Mia cugina Daniela, da sempre chiamata Dany, ero praticamente cresciuto insieme, le nostre famiglie abitavano in cittadine abbastanza vicine e noi passavamo lunghi periodi insieme.
Eravamo molto affiatati anche perché avevamo circa la stessa età, infatti fra di noi c’era soltanto un anno di differenza.
Crescendo insieme abbiamo avuto insieme le prime scoperte sul sesso, ricordo che spesso ci toccavamo scoprendo la diversità dei nostri sessi, erano giochi innocenti ma che ci intrigavano e ci rendevano complici di un nostro segreto.
Verso gli undici anni, a causa di un loro trasferimento in un’altra città le nostre frequentazioni diminuirono notevolmente limitandosi a brevi visite per le feste, grande fu la mia sorpresa quando, l’anno scorso, mi arrivò l’invito di mia zia a trascorrere l’estate da loro dato che abitavano in una cittadina sul mare.
Presi uno zaino con qualche abito e i costumi da bagno e partii per quella che si sarebbe dimostrata l’estate più felice della mia vita.
Al mio arrivo venne Dany ad aprirmi, rimasi incantato a guardarla, era alta, slanciata, dimostrava molto di più dei suoi anni; indossava un abito abbottonato sul davanti, abbastanza aperto sul seno, che a prima vista sembrava ben formato, l’orlo arrivava circa a metà coscia, ma a causa di un paio di bottoni, lasciati sbottonati la visione delle sue splendide gambe era completa.
Appena ebbi posato lo zaino mi abbracciò baciandomi, dopo mi condusse nella mia camera per disfare i bagagli, dopo ci recammo da mia zia che era al lavoro, infatti gestisce un negozio di biancheria intima, iniziammo a parlare, io mi misi seduto su di una poltroncina e dato che non c’erano altre sedie libere Dany venne a sedersi sulle mie gambe, la cosa mi procurò una notevole eccitazione, il mio cazzo cominciò ad indurirsi e mia cugina che se ne era accorta peggiorava la situazione cercando ogni scusa per muoversi e strusciarsi sul mio bozzo.
Quando mia zia chiuse il negozio tornammo a casa per la cena, dopo ci mettemmo in sala per godere di un poco di riposo, io mi sedetti sul divano e mia cugina prese posto in una poltrona di fronte a me; dopo un poco cominciò a muovere in continuazione le gambe, le accavallava, le allungava, ad ogni movimento l’orlo del vestito saliva sempre più in alto scoprendo quasi completamente le cosce, fino a che appoggiò i piedi sul bordo della poltrona, mettendo in mostra le sue mutandine.
Io mi ritrovai con il cazzo ritto, ma non osai fare alcuna mossa perché ancora non avevo capito se si comportava così per eccitarmi, o se, vista la nostra antica intimità, il suo comportamento fosse naturale.
Finalmente arrivò l’ora di andare a letto, Dany mi accompagnò fino alla porta della mia camera, qui mi abbracciò strusciandosi ancora sul mio cazzo, mi dette un bacio sulle labbra e augurandomi la buonanotte si diresse verso la sua stanza.
La mattina dopo verso le nove mia zia bussò alla mia porta dicendomi che si recava in negozio, io le augurai buon lavoro e richiusi gli occhi riprendendo a dormire.
Fui svegliato più tardi da mia cugina che entrò in camera portando un vassoio con la colazione.
“Sveglia pigrone, per stamani ti ho portato la colazione a letto, ma non prenderci il vizio. ”
Aprii gli occhi e mi tirai su a sedere, Dany poggiò il vassoio sopra il letto si sedette anche lei e facemmo colazione; lei indossava un pigiama formato da pantaloni corti, piuttosto sgambati, e una camicetta con uno scollo a v chiusa da tre bottoni.
Per mangiare si era messa seduta con le gambe incrociate e i pantaloni piuttosto larghi mi permettevano di vedere una parte della peluria che le circondava la fichetta, mentre, ogni volta che si chinava in avanti,
dalla scollatura le si vedevano le tette fino quasi ai capezzoli.
Finita la colazione iniziammo a giocare facendoci il solletico, i suoi movimenti per sfuggirmi mostravano sempre più il suo corpo ed io mi trovai nuovamente con il cazzo ritto.
Esausti ci fermammo, Dany era sdraiata vicino a me, sentivo il calore del suo corpo, vedevo il suo seno quasi completamente scoperto; improvvisamente mi disse:
” Ti ricordi quando giocavamo al dottore e io volevo sempre farmi visitare per farmi toccare? ”
“Certo che mi ricordo, è stato un periodo bellissimo, ti sentivo la febbre, ti ascoltavo il cuore e dopo tu ricambiavi. ”
“Anche ora mi sento poco bene, ho il cuore che mi batte forte e un forte dolore al ventre, avrei bisogno di un medico. ”
Non credevo alle mie orecchie, mia cugina mi chiedeva di ripetere il gioco che facevamo spesso da piccoli e che tanto ci eccitava; la feci sdraiare supina e le appoggiai una mano fra i seni sentendole i battiti del cuore, dopo iniziai a carezzarle le tette sopra la camicetta, sentivo i suoi capezzoli che si inturgidivano tra le mie dita; nello stesso tempo infilai l’altra mano dentro i pantaloni del pigiama facendo finta di controllarle la pancia alla ricerca del fantomatico dolore, scesi con la mano fino ad incontrare i primi peli.
“Si, sei quasi arrivato al punto dove mi fa male, ma aspetta così non mi puoi visitare bene. ”
Così dicendo buttò in terra il lenzuolo che mi copriva lasciandomi in mutande, si sbottonò la camicetta e si tolse i pantaloni restando completamente nuda.
Rimasi incantato a guardarla, due seni non tanto grossi, ma ben formati e con due capezzoli piuttosto pronunciati; un corpo ben fatto e una fichetta splendida, completamente ricoperta da un folto pelo nero.
La voce di mia cugina mi riscosse:
“Hei bell’addormentato, se non sbaglio dovevi visitarmi. ”
“Hai ragione, ma vederti nuda è stata una sorpresa, l’ultima volta che ti avevo vista non avevi le tette e la tua passerina era completamente priva di peli, comunque riprendiamo la visita. ”
Misi una mano sopra il suo seno accarezzandolo, strinsi tra le dita il capezzolo, nello stesso tempo posi l’altra mano sopra il suo ventre, le carezzai l’ombelico con un dito e lentamente scesi ad appoggiarle la mano sopra la topina.
“Si! Il punto dove mi fa male è proprio costi! ” Mugolò mia cugina.
Continuai a carezzarle la fica stuzzicandole il clitoride, facendole scorrere le dita lungo le grandi labbra; intanto il mio cazzo in completa erezione era riuscito a trovare un varco nell’elastico degli slip ed ora il glande era completamente esposto, Dany se ne accorse, allungò una mano carezzandolo, aiutandosi con l’altra mi tolse gli slip, prese il mio uccello con le mani carezzandolo e iniziando a farmi una sega.
Cambiai posizione avvicinando la mia bocca al suo seno, cominciai a leccarle una tetta, mi avvicinai al capezzolo, lo presi in bocca succhiandolo, mordicchiandolo; scesi con la lingua lungo il ventre, le leccai l’ombelico, arrivai alla sua passerina, le passai la lingua lungo le grandi labbra.
A quel punto mia cugina spalancò le cosce dandomi modo di leccarla con maggiore comodità; le inserii la lingua dentro la fica leccandola, risalii al clitoride leccandolo, lo presi in bocca succhiandolo, scesi al culetto leccandogli il buchetto, tornai a leccarle la topina, le inserii un dito dentro masturbandola,
“Si, continua sto godendo, si, vengo! ”
Il fiotto degli umori di Dany mi si riversò in bocca, le ripulii la fica e mi distesi accanto a lei baciandola.
“Ho goduto in maniera pazzesca, ma ora tocca a te, fammi occupare di quello che un a volta era un pisellino implume e ora invece è un fior di cazzo. ”
Avvicinò il volto al mio cazzo, tirò fuori la lingua e iniziò a leccarmi l’asta, scese fino alle palle leccandomele, risalì con la lingua fino alla cappella vi appoggiò le labbra baciandola fino a che aperta la bocca la inghiottì; rimase qualche minuto con solo il glande in bocca, succhiandolo e leccandolo, dopo scese con la bocca lungo l’asta inghiottendo tutto il mio cazzo, risalì nuovamente estraendo l’uccello dalla bocca, lavorando nuovamente con la lingua sulla cappella, lo inghiottì di nuovo; dopo pochi minuti di questo trattamento non resistetti più, cominciai a sborrare inondandole la bocca, lei diligentemente inghiottì tutto; continuò a tenere il mio cazzo in bocca fino a che non si ammosciò, dopo di che venne a sdraiarsi accanto a me.
“Dove hai imparato a fare pompini così splendidi, mi hai risucchiato anche l’anima. ”
“Ancora non hai visto tutto quello che ho imparato in questi anni, vedrai che ti stupirò! ”
Mentre parlavamo, visto che Dany si era sdraiata di fianco, ne approfittavo per darle dei bacetti sui capezzoli e per carezzarle lo splendido culetto, nello stesso tempo lei mi massaggiava le palle, risalendo spesso al cazzo che scappellava; grazie a questo trattamento stavo avendo una nuova erezione, quando questa arrivò al massimo mia cugina si fermò:
“Adesso basta parlare, ora voglio chiavare, vieni, mettimelo dentro, riempimi la fica con il tuo cazzo! ”
Si distese supina allargando le cosce e tirandomi sopra di se, io presi con una mano il mio uccello e iniziai a passarglielo lungo le grandi labbra, lo strofinavo sul clitoride mentre lei si dimenava sotto di me, le feci entrare la cappella estraendola subito, ripetei questo giochetto diverse volte fino a che mia cugina cominciò a supplicarmi:
“Ti prego mettimelo dentro, non resisto più, scopami, mettimi il cazzo dentro, sfondami la topa! ”
Finalmente l’accontentai, glielo infilai tutto dentro iniziando a muovermi lentamente; sentivo la sua fichetta bollente che mi stringeva l’uccello, dopo un poco cambiammo posizione, senza tirarlo fuori mi girai mettendomi supino con lei che mi cavalcava, in questa posizione lei poteva imprimere il ritmo che voleva, io le carezzai le tette ed i capezzoli, scesi con le mani lungo il suo corpo fino alle natiche, le carezzai, percorsi con un dito il solco che le separava, arrivai al buchetto, lo massaggiai fino a che, lentamente, le infilai il dito nel culo, mia cugina sembrò gradire questa intrusione perché aumentò il suo ritmo; cominciai a sentire le mie palle piene di sborra
“Rallenta Dany, altrimenti fra poco godo”
“Si vieni, sto godendo anch’io, riempimi la fica di sborra. ”
Non resistetti più, cominciai a venire riempendola di sborra, mentre anche lei veniva, si sdraiò sopra di me senza parlare, restando immobile fino a che il cazzo non le uscì dalla fica.
Dopo essere rimasti sdraiati in silenzio alcuni minuti per riprendere fiato, facemmo una doccia, ci vestimmo e dopo aver messo a posto le camere siamo usciti per fare alcune compere.
Rientrammo in casa con la zia e mentre lei preparava il pranzo io e Dany siamo andati a metterci degli abiti da casa, più comodi; io indossai dei pantaloni corti ed una maglietta, mia cugina si presentò con una larga canottiera molto scollata che ad ogni movimento faceva vedere quasi completamente le tette, l’orlo inferiore le copriva appena le natiche e grande fu la mia sorpresa quando, allungatasi in alto per prendere delle stoviglie, le si scoprirono quasi completamente le natiche, facendomi vedere che oltre il reggiseno non indossava nemmeno le mutandine.
Dany approfittò nel tempo che pranzavamo per eccitarmi, infatti venne a tavola accanto a me, appena seduta si alzò il bordo della canotta scoprendo la fica, si piegava in avanti in modo che dall’apertura delle braccia potessi vederle le tette, approfittava di ogni attimo che la zia si allontanava dal tavolo per prendermi la mano e mettersela sulla fica e per carezzarmi il cazzo attraverso i pantaloni.
Finito il pranzo, dopo aver svolto i lavori domestici, aiutata dalla figlia, la zia fece un breve riposino, dopo si recò in negozio, io ero seduto sul divano, chiamai mia cugina e la feci sedere sulle mie ginocchia, avvicinai la mia bocca alla sua e iniziai a leccarle le labbra, la baciai introducendole la lingua in bocca, lei contraccambiò il bacio intrecciando la sua lingua con la mia.
Mentre la baciavo le feci scivolare la canottiera lungo le braccia scoprendo le sue splendide tette, scesi con la bocca a leccarle un seno, le presi un capezzolo in bocca lo succhiai, lo strinsi fra i denti, passai all’altro seno ripetendo il trattamento; con le mani scesi a carezzarle le natiche, scesi con le dita lungo il solco, che data la posizione era completamente aperto, presi a massaggiarle il buchetto del culo cercando di farlo rilassare, le infilai un dito nella fica lubrificandolo e lentamente glielo infilai nel culo iniziando a muoverlo dentro e fuori; lei nel frattempo mi aveva aperto i pantaloncini e tirato fuori il cazzo passava la cappella sulle labbra della passera.
“Dany, avrei un desiderio: te lo vorrei mettere nel culo. ”
“Si lo voglio anch’io, ma prima spogliamoci”
In un attimo fummo completamente nudi, lei si allontanò un attimo, tornò con una pomata lubrificante, mi unse il cazzo dopo si lubrificò il buchette e si mise in ginocchio sul divano:
“Vieni inculami, ma cerca di essere delicato. ”
Mi avvicinai a lei, appoggiai la cappella al culo e lentamente la feci entrare, mentre mia cugina cercava di resistere al dolore, mi fermai per fare abituare lo sfintere all’intrusione del mio cazzo, poi lo feci entrare tutto dentro:
“Fermati un momento, fammi abituare ad essere riempita dal tuo uccello. ”
Aspettai fino a che non sentii che si era rilassata, a quel punto iniziai a muovermi con delicatezza; mentre la inculavo le presi in mano le tette carezzandole mentre lei con una mano si masturbava; continuai i mie movimenti fino a che i suoi lamenti si trasformavano in mugolii di piacere:
“Dai continua ad incularmi, sto godendo, dai vieni anche tu, riempimi il culo di sborra. ”
Fiotti di piacere le inondarono la fica mentre anch’io venni riempendole il culo di sborra.
Dopo aver ripreso fiato facemmo una doccia e dopo esserci rivestiti uscimmo a spasso per la città. FINE