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Oh mamma!

Sono sempre io, Giorgio, quello fidanzato con Giulia, una bellissima ragazza conosciuta da me nei minimi particolari.
Era quasi finita l’estate e ormai eravamo ognuno a casa propria, ricordavamo i momenti più fighi passati tutti assieme e tutti gli accoppiamenti avvenuti. Un week-end i miei genitori andarono via per una gita con altri amici lasciando me e mio fratello a casa da soli.
Mio fratello pensò giustamente di farsi i cavoli suoi e uscì non so dove con i suoi amici.
Io preparai una bellissima serata per me e la Giulia.
La andai a prendere a casa il primo pomeriggio, uscì di casa più figa che mai, una gonna lunga di jeans aderente, una canottierina di cotone piuttosto corta che lasciava il suo bellissimo ombelico fuori e da dietro si intravedeva il tanga che le avevo regalato tempo fa.
Dopo esserci fatti un giro in centro andammo a casa mia per mangiare, Cucinai io come al solito mentre lei seduta a tavola mi parlava.
Fu una cenetta romantica lei ed io, ci mancava solo la candela.
Soddisfatti del tutto ci stendemmo sul divano-letto davanti alla tv per coccolarci un pochino.
Come al solito lei si dimostrò particolarmente intrigante con carezze e palpatine ovunque.
Cominciammo a spogliarci e lei rivelò ancora una volta il suo fisico da modella, asciutto magro ma molto erotico.
Mi spogliò dei pochi indumenti che avevo e cominciò a toccarmi il pene con fare ormai esperto.
Questa volta si buttò non solo in un bacio sul glande ma leccò molto bene.
Era arrapante vedere il suo faccino innocente cambiare in una espressione da vera vogliosa.
Io mi diedi da fare controllando la consistenza del suo culo e ficcandolgli due dita fra le labbra nascoste.
Era bagnatissima e spingeva le dita verso di lei con fare intrigante.
Io non volevo quello e mostrai subito il mio interesse girandola a pancia in giù e mettendola a pecorina.
Lei apprezzò le mie intenzioni e spinse il culo per sentire il cazzo in mezzo alle sue chiappe.
Un mio dito aprì i lavori nell’ano, controllò la viabilità e subito dopo il cazzo fece la sua parte percorrendo la galleria senza fine.
Inarcò la schiena accogliendo l’oggetto dei suoi desideri mugulando versi di piacere.
La cosa andò avanti fino a quando non venni in un mare di sperma caldo che si disperse sempre all’interno del suo sfintere facendole sentire brividi dappertutto.
Riposammo quella notte parlando di tutto distesi sul letto con la tv spenta e lo stereo che funzionò tutta la notte con musica R&B adatta alla situazione.
Oh mamma quanto è bello il suo culo! FINE

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