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Ci troviamo in un paesino di provincia

Ci troviamo in un paesino di provincia, dove vivono Claudio, un ragazzo di diciotto anni, e la madre Sara, una donna di quaranta anni rimasta vedova da quattro anni.
Non hanno problemi di soldi, anzi, sono benestanti di famiglia.
Sara, da quando il marito è morto, ha aumentato le attenzioni nei confronti del figlio.
Il povero Claudio è quasi soffocato dalle attenzioni della madre, arrivata ad assumere un autista che lo accompagna ogni giorno a scuola.
Un uomo di trent’anni, Andrea, sposato, che almeno capisce i problemi di Claudio e cerca di aiutarlo, diventando suo amico e confidente, all’oscuro di sua madre.
Un giorno, a causa di un ritardo al rientro da scuola, Sara aveva avuto un attacco di pianto che gli durò per tutto il pomeriggio.
Claudio aveva cercato di spiegarle che si era soffermato di più a scuola per finire un esperimento di chimica, ma sua madre non ci voleva credere.
Dopo la prima ora passata a cercare di convincerla che stava dicendo la verità, si stufò e se n’andò in camera sua.
Passò il resto della giornata in camera sua a studiare e al computer.
A cena nessuno dei due aprì bocca.
Andati subito nelle loro camere, si prepararono per la notte, ma Sara era distrutta dal pensiero che ci fosse una ragazza fra lei ed il figlio.
Dopo aver passato un’ora nel letto con questo pensiero decise di andare a parlargli.
Nel frattempo, Claudio, si era disteso nel letto e, pensando alla sua prof. di chimica, si stava masturbando.
Sara, senza bussare, entrò nella camera del figlio che trovò disteso sul letto con il pene in mano.
Dopo alcuni secondi in cui rimasero entrambi di ghiaccio, lei si buttò ad abbracciare il figlio, piangendo.
Iniziò a dire che allora era vero che c’era una ragazza, ma che non doveva farsi tentare, che doveva capire, che doveva pensare al suo avvenire prima.
Allora Claudio, ripresosi, gli disse che in effetti c’era qualcuna, ma era solo un’attrazione fisica, che non era nient’altro.
A questo punto Sara gli disse che se era solo un bisogno dei suoi ormoni ci avrebbe pensato lei.
Così dicendo allungò la mano ed iniziò a masturbarlo.
Claudio cercò di fermarla, ma quando lei si chinò e glielo prese in bocca, non capì più niente e la mano, con cui prima cercava di fermarla, iniziò ad accarezzarla, la testa, il seno e giù sino al sedere.
Quando stava quasi per venirle in bocca, sua madre si alzò e, levatasi le mutandine, gli montò sopra infilandoselo tutto dentro ed iniziando a muoversi.
Claudio allungò le mani e gli strizzò il seno, allora sua madre si abbassò la vestaglia e avvicinò il petto al suo viso dicendo
“Prendi, da bravo, come quando eri piccolo! “.
Si attaccò ai capezzoli come un affamato.
Preso dalla foga della sua prima scopata e da quel corpo con curve sode e dolci, riuscito ad arrivare alle spalle della madre, estasiato dal bel culo che si trovava davanti, decise di coronare un sogno, sodomizzarla.
Non che sognasse di sodomizzare la madre, ma la cosa che lo aveva sempre eccitato nei filmini hard e sulle riviste che aveva visto era appunto quando vedeva una ragazza che si faceva inculare.
Iniziò ad accarezzare e baciare quel culo e dopo, con un colpo di reni deciso, glielo infilò tutto dentro facendole scappare un grido di dolore.
Sara gli disse di fare piano, almeno all’inizio, dato che era da tanto tempo che non se lo faceva fare.
Scoparono tutta la notte ed il giorno dopo lasciò che il figlio non andasse a scuola, ma solo per quel giorno.
Quella mattina Andrea accompagnò la signora in città, a fare spese.
Sara, rinfrancata dall’aver riconquistato il figlio “strappandolo a quella sgualdrina” e soddisfatta da quella notte di sesso che le mancava da tempo, si sbizzarrì in compere.
La maggior parte del tempo e della spesa hanno riguardarono un negozio di biancheria intima, dove acquistò una serie d’indumenti molto provocanti.
Il povero Andrea si sentiva torturato da quello che vedeva, immaginarla con quella roba addosso era un vero supplizio dal quale non riusciva a sottrarsi.
Rientrati, Andrea andò via e Sara si precipitò in camera sua a sistemare ed indossare i nuovi acquisti.
Si presentò in camera di Claudio con in dosso una gonna che le arrivava sopra il ginocchio ed una camicetta sbottonata che lasciava intravedere i bordi di un reggiseno nero che tratteneva in modo fantastico quel bel seno, sotto aveva un paio di mutandine di pizzo e delle calze con giarrettiera, naturalmente anche loro nere.
Svegliato il figlio con un bacio sulla fronte gli disse di prepararsi che era ora di pranzo e che lo avrebbe aspettato in sala da pranzo.
Finito di mangiare si sedettero sul divano ed iniziarono un discorso su quello che era accaduto la notte precedente, fu soprattutto lei a parlare.
Gli disse che non doveva pensare male di lei per quello che era accaduto, lo aveva fatto solo per lui, avrebbe fatto tutto per lui.
Lei non voleva che una sgualdrinella qualsiasi s’insinuasse tra loro, che cercasse di portarlo via da lei.
Gli disse anche che dopo la morte del padre lui era diventato l’uomo della sua vita, in tutti i sensi.
Concluse dicendogli che, quando sentiva il bisogno di sfogarsi, non doveva preoccuparsi ad andare da lei e si alzò per prendere una sigaretta sul tavolino davanti al divano e proprio davanti a Claudio si chinò porgendogli le spalle.
Il figlio, con quella visione davanti agli occhi, a portata di mano, non c’è la fece e, allungate le braccia, iniziò a palpare quei glutei che lo facevano impazzire.
Lei rimase ferma in quella posizione, piegata in due, poggiando le mani sul tavolino, lasciando che il figlio la palpasse.
Le mani scesero lungo i fianchi, lentamente, e tirarono su la gonna facendo apparire agli occhi di Claudio gli ultimi acquisti della madre che, prontamente, divaricò leggermente le gambe.
Il figlio scostò le mutandine di pizzo che le proteggevano il culo e v’infilò dentro un dito.
Sara sentiva che stava iniziando a bagnarsi e quando il figlio arrivò, con l’altra mano al suo folto ciuffo di peli, iniziò anche a mugolare.
A questo punto, Claudio, gli sfilò le mutandine, la fece girare, salire sul divano con le ginocchia e affondò il viso nel suo sesso, iniziando a baciare e stuzzicare con la lingua.
Sara, eccitata abbastanza, si staccò leggermente da lui e allungando le mani gli tirò fuori il pene e vi si sedette sopra iniziando a muovere il bacino, lui gli pose le mani sui glutei e con un dito la penetrò, provocandogli un gran piacere.
Stava per venirle dentro, ma sua madre si staccò e con la bocca finì il lavoro, senza far cadere una goccia.
Per circa due settimane la vita andò avanti piuttosto regolarmente, i rapporti erano quasi giornalieri, sembrava che tutto si fosse assestato.
Ma un giorno, mentre Claudio stava andando a scuola, Andrea gli chiese se sua madre si stava vedendo con qualcuno.
Questa domanda lo colpì molto, e dopo avergli risposto di no gli chiese da dove gli era venuto quel sospetto, ed Andrea gli disse che il giorno che era rimasto a casa lui aveva accompagnato sua madre in città a fare compere e che aveva quasi svuotato un negozio di biancheria intima dei suoi articoli più provocanti.
Il discorso finì lì.
Ma Claudio pensò a quella domanda per tutta la durata delle lezioni. Concluse che, sicuramente,
Andrea non era indenne al fascino di sua madre e che non gli sarebbe dispiaciuto per nulla farci un pensierino.
Durante il rientro a casa, decise di riprendere il discorso chiedendo ad Andrea che tipo di biancheria aveva comprato sua madre per indurlo alla conclusione che si stava incontrando con qualcuno.
Lui cercò di descriverli, senza sapere che lui li aveva già visti tutti.
Alla fine della descrizione gli chiese se secondo lui erano indumenti che la rendevano provocante ed Andrea, un poco imbarazzato, gli rispose
“altro che provocante, secondo me deve essere una vera bomba con quella roba addosso”.
Il discorso proseguì sino a casa, senza che nessuno dei due si sbilanciasse troppo.
Quella discussione lasciò il segno nella mente di Claudio, il fatto che Andrea fosse attratto da sua madre lo aveva scombussolato, non arrabbiato o geloso, ma eccitato.
Iniziò addirittura a pensare che gli sarebbe piaciuto inserire anche Andrea nei loro giochi di sesso, ma era sicuro che sua madre non avrebbe accettato facilmente.
Una sera, mentre erano a letto che si riposavano dopo il loro incontro quotidiano, chiese a sua madre se lo aveva mai fatto con due uomini contemporaneamente.
Sara gli rispose che una volta suo padre, quando lui non era ancora nato, gli propose una cosa del genere, ma che lei aveva rifiutato, più che altro perché si trattava di un cliente d’affari e lei non voleva essere trattata come una merce.
Questa risposta fece aprire uno spiraglio per il suo piano.
Allora gli chiese se gli sarebbe piaciuto qualora l’uomo non fosse stato un cliente e lei gli rispose che non sapeva se gli sarebbe piaciuto ma che probabilmente avrebbe accettato, almeno per provare. FINE

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