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Non credevo fossi tu, mamma

Ho 22 anni, mi chiamo Bruno. Io, e i miei genitori, ci siamo trasferiti nella casa fattoria di zia Gloria, sorella di mia madre.
Siamo qui da lei perché casa nostra è momentaneamente inagibile a casa di una disinfestazione in atto.
Cosi visto che è luglio ne abbiamo approfittato per fare una settimana di vacanza anticipata.
La zia Gloria ha la fattoria immersa nel verde della maremma toscana.
Solitamente in agosto la zia apre la casa ai vari turisti per guadagnare qualche soldo extra sfruttando la casa come agriturismo.
Quindi per adesso non c’è nessun ospite, in tutta la fattoria ci siamo solo io, mio padre, mi madre Anna, Gloria, mia zia, suo marito e mio cugino Daniele.
Arriviamo a casa della zia il pomeriggio sul tardi, ci sistemiamo nella camere, io ho la mia doppia e i mie la loro.
Sono molto contento di questa vacanza inattesa, sono sempre contento quando posso stare con mia zia.
Il mio sogno erotico di adolescente mai dimenticato.
La zia è molto carina, e io come al solito mi isolo da tutto e da tutti e mi incollo a mia zia, nella speranza che le possa toccare, annusare, spiare.
A cena mia madre e Daniele arrivano leggermente in ritardo, la zia li guarda con un sorriso complice e malizioso, ma è solo un attimo, e io per tutta la sera non poso fare a meno di fantasticare sul fatto che mia madre e mio cugino siano andati nel fienile a scopare.
Cosa che peraltro io avrei voluto fare con la zia.
Mi diverte il fatto che quando me la porterò nel fienile ci troveremo di fianco a Daniele intento ad incularsi mia madre.
Passano i primi due giorni ed io di occasioni per fare la prima mossa con la zia non ne ho alcuna, ma noto, e sembro farlo solo io e la zia, che ogni tanto Daniele e la mamma se la squagliano.
I mie sospetti diventano sempre più pesanti, ma non voglio darci troppo peso.
Daniele è un bambino ha 16 anni, certo che però in effetti mia madre è davvero attraente, voglio dire probabilmente se non fosse mia madre, starei attaccato alle sue sottane piuttosto che a quelle della zia.
Tutte e due hanno un bel fisico, anzi, forse la zia è messa meglio, più giovane di un paio d’anni 43, 45 mia madre, un seno medio grande e decisamente sodo, più di una volta ho capito benissimo che non indossava nessun reggiseno, eppure le sue poppe non accennavano al benché minimo segno di decadenza, mia madre invece era leggermente più sproporzionata, un seno enorme, una quinta abbondante, cadente, ma molto eccitante.
Certo quando dico cadente non intendo di quei seni che ti arrivano alle ginocchia, anche senza reggiseno, lottavano bene anche loro, ma non certo come quelli della zia.
Ma in più la mamma ha una faccia che ti invoglia a sbatterla, sempre un po’ disordinata, i capelli sparsi, come se se la stessero chiavando i quel momento.
Ma nonostante questo mi sembra strano se non impossibile che lei abbia concesso certi privilegi al nipote.
La terza sera mi decido, è la mia serata.
Sono tutti a letto tranne i due mariti, che rimarranno alzati fino a tardi a vedere una serie di partite di un torneo di calcio.
Mentre sono in camera a masturbarmi penso a mio zio che ignaro di tutto sta guardano la partita mentre io tra poco gli scoperò la moglie.
Una mezz’oretta dopo metto la testa fuori dalla porta di camera mia, cammino attento a non far rumore, da sotto sento le voci dei due che guadano la tele e sorrido. Ho un solo dubbio…
“Cazzo queste porte sono tutte uguali. No, sono sicuro, questa è la porta della camera di mia zia. ”
Apro la porta senza far umore entro in punta di piedi, mi spoglio e mi infilo nel letto di Gloria.
Lei dorme o sembra dormire, il buio della stanza non mi permette di vedere molto, devo affidarmi unicamente al tatto.
Sono nel letto con mia zia, io sono nudo e ho il cazzo duro, allungo un mano, accarezzo tutta la schiena della zia fino ad arrivare ai glutei e cazzo, anche lei è nuda.
Vuoi vedere che questa troia mi stava aspettando?
La cosa mi eccita ancor di più, lei mi da le spalle, io la bacio sul colo, e le palpo le cosce mentre le faccio sentire la piacevole pressione del mio cazzo duro sulle sue natiche.
La zia lancia dei piccoli gridolini.
Non sta dormendo, bene, vuole che la fotta.
Eccome se lo vuole.
Sento la sua mano muoversi furtiva sotto il lenzuolo e affermi il cazzo iniziandomelo a masturbare.
È bravissima, a giudicare dai suoi gemiti con l’altra mano si sta strofinando il clitoride.
Decido d’andare a controllare. Inoltro una mano da dietro fra le sue cosce, il medio sente per primo la fessura dilatata delle grandi labbra, e seguito dall’indice si fa largo in quel lembo di carne, sditalino la zia senza ritegno, immediatamente le dita si cospargono dei suoi copiosi umori femminili, e ben presto mi accorgo che a lei due dita non bastano, alloro passo a tre e poi a quattro.
Quattro dita mese di taglio, è proprio una gran porca la zia, deve aver scopato chissà quanto per avercela cosi sfondata.
La zia Gloria non parla muggisce solo di piacere, e con dei semplici gemiti mi fa capire che è pronta per essere presa dal mio cazzone.
Stando sempre sdraiata sul lato, allarga un po’ le gambe, mi scappella l’uccello e se lo dirige verso la sua calda fessura bagnaticcia.
Com’era ovvio aspettarsi non faccio fatica a infilarle dentro il mio cazzo, appena le sono dentro inizio a pompare energicamente, voglio farle capire con chi ha a che fare.
La cosa che mi sorprende è che al posto di urlare il suo piacere la zia muggisce, muggisce come una mucca.
Finalmente dopo tanti anni sto realizzando il mio sogno erotico più bello: fottersi la zia Gloria.
Sono al buoi, a letto con mia zia, la sto fottendo, e lei muggisce come una vacca inculata dal toro, è il massimo.
Questi pensieri mi danno nuove energie, senza uscire da Gloria, la faccio mettere alla pecorina e in quella posizione la penetro con più forza.
Allungo le mani e le afferro le tette.
Cazzo, mi devo essere sempre sbagliato sulle loro dimensioni, sono molto più grandi di quello che sembrano.
Le afferro i capezzoli che sono duri come il ferro e la mungo come una vacca.
Sento che devo venire, ma voglio godermi ancora a lungo questo momento, e poi devo assolutamente fare una cosa.
Mi rialzo, rimango sempre dentro di lei, ma non mi muovo più.
Gloria sembra non capire, ma tutto le torna chiaro quando sento il mio dito giocherellare col suo buco più stretto.
Me la voglio inculare.
La troietta non oppone resistenza, cosi gli spingo dentro il dito tutto d’un colpo iniziando a dilatargli lo sfintere, ma anche qui vedo che uno non basta, ne infilo due e la zia muggisce ancora.
“È proprio una porca” penso
“È vogliosa come una puttana, peccato non averci provato prima” è pronta le faccio colare un po’ di saliva sul buchetto, lei mi aiuta allargandosi le chiappe con le mani, io mi insalivo per ben anche la punta del cazzo, forse inutilmente visto quanto è lubrificato dagli umori della zia, e punto il glande sul buchetto.
Spingo e come d’incanto le sono dentro. Un muggito più profondo degli altri le esce dalla bocca.
È fantastico sento i muscoli dell’intestino stringersi attorno alla mia asta pulsante.
La comincio a stantuffare senza pietà.
Sono quasi arrivato all’orgasmo quando sento bussare alla porta.
Mi blocco di colpo, il sangue mi si gela nelle vene.
“Cazzo lo zio” penso
“Adesso mi trova qui che sto sfondando il culo di sua moglie nel suo letto. Sono nella merda”
Invece no, nessuno entra, solo una voce che para
“Ehi zia ci sei? Sono Daniele zia, ci sei? Fammi entrare se sei sveglia… Anna? Sono Daniele, dai aprimi Anna”
Un’altra bussata e poi più nulla.
“Sono Daniele… zia? … Anna? ”
Non riesco a pensare a niente, o meglio mi veniva in mente sola una cosa ma è tropo, è davvero troppo.
“Ma chi sei? ” mi chiede la donna che sto inculando.
E non è la voce della zia. Cazzo è la voce di mia madre.
La mamma accende la luce del comodino, si gira a guardarmi, mentre io le sono ancora dentro col cazzo duro.
Mi guarda stupita, ma non scandalizzata. Cazzo credeva che fossi Daniele, neanche suo marito, credeva che a scoparla fosse il nipote.
E io guardando quei suoi occhi, la sua faccia sbattuta piena di piacere che le avevo appesa regalato, al posto di sprofondare nella fossa della vergogna riesco solo ad eccitarmi maggiormente.
“Bruno” mi fa lei con una voce estremamente sensuale
“Oh cazzo scu… scu… ma… mamm… mamma scusa non sapevo non volevo non credevo… volevo andare dalla zia Gloria, te lo giuro. ”
“Calmati, calmati Bruno, sei tutto rosso, mi fai paura, sembra che stai per scoppiare. Rilassati dai”
“Rilassarmi? Ti ho appena scopata mamma come posso essere rilassato? ”
“Già non ci riesci”
E dicendo questo si mette a muovere il culo contro la mia asta che la sta ancora riempiendo
“Oh cazzo scusa mamma sono ancora dentro adesso esco subit… ”
Le mani di mia madre si muovono rapide stringendomi i fianchi impedendomi qualsiasi movimento.
“E no Bruno, non puoi fare come tuo solito che lasci sempre a metà quello hai iniziato. Questa cosa la devi finire per forza”
“Ma mamma”
“Se non la finisci tu, lo faccio io”
E riprende a muovere il culo.
“No, no va bene… faccio io preferisco”
E riprendo a stantuffare mia madre nel culo.
Dopo i primi momenti di disgusto e di panico inizio a prenderci gusto e ritrovo la baldanza che mi aveva accompagnato fino a quando non s’era acceca la luce.
E quando sento che sto per venire rallento ancora il ritmo per prolungare la scopata. Ma stavolta la mamma non è d’accordo
“Bruno no, non rallentare. Cazzo sei dentro da non so quanto tempo, mi sta iniziando a far male il buco del culo. Se vuoi continuare a stantuffarmi mettimelo nella fica”
L’avrei fatto, se quelle parole non mi avessero eccito più di quanto già non lo fossi, raggiungo il limite e riempio mia madre con un eiaculata da guinnens dei primati, allagandole l’intero intestino
“Ahh vengooo si mamma vengooo”
“Oh Brunoooh bravo cosi mi stai inondando tutta lo sento bravo… ”
Esco da mia madre e mi stendo sul letto di fianco lei.
Lei mi guarda, ma io non riesco a fissarla negli occhi, mi sento sporco.
Senza dire una parola si muove,
Sento che mi afferra il cazzo e che passa la sua lingua sul glande
“Ma… cosa fai mamma? ”
“Te lo pulisco no? È un peccato veder sprecare tanta buona roba”
Lei finisce la sua pulizia e si risistema al mio fianco.
“Mamma, lo dirai a papà? ” chiedo io impaurito
“No, piccolo se non vuoi non glielo dico”
“No, non voglio, e anche con te non mi scuserò mai abbastanza”
“E cosi volevi andare a scopare tua zia vero? ”
“Si”
“Bene bene, buon sangue non mente”
“Ma dimmi, stasera tu e Daniele… cioè tu mi hai scambiato per Daniele che doveva scop… scoparti? ”
“Si. È da quando siamo arrivati che io e il tuo cuginetto ci troviamo per scopare”
“Sai, l’avevo pensato, ma credevo che non potesse esser vero”
“E perché tu a 15 anni non sognavi di farti tua zia? ”
“Si… ”
“Vedi? È lo stesso, solo che Daniele essendo un semi campagnolo è più diretto, meno timido, ci ha provato e gli è andata bene”
“E quando è successo? ” chiedo curioso io, come se per un attimo dimentico dove sono e con chi.
La mamma non mi risponde, col lenzuolo si copre i seni con falso pudore e con fare scherzoso, mi caccia coi piedi fuori dal letto
“Come sei curioso, forza vattene che tra poco arriva tuo padre. E non vuoi farti scoprire da lui vero? ”
“No, no certo che no vado subito”
Sto uscendo dalla stanza quando mia madre mi chiama
“Bruno? ”
“Si ? ”
“Niente, volevo solo dirti che sei stato fantastico ho goduto davvero tanto”
“Anch’io mamma”. FINE

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