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La mano di mia madre

Quest’anno fa veramente caldo in città. Le ferie coi miei amici sono saltate e i miei genitori non hanno nulla in programma, anche perché mio padre è lontano da casa per lavoro.
Lui lavorerà, ma almeno si gode un po’ di fresco in Irlanda. E io incazzato come una iena perchè a 24 anni sono costretto a rimanermene a casa dalle vacanze con mia madre.
Quella sera siamo stesi sul divano a guardare la tele, io sono a dorso nudo con addosso solo un paio di boxer, e lei è al mio fianco con mutandine e una canottiera leggera che lascia scoperto l’ombelico.
Alla tele (siamo nel bel mezzo della seconda serata) stanno dando un soft erotico italiano degli anni 70, forse alcune scene del film, forse il caldo, ma mi accorgo sempre più di gettare l’occhio sull’interno cosce di mia madre, dove la mutandine spostata di un poco, lascia sfuggire dei piccoli peletti rossicci.
Mi dico di piantarla che sono cose che un figlio non dovrebbe nemmeno pensare, figuriamoci farle, ma non riesco a staccare la vista da quel paradiso terrestre.
La mamma ha 42 anni ottimamente portati, alta, una folta chioma rossa, due tette grosse, e sode come solo nei migliori filmetti pornografici della mia collezione mi era mai capitato di vedere, un culo da ventenne, il tutto retto con magistrale eleganza da due gambe quasi chilometriche, senza un filo di cellulite e mai, nemmeno in inverno con un pelo superfluo.
Ma comunque ciò non giustifica quello che sto facendo. Tanto più che credo se ne sia accorta, prima s’è voltata improvvisiate per chiedermi qualcosa e io non ho fatto in tempo a spostare lo sguardo. Mi ha sorriso e non mi ha detto nulla, ma non s’è spostata di un millimetro. Si gira ogni tanto, e io mi sono fatto beccare ancora. Adesso noto anche un’altra cosa, ha i capezzoli duri, glieli vedo spingere contro il sottile cotone della canottiera.
Penso che si sia eccitata per i mie sguardi, ma poi mi rendo conto della stronzata che sto pensando, sarà stato il film, anche se non è proprio il massimo dell’erotismo qualche effetto lo può anche provocare.
Anch’io mi sento il cazzo semi duro, credo sia normale. No che non lo è, non posso mentire a me stesso. Non ce l’ho duro per il film, ma per quei 4 peli della fica di mia madre che riesco a vedere e per i suoi capezzoli e sento l’erezione crescere ancora di più. Sono fregato, tra poco si vedrà benissimo il mio stato, ma non posso alzarmi, la cosa sarebbe ancora più evidente, cerco di mettermi meglio. La mamma mi guarda, e si muove furtiva.
“vedo che il film ha fatto effetto” dice e mi accarezza con un dito l’asta da sopra la stoffa dei boxer.
“Mamma ma cosa”
“Ti piacciono questi film vero? Sei un po’ un porcellino, senti come t’è diventato lungo il pisellino”
“Ma mamma cosa stai facendo? ”
“Ti stuzzico un po’ cosa credi? Da piccolo lo facevo spesso, non ti ricordi? è da un po’ che non giochiamo”
“Si ma da piccolo, insomma era diverso”
“o no, ti diventava duro anche allora, forse non cosi duro. Ma certi film non te li facevo vedere ancora”
“Ma non è stato il film”
“E cosa? ”
“No, no niente”
“E tu diventi cosi per niente? Beata la tua ragazza tesoro”
Ormai è quasi completamente in tiro, e non ha più spazio nei boxer, cosi mi sbuca fuori di lato, e la mamma me lo continua ad accarezzare direttamente sulla pelle ora, usando sempre un dito
“oh dio, sai che ce l’hai più grosso del papà? ”
“Da… davvero? ”
“Si si più grosso e più lungo”
Quel complimento è la goccia che fa traboccare il vaso, mi si erge in tutto il suo splendore, ora il dito di mia madre non basta più e allora passa ad usare tutta la mano. Me l’avvolge attorno l’asta e inizia una lenta sega
Il mio respiro si fa più affannoso ho la testa reclinata all’indietro che poggia sul divano egli occhi chiusi, mentre a mamma, mi parla tenendo gli occhi fissi su di me.
Sembra che per lei la sega sia solo un diversivo, un semplice gioco che sta facendo con suo figlio. Forse è cosi, e certamente dorrebbe essere cosi per entrambi, Sicuramente lei crede che io non la stia considerando un vero e proprio atto di masturbazione e di piacere, ma proprio non ci riesco.
Cazzo, mia madre mi sta tirando una sega ed è bravissima. La migliore.
“Non mi ha ancora detto perchè ce l’avevi cosi duro amore”
“O nulla”
“Dimmelo dai, dillo alla tua mammina, sono così curiosa”
Mi ha afferrato il prepuzio con l’indice e il pollice e mi scappella lentamente il
glande, lo scopre e lo ricopre lo scopre e lo ricopre. è una piacevole tortura, ma è pur sempre una tortura, non resisto
“sai, mi è caduto l’occhio su… su… su di te prima”
“oh è cosi? ”
“Si, dalle tue mutandine… uscivano dei peletti e… ”
“sei un maialino… dovrei essere arrabbiata ma ti perdono. Sai ieri quando c’era la zia, ho notato come la guardavi, come te la mangiavi con gli occhi, le fissavi le gambe, le tette, e io mi sono sentita un po’ gelosa, siamo quasi coetanee io e lei, anzi lei è più vecchia di due anni, ama tu la guardavi come se fosse una tua compagna di scuola… credevo di aver perso il mio fascino, almeno a giudicare da come mi guarda tuo padre. ”
Appoggia la testa nell’incavo della mia spalla e continua a segarmi
“Ma se mi dici che sono stata io a fatelo venire così duro, allora mi dai un notevole conforto”
“Si, si mamma sei stata tu”
Nella posizione in cui sono il mio braccio cinge la spalla di mia madre, e guidato dal mio stato di eccitazione si muove senza pensarci due volte.
“Si mamma sono state le tue cosce e i tuoi… i tuoi capezzoli mamma”
La mano cade sul suo seno, non ha nessuna reazione. Comincio a palparglielo, è bellissimo, è il seno più soffice del mondo. Le dita le sfiorano il capezzolo attraverso la canottiera, è duro come un chiodo.
La mamma non dice nulla, ma muove la mano più rapida sul mio bastone, completamente unto dal mio liquido pre seminale.
“ahh si mamma non smettere non smettere”
“oh Paolo, cosa stiamo facendo… vuoi mettere la tua mano sotto la canottiera? ”
Non rispondo, ma eseguo. è bellissimo il capezzolo irto della mamma stretto fra le mie dita mi da una sensazione di piacere che non avevo mai provato in vita mia con nessuna ragazza, nemmeno in un rapporto completo
“Sei cosi bravo, cosi continua cosi cosi cosi cosi cosi cosi cosiiiiiiiii oh si vengo, mi hai fatto godere paolo, hai fatto godere la tua mamma bravo”
è venuta, ho fatto godere mia madre toccandole solo un capezzolo. Sto per venire anch’io
“ahh godo mamma, godo sto per sborrare”
Vengo sembro un idrante, continuo a schizzare lo sperma ricade sul mi petto, sulla mano di mia madre sulle mie gambe. Sembra non aver mai fine. Dopo l’ultimo schizzo, la mamma si alza
“Ehi quanta ne avevi. Ciao piccolo io vado a letto”
E si incammina verso camera sua leccandosi la mano per ripulirla dalla mia sborra.
Passata un’oretta, mi avvicino nel buio alla camera di mia madre, rimango nudo sulla soglia della porta e la chiamo
“Mamma? … Mamma dormi? ”
“No, amore, cosa c’è? ”
“Non riesco a dormire mamma, ce l’ho ancora duro… ”
Mia madre si gira verso di me, l’unica luce della camera è quella della luna che filtra dalla finestra, ma è abbastanza per vedere che mia madre è nuda e mi sorride. Luisa mi fa cenno di raggiungerla sul letto. Io sono nudo con la mazza dura, lei mi guarda e sorridendo amorevolmente mi accarezza il cazzo.
“Poverino” mi dice “Io ti ho fatto eccitare cosi tanto che adesso non ti si abbassa più? ”
“Si” le rispondo, ed ‘ vero “Mi sono fatto anche una sega ma non e servita a nulla… ”
“E da me cosa vorresti? ” Mi punzecchia divertita lei
“Non so, magari hai qualche rimedio… o una qualche idea su come risolvere il problema… ” sorrido, gli occhi di mia made brillano per il piacere è bellissima.
” Si credo di aver capito il tuo problema, e forse so già come risolverlo. Ma prima però sei tu che devi farmi un favore. Prima ti ho fatto venire vero? Bene adesso sei tu che devi ricambiare… e cerca di fare del tuo meglio, sono una donna molto esigente io”
“Vuoi che ti lecchi la micina? ”
“Si” dice solo questo e si sistema comodamente sul letto. Lei e sdraiata con le gambe leggermente arcuate e divaricate. Io mi sistemo ai suoi piedi e rimango per qualche minuto in adorazione della passera pelosa di mia madre. Ci avvicino la faccia e gliela annuso. Ha i peli ancora impregnati dagli umori del suo precedente orgasmo, mi eccito.
L’inizio a leccare timidamente, dandoli qualche colpo con la punta della lingua, poi sentendo gli incitamenti di Luisa mi ci metto d’impegno e gliela lappo con più convinzione, in breve la mamma comincia a bagnarsi e a gemere per il mio lavoro, le lavoro le grandi labbra con la lingua, passandogliela su tutto il solco, per poi cercare di infilargliela dentro la sua calda caverna quanto più riesco a spingergliela dentro.
Sto chiavando mia madre con la lingua e improvvisamente penso a quanto sarebbe belo potergli infilare dentro il mio pisello, a quel pensiero impazzisco dal piacere ogni colpo di lingua cerco di affondarglielo più a fondo del precedente. La mamma è quasi arrivata all’orgasmo, con una mano mi prende la testa e mi costringe a penetrarla, spinge cosi forte che quasi mi manca il respiro, e con l’altra si tocca la clitoride con sfregamenti febbrili della amano.
“Bravo bravo bravissimo Paolo, ohhh mi stai facendo godere stai facendo godere la tua mammina con la tua lingua. Si leccami leccami tutta, mi fa impazzire la tua lingua. Godoooooooohhh”
Urla e stringe le cosce contro la mia testa, mentre un caldo fiume di piacere le sbrodola fuori dalla vagina venendomi ad invadere la bocca. Mi piace, è una sensazione irripetibile sentire la propria madre venirti in bocca. Appena molla un poco la presa delle gambe mi alzo e vado a baciarla, lei non se l’aspetta, ma in bocca ho ancor i suoi umori che le ricedo durante il bacio, lei apprezza e me lo fa capire subito. Si stacca da me, mi fa alzare in piedi sul letto, lei si inginocchia davanti a me, mi sorride ha davanti la mia mazza dura e vibrante apre la sua grande bocca, e vedo che è ancora piena dei suoi succhi. Non resisto più, le infilo il cazzo in bocca, le blocco la testa con le mani e le impongo il ritmo del pompaggio, come se me la stessi scopando in bocca. Sento il cazzo sguazzare nella sua bocca mischiando alla saliva i succhi vaginali di mia madre, il piacere è troppo che non mi riesco controllare, e in breve esplodo con un orgasmo devastante. Impedisco alla mamma di allontanarsi, cosa che peraltro non sembra voler fare, e le indirizzo tutti i miei caldi getti di sborra direttamente in gola, lei mi guarda con occhi lucidi di piacere.
Ci sdraiamo nudi e sudati sul letto.
“Lo sai, che oggi pomeriggio, quando siamo andati a fare la spesa e poi ci siamo divisi e ci siamo dati appuntamento alla macchina, quando stavi arrivando non ti avevo riconosciuto e ho pensato che l’uomo che ti si doveva scopare era davvero fortunato? ”
“Lo pensi davvero? ”
“Non solo io. Anche tutti quelli che si sono girati al tuo passaggio”
“E cosi il mio bambino nota queste cose. E cos’altro hai notato? ”
“Che non avevi il reggiseno”
“E cosi ti piace spiare la mamma sotto i vestiti eh? Birichino… ” Dicendo questo allunga una mano e mi afferra il pene massagiandomelo delicatamente, poco dopo si ritrova fra le mani i mie venti centimetri tutti dritti sull’attenti
“Guarda chi è ritornato. No, credo che stasera sarà un problema per te addormentarti. Vuoi che provi a far qualcosa? ”
“Si. Mamma ti prego. Mi piace quando fai la troia con me. Il papà è uno stronzo ad andarsene in Irlanda e a non fotterti come meriti”
“Lo so. Ma per fortuna ci sei tu”
“Si, ci sono io”
La mamma mi bacia e poi monta su di me, in una 69 da sogno, mi prende il cazzo in mano e se lo lecca tutto come un lecca lecca, poi gioca con la cappella riempiendola di saliva e succhiandomela via subito dopo. Io intanto mi sto godendo il panorama della sua fica aperta e bagnata sopra i miei occhi. Non so cosa fare. Nonostante la situazione mi sembra troppo osare profanare quel tenero buchetto senza il suo permesso. Forse lo capisce e sempre lavorandomi il cazzo con la bocca mi da il permesso
“Forza Paolo, cosa aspetti a leccare la micia alla mamma? ”
Non chiedo altro, muovo abile e veloce la punta della lingua che lambisce la fessura per tutta la sua lunghezza, poi allargandogliela con le mani mi ci tutto dentro con tutta la bocca. Le succhio avidamente le grandi labbra, facendola urlare di piacere ogni volta. Urla di piacere soffocate dalla presenza del mio grosso cazzo nella sua bocca.
Diligentemente le lubrifico un dito dentro la sua vagina infamata e poi lo porto a scontrarsi col suo buchino più stretto. Gioco a lungo col suo sfintere cercando di dilatarglielo il più possibile, e poi ci affondo dentro il dito, mentre la sgrilletto con furia cercando di darle più piacere che dolore. Sembra che la mia operazione sia riuscita
“Si amore si cosi prendimi nel mio buchino si stasera voglio essere sodomizzata da mio figlio”
E si riprende in bocca il cazzo pompando con maggior energia. Veniamo praticamente assieme inondando le bocche di entrambi con la nostra sborra. Quando io vengo la mamma non mi ha dentro di se, e cerca di raccogliere con la lingua tutti gli schizzi che partono dal mia cappella arrossata, Inevitabilmente qualche goccia viene persa andandosi a depositare sul lenzuolo. La mamma abbandona la posizione si sdraia sopra di me, guardandomi intensamente negli occhi senza dire una parola e prendendomi a baciare furiosamente con la lingua. Entrambi assaporiamo il sapore della nostra sborra dalla bocca dell’altro. Sentire il mio cazzo sfregare contro la soffice peluria di mia madre è paradisiaco, ma aspettarsi un’erezione in questo momento, dopo le mie numerose sborrate è assolutamente impensabile. Per niente deluso, penso che la chiavata con la mamma è solo rimandata di pochi minuti.
Insieme andiamo a lavarci in doccia, qui ci insaponiamo e ci baciamo e tocchiamo di tanto in tanto, ma a parte questo non succede nulla, entrambi siamo tropo stanchi e comunque vogliamo tenere le energie per dopo, quando a letto finalmente ci concederemo l’uno nelle braccia dell’altro. Non ce lo siamo detti, ma leggo nei suoi occhi che anche la mamma vuole essere impalata dal mio cazzone.
A letto riprendiamo a parlare mentre la mamma ci masturbiamo lentamente a vicenda.
“Allora, ti piace la tua mamma? ”
“Si. Sei bella e brava, sono fortunato ad avere una mamma come te”
“E io un bravo figliolo, attento e premuroso a riempire di attenzioni la sua mammina”
“Da quanto tempo il papà non ti faceva godere? ”
“Da troppo Paolo, e stanotte voglio recuperare tutto il tempo passato… sempre che tu ne abbia voglia… ”
“Vuoi scherzare? Farei qualsiasi cosa per farti godere”
E dicendo questo mi avvento sulle sue labbra, baciandola violentemente facendole sentire la pressione del mio cazzo di nuovo turgido contro la sua coscia.
“Bene, bene, vedo che il tuo bastone è ancora duro… ti amo Paolo… ti voglio… ”
“Anch’io” le dico io baciandole un capezzolo.
Lei è stesa sul letto, ha i capelli in disordine su tutto il cucino. E tiene le mani
dietro la nuca. La posso vedere interamente nella sua nudità e nella sua bellezza. Sento il cazzo tornarmi nuovamente duro, anche perché adesso, io le sono inginocchiato fra le gambe e la sto delicatamente masturbando con tre dita, mentre lei mugola di piacere a toni bassi e sommessi. Non credevo che fare un ditalino a mia madre mia avrebbe eccitato cosi tanto.
“Siii piccolo mio fami bagnare ancora. ”
“Mamma? ” La chiamo, voglio esplicitamente entrare in argomento sesso vero
“Siii” gode lei la risposta, ora le sto anche furiosamente massaggiando il clitoride
“Ti manca tanto il cazzo vero? ”
“Si. Se sapessi da quanto tempo tuo padre non mi fotte”
“Sai… una sera ti ho visto? ”
“Cosa vuoi dire? ”
“Tu eri in sala a vedere la tele. Io Dormivo, ma poi mi sono svegliato che avevo sete, cosi sono venuto in cucina, e tu non ti sei accorta di me. ”
“E cosa facevo amore? ”
“Eri… eri nuda, con addosso solo un paio di scarpe bianche coi tacchi a spillo, e ti stavi masturbando con la cornetta de telefono. Stavi godendo con quella cosa. ”
“E poi? ”
“Io credevo che era papà, e mi sono chiesto che cosa ti stava dicendo di cosi
eccitante, e allora ho tirato su la cornetta del mio telefono in camera, e non era papà, era una chat erotica”
“Oh si, tuo padre non saprebbe eccitarmi in quel modo… e cos’altro hai visto? ”
“Be tu che dopo aver messo giù il telefono, ti sei inginocchiata davanti al divano e ti sei fottuta con il colo di una bottiglia… ”
“Sei un porco guardone… e mentre guardavi al tua mamma fottersi in fica con la bottiglia tu cosa facevi? ”
“Mi masturbavo mamma, quella sera mi hai fatto eccitare come non mai. E sai cosa ho fatto dopo? ”
“No, dimmelo dai”
“Quando sei andata a letto, io mi sono alzato e sono tornato in salotto, ho preso la bottiglia, ancora sporca dei tuoi umori, e me la sono leccata tutta”
“Poooorccoooohhhh”
La mamma è venuta, io mi abbasso a leccarle il liquido che le scende lungo le cosce, poi finalmente glielo dico.
“Mamma ti voglio fottere. È da quella sera che desidero essere al posto di quella bottiglia… tu meriti molto di più che un collo di bottiglia”
“E cosi il mio bambino si vuole scopare la mamma”
Ora le sto sfregando il glande contro il suo clitoride, la sento bagnarsi dal piacere, muove un mano per venirmi ad accarezzare il sesso
“Ti prego, vedrai che ti piacerà'”
“Oh lo so già che mi piacerà… forza allora, chiavami col tuo bastone”
La mamma si gira mettendosi alla pecorina, io non chiedo di meglio, le lecco lo spacco della fica, è bello umido, mi prendo il cazzo in mano e mentre le sono dietro le faccio correre la cappella lungo lo spacco, sia per lubrificarla un po’ si per far aumentare il piacere della mamma, che si sfrega febbrilmente il clitoride eretto con la mano destra
“Oh si, cosa mi vuoi fare brutto porco? Cosa vuoi fare alla tua mamma? ”
“Ti voglio scopare, ora verrai chiavata da tuo figlio troia”
Faccio immediatamente seguire i fatti alle parole, le affondo il mio bastone nella sua stretta fessura strappandole un urlo di piacere, Non so descrivere le emozioni che provo. Sono dentro mia madre, è bellissimo, sento i suoi muscoli stringersi ritmicamente contro il mio glande. Voglio assaporare quelle emozioni attimo per attimo, comincio a muovermi molto lentamente
“Si cosi Paolo, fotti la mamma cosi scopami, scopati la tua troia”
Quelle parole mi eccitano troppo perché posa continuare a tenere un ritmo cosi blando.
Di colpo aumento il pompaggio e entro prepotentemente il lei, facendo osceni sciacquii ad ogni mio affondo.
“Cosi Paolo dai fammelo sentire fino in gola il tuo cazzone”
“Sei un puttana mamma, ti amo ti fotto in fica finalmente”
Allungo le mani afferrandole le zinne, gliele inizio a palpare, poi le passo le dita sui capezzoli duri come due chiodi strizzandoglieli fra i polpastrelli del pollice e dell’indice, le sensazioni e il piacere che provo in questo momento sono indescrivibili, il calore della sua fica mi avvolge tutto il pene e aumenta la mia eccitazione, sto chiavando mia madre con un cazzo che raramente ha raggiunto simili livelli di consistenza, m’impossesso delle sue tette con tute le mani, le sento turgide e piene di piacere al mio tatto, in breve mia madre, urla a pieni polmoni tutto il suo piacere, facendo colare i suoi umori lungo la mia asta pulsante dentro la sua passera. Adesso che la mamma è venuta sotto i mie continui colpi, poso rallentare un po’ il ritmo concedendomi un attimo di respiro tentando così di ritardare il mio orgasmo, col cazzo ben lubrificato dalle sue secrezioni glielo comincia a sfilare e infilare con estrema lentezza, lo afferro alla base e lo estraggo per quasi tutta la sua lunghezza, per poi riaffondare dolcemente dentro di lei
“Hai la fica calda mamma, sei la più bella mamma del mondo” le dico io
“Così Paolo così fai bagnare la mammina, dai Paolo bravo, ti amo, ti amo Paolo, figlio mio” urla lei in preda a quei piaceri del sesso di cui da tanto, troppo, tempo era ormai privata.
Ma quando riprendo a stantuffarla nel ventre la mamma mi blocca guardandomi con uno sguardo penetrante e autoritario
“No, Paolo, adesso basta” fa lei cogliendomi di sorpresa “Adesso devi uscire dalla passera della mamma. ”
“Ma perché mamma… fammi venire almeno… non ti faccio godere? ” cerco di conviverla, ma lei mi guarda stupita e scoppia a ridere
“No, Paolo no… cos’hai capito? ” muove furtiva la mano mettendosela fra e le cosce,
impossessandosi della mia asta e sfilandosela da dentro, indirizzandomela nell’altro suo buco
“Adesso, mi devi fare il culo amore. Ti devi inculare la mammina, capito? ” mi dice lei tutta felice.
“Da… davvero? ” Non avrei mai osato sperare tanto. Senza aspettare una risposta, temendo in un ripensamento, punto il mio glande sull’imboccatura dello sfintere di Luisa esercitando una lieve pressione, ma la strada sembra sbarrata. Sulle prime non capisco perché, ignorando, dandola per impossibile, la spiegazione più ovvia.
“Piano, Paolo” mi dice la mamma “Li dentro non l’ho mai preso, sono vergine. ”
È fantastico, la mamma è vergine nel buco del culo, e vuole perdere la sua verginità facendosi penetrare da me, da suo figlio, sono sicuro che questa è la cosa più eccitante che mi potrà mai capitare in tutta la mia vita sessuale.
“Guarda nel comodino, c’è un tubetto di crema, usala per lubrificarti il cazzo e il mio buchino”
Scendo dal letto e prendo la crema, me ne metto un po’ sul pene e mi avvicino a Luisa mettendoglielo davanti agli occhi, che me la spalma con vero piacere.
“Ce l’hai davvero grosso Paolo” mi dice lei mentre mi sega “Starai attento a non far male alla mammina vero? ”
“Non preoccuparti mamma, sarò delicatissimo, non vedo l’ora di aprirti il culo”
Luisa sorride, mi bacia il cazzo in punta e mi dice che lei ha finito, io mi rimetto dietro di lei, e prima di usare la crema, mi dedico a lubrificare quello stretto pertugio con la mia lingua, cosa che sembra far molto piacere alla mamma, poi prendo il tubetto di crema e ne metto una grande quantità sul, quindi con delicatezza comincio a penetrare la mamma con un dito e successivamente con due, aspettando sempre molto tempo fra un movimento e l’altro dandole il modi di abituarsi all’ingombro
“Ahiiii, forza Paolo continua”
“Ti amo mamma, mamma spingi, spingi forte, non opporre resistenza alla penetrazione, sentirai meno male. ” Cerco di darle qualche consiglio per rendere l’operazione il più piacevole possibile
“Vieni qui, sgrillettati con me mamma, aiutami a farti bagnare”
“Come sei premurosi Paolo.. ”
Ora le dia sono diventate quattro e lo sfintere sembra abbastanza dilatato. Mi
posizione alle spalle della mamma, sfrego ancora il glande sulle grandi labbra della sua fichetta, in modo da lubrificarmi maggiormente e poi, mentre con una mano le allargo le chiappe, con l’altra punto il glande sull’apertura lentamente ma con un movimento deciso e continuo esercito una costante pressione, e in poco tempo, grazie all’abile lavoro di lubrificazione il glande è completamente ingoiato dall’intestino della mamma, lei urla tutto il suo dolore, urla che mano a mano si affievoliscono, diventando di veri e propri rantoli di piacere.
“Ti faccio male mamma? ”
“Un po’ Paolo, ma mi dai anche tanto piacere, è magnifico sentirti dentro il mio culetto”
“Manca poco, ti sono quasi tutto dentro… ecco, sono entrato tutto, adesso ti lascio abituare un po’ alla mia presenza e poi ti apro in due mamma, ti scopo in culo”
“Siiii, ti piace Paolo? Ti piace incularti la mamma? Dimmi, cosa senti? ”
“È stupendo mamma, è indescrivibile, mi sento il cazzo come se fosse avvolto da una seconda pelle, i tuoi muscoli aderiscono perfettamente al mio bastone, è cosi eccitante che ho dovuto sforzami per non sborrarti subito tutto dentro”
“Forza, allora, che ne dici di cominciare? ”
Comincio a muovermi lentamente su e giù, su e giù, aumentando il ritmo sempre in modo impercettibile fino a quando lo stretto buchino della mamma s’è allargato abbastanza da permettermi di stantuffarla in culo con un certo ritmo senza farle troppo male
“Sii Paolo, piccolo mio, si cosi sfondami il culo, sfonda il culo alla mamma col tuo cazzone, spaccami, spaccami il culo in due amore” gode la mamma dicendo volgarità che mai mi sarei immaginato potesse dire, a me poi…
“Troia, troia, sei una lurida vacca” decido anch’io di risponderle per le rime “Sei stupenda, bellissima mi sto inculando quella puttana di mia madre”
Durante il rapporto anale le volgarità fra di noi si sprecano, ora le affondo dentro con secchi e irregolari colpi di reni, scopandomela come la peggiore delle troie esistenti sulla terra, le afferro i lunghi capelli ricci e tirandoglieli le faccio alzare la testa, guardandola urlare dal piacere mentre me la monto. La sento bagnarsi, gode tantissimo ad essere trattata da troia la mia mammina, i coglioni sbattono con un forte rumore osceno contro le natiche dalla mamma, e quel rumore contribuisce non poco a farmi montare dentro il mio orgasmo. Finalmente con un acuto gemito di piacere le inondo tutto l’intestino con la mia sborrata più generosa della serata, la sborra che le ho riversato dentro è talmente tanta che la mamma non la trattiene tutta dentro, e dal suo buco non più vergine, scivolano fuori caldi ruscelli di sborra mista a un po’ di sangue, colandole lungo le sensuali gambe. Io mi stendo sul letto e bacio la mamma che è ancora a pecora sul letto
“E bravo Paolo, oggi ha sverginato il buchino della mamma, e senza farmi troppo male bravo”
“Grazie, ho goduto tantissimo mamma, sei fantastica”
Lei sorride e va in bagno a medicarsi un po’ il buchino, camminando un po’ a fatica, quando ritorna indossa un’eccitantissima camicia da notte trasparente, si sdraia, appoggiando la sua testa sul mio petto, e prima d’addormentarsi mi dice
“Da oggi in poi la mia camera da letto sarà sempre aperta ogni volta che ne avrai voglia Paolo. ” FINE

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