per sborrare, ma lei se lo sfila e se lo ricaccia in gola, ribevendo un’altra volta tutta la mia sborra.
Purtroppo si è fatto tardi, io me ne devo andare e potrebbero anche tornare i suoi.
Dopo esserci rivestiti lei mi dice che può anche continuare da sola e mi accompagna verso la porta.
Mi abbraccia e ci baciamo intensamente.
A me ritorna duro, lei se ne accorge, si inginocchia, lo tira fuori e mi fa un pompino da favola, ancora meglio del primo, tanto è vero che le scarico in gola un’altra sborrata bella abbondante.
Rialzandosi mi fa:
“Te lo avevo detto mi era piaciuto berla”; e mentre la saluto scendendo le scale la vedo che si lecca le labbra per assaporare fino all’ultima goccia. FINE

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