Sempre in viaggio in Germania.
Nuova pubblicità sulla nostra rivista.
Questa volta, appena entrati nel locale capiamo che c’è qualcosa di diverso: un sacco di donne vanno e vengono, solo un paio di uomini attorniati dalle ragazze.
La donna che ci ha fatto entrare si siede accanto a noi e ci spiega, a scanso di equivoci, che quello è un bordello e che possiamo fare tutto quello che vogliamo con le ragazze, basta pagare.
Posso appartarmi io da solo, con Silvia e delle ragazze, anche Silvia da sola con delle ragazze, ma che tutte le prestazioni vanno pagate.
L’unica cosa non permessa è che Silvia si faccia i clienti.
‘Ma a me piace proprio farmi gli uomini..
‘Nulla in contrario, ma devono pagare.
‘Bè per me è lo stesso se pagano o no.
Io sono sempre stato contrario a pagare una donna e perciò me ne sto tranquillo a bere e chiacchierare con le varie ragazze mentre Silvia, semispogliata come loro, comincia ad attirare gli sguardi dei clienti che man man passa il tempo aumentano di numero.
Qualcuno si ferma a bere e conversare, altri entrano, danno un occhiata, scelgono una ragazza, fanno un cenno e se ne vanno nelle stanze di sopra.
‘Credo proprio che se uno mi farà un cenno dovrò andare, vero? ‘
‘Penso di sì se no la padrona si incazza. ‘
Detto e fatto, un uomo di mezza età si pianta davanti a Silvia allungando una mano.
Mentre la prende lei mi sussurra:
‘vado a fare una marchetta e torno subitò.
Santa verità, dopo dieci minuti è di nuovo giù.
‘Non ha fatto in tempo nemmeno ad infilarmi il cazzo, mi è venuto sulla pancia, il conigliò.
Il via vai aumentava ed un altro fa un cenno.
La porca mi fa un sorriso e se ne va sculettando.
Questa volta sta via una buona mezz’ora, e torna giù tutta scarmigliata.
‘finalmente uno vivo. Mi ha sbattuto come si deve, e dopo avermi riempito la figa ha chiesto se gli facevo una pompa. Io non volevo allora mi ha dato la mancia. Adesso ho capito come arrotondano queste puttanè.
Mi mise il suo pugno nella mano e di nascosto mi passò 100 marchi.
Tu resta qui a fare il cassiere che ci paghiamo la vacanza.
Altro giro…
‘Sai ho scoperto che il culo in Germania vale 200 marchi. E pensare tutte le volte che lo do gratis… Non andrei più via, godere e guadagnare è il massimo. Questo aveva un gran cazzo ed è stato così delicato che si è messo il preservativo per incularmi e non farmi malè.
Ad un certo punto entrano tre amici e la loro scelta cade sulla mia donna e chiedono di farsela insieme ma la maitresse dice che queste cose non sono ammesse.
Interviene Silvia dicendo che per lei va bene ed allora salgono tutte e quattro. ‘questi li spenno per benè.
Ci vuole più di un’ora prima che torni.
Cammina un po’ a gambe larghe ed ha gli occhi lucidi che ben conosco.
‘Gli ho detto che il massimo che gli facevo fare era chiavarmi uno dopo l’altro. Su volevano fare un’ammucchiata sarebbe costata cara. Bè io credo che tre sia il numero perfetto: uno sotto, uno sopra, uno in bocca a rotazione. Due sborrate in bocca, due in figa, due nel culo. Tutto simmetrico. Cazzo, Carlo, che paese meraviglioso. Tutti chiavano di gusto senza problemi nè prevenzionì.
Come le altre volte mi allunga il pugno: 500 marchi.
Io sono arrapato da impazzire da tutta questa situazione e da questi giochi segreti.
‘non ti preoccupare, appena in albergo ti faccio un pompino oppure chiaviamo. Il culo no, mi brucià.
Tanto per cambiare, il culo lo prendono tutti ed io no.
Salutandoci ed invitandoci calorosamente a tornare, non sapendo delle mance, la maitresse allunga a Silvia 600 marchi per le sue prestazioni. Serata redditizia. FINE