Quando avevo 22 anni trovai uno stallone di 26 che mi fece impazzire…
Entrai nella palestra dopo l’orario di chiusura, come ci eravamo messi d’accordo, e lì incontrai il proprietario, Victor, che si stava allenando.
Aveva un paio di pantaloncini corti ed una maglietta sudata.
Potevo vedere i suoi possenti muscoli che si gonfiavano, a causa dello sforzo, creando montagne sul tessuto.
Il solo vederlo mi eccitava e non vedevo l’ora di afferrare e succhiare l’altura in mezzo ai suoi arti inferiori.
Mi sedetti sulle sue gambe mentre lui continuava a fare gli esercizi, e cominciai ad esplorare il suo petto con le mani.
Era come se pulsasse e quell’odore di sudore mascolino mi arrapava.
Smise di esercitarsi e senza che dicessimo parola cominciammo a spogliarci a vicenda.
Presi la sua maglietta e cominciai a strusciarmela ovunque assaporandone il gusto e quel movimento tra le mie intimità gli fece ingrossare il sesso, che diventava una protuberanza sempre più evidente in quei pantaloncini.
Non resistetti più: gli saltai addosso e con la lingua leccai tutti i suoi muscoli mentre lui, con le mani possenti, mi avvicinava a se e toccava i luoghi dei suoi desideri.
A quel punto gli strappai i pantaloni e mi ritrovai davanti ad una verga di almeno 30cm, dritta e dura come un tubo d’acciaio, che insieme a quel quadretto di muscoli e possanza era il mio desiderio da tempo.
Victor cominciò allora a strusciarmelo da tutte le parti mentre dalla sua bocca uscivano fremiti animali.
Me lo mise tra le tette ed io sentivo come un tizzone ardente che palpitava al ritmo dei fremiti.
A quel punto con voce tremante, per colpa del godimento, mi chiese una pompa.
Lo presi tra le mani, che però non riuscivano quasi a circondarlo, e mi misi la punta in bocca.
Con la lingua glielo massaggiavo mentre con le mani andavo di sega, grazie al tanto spazio disponibile.
Cominciai a metterlo in bocca il più possibile e con mia grande sorpresa mi resi conto che stava diventando ancora più duro di prima.
Poi presi a mordicchiarglielo coi denti mentre ingoiavo la saliva mista al suo sapore.
I fremiti diventarono urla e capii che stava per inondarmi con la sua pioggia.
E così fu: un fiume bianco si riversò nella mia bocca e sul mio corpo, un fiume che pareva non smettere mai e che mescolato alle sue urla di godimento mi fece andare in estasi.
Dopo l’ejaculazione lo stallone si riprese quasi subito e, dopo avermi preso, cominciò a strusciarmi su di se, fino a che entrambi non eravamo pieni di sborra.
Era una sensazione bellissima: i nostri corpi scivolavano senza fatica e quando alzavo il petto gocce bianche cadevano sui suoi muscoli tutt’altro che stanchi.
Fu lui adesso a leccarmi e a raccogliere il liquido che mi copriva mentre io avvolgevo le mani ai possenti bicipiti e al suo cazzo che gocciolava ancora.
Dopo avermi riempito di saliva ci spostammo nello spogliatoio dove una doccia calda aumentò la voglia di scoparci.
L’acqua scivolava sui nostri corpi nudi e mentre le nostre lingue si avvolgevano in un turbine lussurioso, potevo sentire il sapore della sborra che aveva appena tolto dal mio corpo.
Mentre l’acqua cadeva ancora, mi sedetti per terra e Victor prese a leccarmela inserendo la lingua fin dove poteva mentre con le mani mi massaggiava.
Il mio arrapamento aumentava così come il calore dei nostri due corpi.
Uscimmo infine dalla doccia e ci sdraiammo per terra continuando a baciarci e a massaggiarci e fu allora che me lo infilò dentro.
Sentivo come un treno che entrava in me, un treno a vapore con la caldaia caldissima.
Continuava a spingerlo dentro urlando e sbraitando mentre io facevo lo stesso.
Quando l’ebbe infilato tutto non venne subito e i nostri godimenti aumentarono lentamente: il mio corpo era tutto un fremito e mi muovevo scompostamente mentre lui faceva lo stesso, le mie mani gli accarezzarono i
pettorali mentre le sue le mie tette ed ogni tanto lo spingeva ancora provocandomi un brivido intenso.
Non so quanto tempo passammo così uniti ma il mio godimento aumentava sempre di più fino ad unirsi al suo, le nostre urla di piacere inondavano lo spogliatoio mentre io pensavo a tutti quegli uomini forti e sodi che si cambiavano lì ogni giorno, infine le grida spazzarono via tutto e avemmo insieme un orgasmo incredibile che ci fece agitare senza razionalità mentre i nostri corpi si strusciavano e l’abbraccio dei suoi muscoli mi faceva sentire nel paradiso di ogni piacere. FINE