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Madre e figlia

Mi sono letteralmente incantato a osservare una creatura di sesso femminile gigantesca.
Gigantesca come circonferenza, non come statura.
E indubbiamente giovanissima e non vi dirò l’età che dopo lei mi disse d’avere.
Ero al bar a sorseggiare un caffè quando è entrata.
Le ho puntato gli occhi addosso e, semplicemente, sono stato Incantato. affascinato, eccitato… io stesso mi chiedevo per quale sorta di magia quella creatura mi attirasse tanto!
Guardandola fissamente. me la figuravo nuda; una valanga di carne bianchissima e dura da non poterci infilare un dito!
Sono gli scherzi che ci gioca la natura!
Per tutta una vita ho creduto che un “ingombro” del genere fosse mille miglia lontano dai miei desideri. e mi sono trovato a invocarla con tutte le mie forze!
Lei ha percepito i miei sguardi fin dal primo istante, e si è messa a sorridere, rivolgendomi un’occhiata di tanto in tanto.
Si sentiva concupita, e l’eccezionalità della mia bramosia doveva trasparire chiaramente dai miei occhi, e lei se ne sentiva gratificata e metteva in atto, forse inconsciamente, tutte le sue arti femminili di seduzione: mi si mostrava in tutte le posizioni, come a voler rendere ancora più incandescenti i miei sensi e a dirmi:
Guardami bene, osservami, ammirami e desiderami anch’io ti sto desiderando! “.
Insomma. una cosa pazzesca e incredibile: sembrava che fra noi ci fosse un legame intenso e di tipo animale! io uscii un istante prima di lei, mi avvicinai al taxi, aprii lo sportello posteriore.
Lei, continuando a sorridere, mi sbirciò brevemente, entrò in macchina. Richiusi lo sportello, salii al posto di guida.
“Dove andiamo? ” le chiesi.
“A casa -mia o a casa tua? “. Con una voce fanciullesca, mi rispose:
“No, meglio a casa mia… perché dovrai farmi un favore… poi ti dirò quale… “.
Dopo pochi minuti arrivammo.
Abitava in un piano rialzato. Mi fece entrare e mi portò in cucina.
Ed ecco, testuali, le sue parole:
“Ho 19 anni e sono vergine, ma ho voglia del mio primo uomo, una voglia bestiale che mi trascino dietro da sei mesi…
Nessuno mi aveva mai guardata come m’hai guardato tu, e quelli che mi hanno guardato lo hanno fatto per pura curiosità…
Quando tu m’hai messo gli occhi addosso, ho capito che eri tu il mio maschio, che eri quello che ho cercato inutilmente…
Anche mia madre continua a ripetermi che è ora, per me, farmi togliere le ragnatele…
Però c’è un problema: anche mia madre è grossa come me, e non ha, peggio ancora di me. nessun uomo.
lo, almeno, sono giovane, lei non lo è più tanto… lo so che lei spasima dal desiderio di un maschio, e io le ho promesso che il primo mio uomo sarebbe stato anche il suo…
Questa è la mia condizione…
Ora lei è di là e aspetta che la chiami… vuole assistere alla mia sverginatura… io so che tu sei capace di fare felici entrambe. te l’ho letto negli occhi che hai tanta forza da soddisfare a lungo due donne
è così, vero ? Allora… vuoi? “.
La magia continuava ad avvolgermi nelle sue spire.
Ho annuito. Lei ha picchiato sul muro con il pugno e ho sentito avvicinarsi l’altra persona,
Era la copia perfetta di sua figlia e… mah?
Quanti anni poteva avere?
Trentacinque, quaranta?
Non di più. Madre e figlia si somigliavano nel viso e nei corpo come due gocce d’acqua.
Quel che avvenne successivamente, si svolse nel più assoluto silenzio. intanto la madre ci portò nella sua camera da letto, e io cominciai a spogliare la creatura più giovane.
Non le chiesi allora il nome e non gliel’ho mai più chiesto, per quante volte sono tornato a trovare madre e figlia.
Toltole il vestito e il vastissimo reggiseno, mi misi di fronte a lei e le sollevai le enormi mammelle con tutte e due le braccia incrociate… era come se contenessero due angurie da venti chili l’una!
Ma erano sode, piene da scoppiare e mostravano un’areola dei diametro di un piattino da caffè intensamente pigmentata, scurissime. al centro delle quali si ergevano due enormi, spaventosi capezzoli
Glieli leccai brevemente, affascinato da quel corpo che volevo scoprire in tutta la sua interezza.
Aveva un pancione enorme, dei fianchi da mucca… le tolsi le mutande, le accarezzai il pube… soltanto pochi peli spuntavano da sotto l’enorme pancia ma era fittamente, intensamente pelosa fra le cosce gigantesche.
Mi chinai… non era possibile leccarla…
Diedi un’occhiata alla madre: anche lei s’era spogliata: era la brutta copia della figlia. mi sembrava di vedere la ragazza allo specchio.
Spinsi la ragazza sul letto, le feci allargare le coscione… un vulcano di peli scurissimi e molto lunghi e. fra essi, un cratere rosso dilatato. viscido di abbondanti umori.
Le staccai le grandi labbra e inserii la bocca nel suo piccolo vestibolo.
Le mie labbra strinsero la protuberanza che sovrastava l’esigua vagina… mentre cominciavo a palpare con le labbra la nicchia dei grilietto, sentii che la madre si affannava a spogliarmi
La sentii sospirare quando mi sfilò gli slip… il cazzo mi stava penzoloni e la cappella toccava terra… lei si mise a palparlo con tutte e due le mani e stringendolo con tutte e due, me lo scappellò a fondo e si chinò.
Me io sentii prendere fra le labbra, mentre io succhiavo il miele della fanciulla.
Poi la madre mi spinse per il culo, incoraggiandomi a prendere la figlia: le sollevai le coscione in alto e sua madre mi prese il cazzo e lo appoggiò alla bocca della vagina della ragazza.
Spinsi disperatamente, ardentemente, bestialmente: le stracciai l’imene in un attimo e cominciai a fotterla all’impazzata, gemendo e lamentandomi!
Mi diede una successione impressionante di sbrodate, mentre le mordevo quelle enormi tette… mi allontanò da se, capii che voleva che io accontentassi la madre…
Anche lei si mise nella stessa posizione ci chiavammo a lungo, sbavandoci, rotolando l’uno sull’altra… FINE

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  1. Molto bello e scritto benissimo. Complimenti. Qualche anno fa stavo per rispondere all’annuncio di una donna matura e grassa, perché in effetti mi eccitava. Non ci vedrei nulla di strano. Quando cerchi sesso l’importante è godere e far godere. Era una donna e io un uomo. Lei prometteva di saperci fare e nel dare piacere. Non ho risposto perché in realtà non ho mai contattato alcuna donna con gli annunci, grassa o magra, bella o brutta che fosse.

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