Apro la cassetta delle lettere e trovo il solito quintale di pubblicità.
Tra le tante una offre addirittura una vacanza di due settimane per tre persone in un fantastico Club sul mare in Francia.
Sciocchezze mi dico, perché mai regalare una vacanza?
Per altro, ricordando di aver ricevuto in passato proposte similari, spinto dalla curiosità provo a telefonare.
Mi risponde una voce femminile gentile e con accento francese mi rassicura dell’onestà della proposta: il nome era stato sorteggiato a caso da un’agenzia pubblicitaria con cui avevo già avuto contatti.
A questo punto penso di accettare, per il periodo previsto (luglio) oltre a mia moglie Luisa è libera da impegni anche sua sorella Paola, una ragazza che non nascondo mi aveva sempre attirato fisicamente, specie dopo che in un’occasione (sono medico) avevo potuto vederla per una lombalgia completamente nuda (due natiche di una sfericità perfetta su un corpo quasi adolescenziale per una donna di 36 anni! ).
Ne parliamo e partiamo alla data stabilita.
Arriviamo in aeroporto ed una macchina ci aspetta per portarci a destinazione.
Dopo circa un’ora di viaggio arriviamo ad un cancello di una grande villa, percorriamo un lungo viale e scesi dall’auto entriamo nella hall.
Siamo accolti da un’elegante ragazza che ci invita a firmare un foglio per la registrazione, ci dice di lasciare i bagagli, quindi una giovane cameriera ci accompagna in una grande sala a specchi e ci prega di attendere alcuni istanti.
Passano circa dieci minuti e da uno degli specchi entra una bellissima donna mora di circa 40 anni, indosso ha un collare di velluto rosso, ma per il resto è completamente nuda!
Restiamo stupiti, ma lei ci spiega prontamente e gentilmente che nel club si pratica il naturismo.
La signora ci dice che il fatto di esse nudi non ci deve preoccupare: tutto quello che è sessualità e concesso solo nelle camere personali e all’interno del nucleo di persone originale.
Mia moglie e mia cognata rispondono che non hanno nessuna intenzione di fare le nudiste, ma la signora gentilmente ci mostra una copia del documento appena firmato in cui ci evidenzia che la penale per non ottemperarsi all’abbigliamento del club è di 1. 000. 000 di FF (200. 000. 000 di lire italiane! ).
La costernazione non serve, ci guardiamo, parliamo brevemente tra noi e gioco forza accettiamo.
La signora richiama la cameriera, adesso anche lei nuda, salvo un fermacapelli in velo bianco; ci aiuta a raccogliere i vestiti mentre noi ci spogliamo.
Malgrado un momentaneo imbarazzo, da parte mia non nascondo che i primi sguardi sono per il culetto di mia cognata Paola.
La cameriera se ne va con i nostri vestiti e la signora con un sorriso dice a mia moglie e a mia cognata di uscire dalla stessa porta, senza mai voltare il capo, dirigendosi verso un lungo corridoio.
Io e la signora seguiamo a circa 2 metri, davanti allo spettacolo delle natiche nude di Paola e Luisa in movimento il mio pene si rizza come il pennone di una bandiera.
La signora come distrattamente lo afferra, mentre continuiamo a camminare; lei non muove la mano ma il cammino stesso facilita una dolce masturbazione; sto quasi per venire ma arriviamo al fondo del corridoio, la signora lascia il mio pene e bussa ad una porta sulla destra.
è uno studio medico, all’interno una dottoressa bionda di circa 30 anni, con indosso un lungo camice bianco (vestita! ), ci viene spiegato che sarà fatto un prelievo del sangue per escludere AIDS e company ed una visita medica.
La signora segnala alla dottoressa che sono un medico, per cui eccezione alla regola sono ammesso a presenziare alla visita delle mie due compagne.
Mentre Paola aspetta nell’anticamera con la Signora, mia moglie Luisa viene invitata a sdraiarsi sul lettino supina.
è un letto basso molto largo.
La dottoressa le palpa le mammelle, schiaccia i capezzoli (Luisa ha un gesto di sofferenza alle labbra), quindi le ordina di piegare le ginocchia e di aprire le cosce: con un dito esamina tutta la vagina lentamente dall’esterno all’interno, poi penetra in profondità e continua ad esaminarla per circa 5 minuti, Luisa è bagnata e il mio cazzo sempre più dritto!
A questo punto quasi con brutalità la fa alzare e le dice di mettersi a pancia sotto a carponi, Luisa un po’ per l’eccitazione involontaria accumulata un po’ rassegnata si pone accucciata.
La dottoressa umetta l’indice con un po’ di crema e senza a ne ba lo introduce nel buco del culo di mia moglie!
A differenza del davanti l’esame è breve, mi guarda e dice in inglese
“Dear collegue do you want to analyze your wife ass? ” (Caro collega vuoi analizzare il buco del culo di tua moglie? ).
Con l’uccello sempre ritto eseguo, proseguo per due o tre minuti, poi la dottoressa dice
“It’s enough” (è abbastanza).
In italiano dice “va tutto bene, avanti l’altra”.
Entra mia cognata è intimorita e si copre il pube con una mano. Dice
“ma è necessario che mio cognato sia presente? “, la dottoressa la guarda con sguardo gelido e dice
“certo, sarà il tuo compagno per almeno due settimane! , adesso mettiti qui in piedi di fronte”.
Paola esegue, è bella con due occhi intimoriti da cerbiatta, due seni piccoli con i capezzoli rosati, i fianchi più larghi, il pube coperto da una rada peluria scura.
La dottoressa le afferra i capezzoli con le dita, li manipola finché non divengono turgidi, poi allarga la mano per racchiudere a coppa le mammelle e le manipola come se dovesse impastare una pizza, Paola nel frattempo continua a coprirsi il pube, io sono seduto di fronte, non resisto più!
Mi siedo dietro alla scrivania, in questa posizione vedo Paola di tre quarti posteriore, le chiappe sono serrate e tese, in difesa, lentamente la mia mano si porta sul pene turgido ed inizio a masturbarmi.
In quella la dottoressa mi guarda e dice
“Signorina Paola, tenga le mani lungo i fianchi e Lei collega venga qui vicino a me! ”
Mi alzo turbato, il pene con il glande rosso lucente, mi porto di fronte a Paola che non può fare a meno di guardarlo arrossendo.
La dottoressa chiede a Paola di chiudere gli occhi per testare il suo equilibrio, in realtà mentre Paola tiene gli occhi chiusi lei si avventa con la bocca sul mio pene ed inizia a succhiarlo come un gelato, prima che io venga però si stacca, si ricompone e dice a Paola di aprire gli occhi.
Ora scende con la mano lungo l’addome piano di Paola e giunta al pube lo accarezza furtivamente, dice
“bene, ora allarga le gambe più che puoi”, Paola non vuole e lei con sguardo severo, dice
“ubbidisci, poi regoleremo i conti! ”
Paola è costernata, mi guarda con due occhi teneri da cane punito, io cerco di sostenere lo sguardo ma non posso nascondere, ed il pene sempre ritto lo dimostra, che sono estremamente eccitato.
Paola allarga le gambe, in questa posizione, la scarsa peluria non nasconde le grandi labbra della sua vagina, la dottoressa apre un cassetto e prende un cilindro in gomma, lungo una ventina di centimetri e di 5 centimetri di diametro, lo unge con della vaselina, e ordina a Paola “ferma! “, così dicendo, molto lentamente lo strofina contro la sua vagina e lentamente, ma inesorabilmente lo fa penetrare completamente.
Un po’ per la lentezza della manovra ed un’innegabile delicatezza il volto di Paola si illanguidisce, e quando alla fine l’aggeggio viene tolto un ampio umore misto ad un po’ di sangue scivola lungo le sue cosce.
“ero vergine” dice Paola con un filo di voce.
“Ora vediamoti la schiena.. Bene c’è una discreta scoliosi! ”
Non posso evitare di ammirare quel dolce incarnato, quella schiena stretta e lunga che si allarga morbidamente in due glutei tondi e paffutelli che potrebbero sostenere l’universo.
Le fa allargare un po’ le gambe e la fa piegare in avanti, nel far questo le natiche si dischiudono e vedo il bruno fiore del suo ano.
Sono eccitatissimo.
La dottoressa se ne accorge e dice a Paola di sdraiarsi sul lettino, le fa il prelievo, ma nel farlo le inietta una sostanza.
Non faccio in tempo a dire nulla, dopo meno di un minuto Paola è molto euforica, ride per niente.
Ora mi guarda con languore.
La dottoressa le ordina di mettersi prona, mi guarda e con un sorriso mi dice
“inculala! “.
Non resisto più, mi sdraio sopra di lei e in un attimo il bruno baluardo è sfondato, sono dentro nel suo stretto pertugio, sento le irregolarità della parete del retto che mi stimolano all’incredibile, dopo circa “un’eternità” la inondo e sono all’estasi. FINE
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