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La mia collega

Ormai erano mesi che Marina ed io la mia collega di lavoro eravamo diventati amici, tutti i giorni prendevamo il caffè assieme e ci raccontavamo di noi.
E per me starle vicino mi metteva addosso una strana eccitazione. Lei aveva 29 anni, era sposata ed aveva una bambina di circa due anni. Io invece avevo 35 anni ed ero ancora un singolo.
In ogni modo ormai le voci su noi due giravano, si facevano commenti che non facevano nulla per smentirli, infatti, a volte io andavo a chiamarla per bere il caffè dicendole, facciamo chiacchierare un po’ le persone.
Tutto prosegui normale fino alla sera in cui ci fu la cena di fabbrica, ci trovammo alle 19. 00 circa al ristorante, io mi sedetti con gli altri uomini lontano da lei, ma ogni tanto ci lanciavamo uno sguardo d’intesa, finito di cenare ci salutammo con gli altri, e un gruppo di noi, tra cui Marina decidemmo di andare in discoteca, eravamo cinque ragazzi e dieci ragazze, dopo un po’ che fummo dentro la discoteca, lei venne da me e mi disse se le offrivo da bere, io le risposi di si, e c’incamminammo verso il bar al piano superiore, dove trovammo degli altri nostri colleghi, erano Sandro e Marta, lui era un po’ bevuto e lei gli stava raccontando che ormai si sentiva vecchia, e non più attraente come prima, è inutile dire che lui le assicurava che la trovava ancora molto attraente, in ogni caso dopo un po’, lui venne da me e mi disse cosa doveva fare, visto che gli aveva detto che era a casa da sola, io gli dissi che se fossi stato in lui ne avrei approfittato, lui mi ringraziò del consiglio, e dopo un po’ facendo finta di niente, loro due se ne andarono, io raccontai l’accaduto a Marina, che mi disse che ero uno stronzo, ad avergli dato quel consiglio, perché lei, Marta, era sposata.
Io le risposi, ed allora?
Lei mi disse, allora cosa?
Ed io allora dissi, perché non possono divertirsi se provano un qualcosa.
Qualcosa cosa, disse lei.
Qualcosa come me e te.
Ma cosa stai dicendo, mi disse lei.
Allora io le presi la mano, e la portai nel parco della discoteca, e approfittando del buio esterno le diedi un bacio, sulle labbra.
Lei rimase un attimo immobile, quasi pietrificata, e poi disse:
Cosa fai…
Allora io la ribaciai, e dopo un attimo sentii che lei iniziava a contraccambiare il mio bacio.
Finito il bacio, mi disse che stavamo impazzendo e non dovevamo fare questo perché lei era sposata, ed allora io le dissi che stasera qui con me non lo era.
Lei stette un attimo in silenzio, e poi mi disse che era ora di andare, senza farci vedere dagli altri, e fregandocene di cosa avrebbero potuto dire il giorno dopo a lavorare, non avendoci più trovati in discoteca, uscimmo.
Lei salì sulla macchina e mi disse di seguirla con la mia.
Arrivati in un parcheggio appartato, lei posteggiò la sua macchina, e salì sulla mia, appena fu salita mi baciò, e disse che quello che stavamo facendo era sbagliato.
Io misi la marcia e mi diressi al mio appartamento.
Facendo attenzione che nessuno ci vedesse salimmo nel mio appartamento. Appena arrivati mi fu subito addosso baciandomi con passione, ci dirigemmo subito verso la camera da letto, seminando il corridoio dei nostri vestiti.
Arrivati la distesi sul letto, finalmente ammirarla completamente nuda davanti a me, non era molto alta, ma a me faceva impazzire, mi tuffai subito con la testa in mezzo alle sue gambe, ed iniziai a leccarle la figa, mentre lei si dimenava sotto di me, le leccavo le labbra e piano piano anche il clitoride, poi iniziai sempre più ad entrare in lei con la mia lingua, mentre lei continuava a muoversi sotto di me, mentre io ero dentro di lei con la mia lingua, lei ebbe il primo orgasmo della serata.
Allora io mi alzai e mi avvicinai a lei, con il mio cazzo in mano, che ormai era diventato durissimo per l’eccitazione del momento, quando fui vicino al suo viso, lei senza dire una parola me lo prese tutto in bocca in un sol boccone, ed iniziò ad andare su e giù sulla mia cappella, mentre con la mano che non teneva il mio uccello, mi massaggiava le palle, mentre mi spompinava io iniziai a palparle il seno, che anche se non grosso, era magnifico, infatti, aveva due tettine che sembravano due coppe di champagne, dopo un po’ lascio le mie palle ed inizio con il dito a toccare il mio culo, fino ad arrivare al suo buco, dove in un attimo iniziò ad infilarvi dentro un dito, devo dire che non avevo mai provato questa cosa, ma fatto da lei mi piaceva moltissimo.
Ero con il mio cazzo nella sua bocca, e intanto lei mi stava sodomizzando il mio culo, una sensazione meravigliosa, infatti, all’apice del mio godimento, venni, inondandole tutta la sua bocca del mio sperma, la guardavo mentre lei deglutiva il mio sperma, e quello che era uscito dalla sua bocca le colava giù, era una cosa eccitantissima, infatti, in un attimo il mio cazzo fu di nuovo duro.
Allora la presi e la baciai, per assaporare anche il gusto del mio sperma, la distesi e in un attimo fui dentro di lei, iniziai a muovermi sempre più forte mentre lei emetteva rantolii di godimento, le dicevo stasera sei solo mia, sei la mia puttana, e lei diceva si, scopami come non hai mai scopato nessuna prima, sentirle aumentare i suoi lamenti sotto di me mi eccitava a più non posso, facevo uscire il mio cazzo da lei, e subito glielo rimettevo dentro, poi uscii e la feci girare, ed iniziai a leccarle il suo buco del culo, per lubrificarlo, in quanto volevo anche quello, quando lei iniziò a capire le mie intenzioni, mi disse che quello non l’aveva mai dato neanche a suo marito, ma che a me non avrebbe detto di no, ma che dovevo fare pino.
Dopo che fu ben lubrificato, iniziai ad appoggiare la mia cappella al suo buco, e piano piano, iniziai ad entrare dentro di lei, ed i suoi lamenti che un attimo prima erano di leggero dolore, divennero di godimento, mi diceva si, inculami sono la tua troia, rompimi tutta, ed iniziò a godere, intanto mentre la inculavo con la mano, entravo dentro nella sua figa, per darle il massimo piacere, dopo un po’ venni anch’io.
Alla fine ci sdraiammo esausti uno vicino all’altra, baciandoci.
Finito il nostro rapporto, mi chiese se poteva fare una doccia prima di andare a casa, le risposi di si.
Mentre lei si stava lavando, andai anch’io in bagno per fare una pisciata, ma appena fatto la pisciata, girandomi verso di lei e vedendola nella doccia, il mio uccello tornò subito duro, allora mi diressi verso la doccia, aprii la porta ed entrai anch’io, lei mi vide e non si tirò indietro, mi abbracciò e mi baciò, iniziando a sfregare il suo corpo sul mio, io in un attimo glielo misi dentro, ed iniziai a muovermi dentro di lei, lei mi diceva che ero insaziabile, e non aveva mai conosciuto nessuno come me, dopo un po’ che andavo su e giù dentro di lei venimmo, quasi in contemporanea, lei mi baciò e adesso mi disse di uscire che doveva rilavarsi, ed andare perché ormai era quasi mattina.
Io mi rivestii e l’aspettai in camera per riaccompagnarla alla macchina. Lei arrivò, mi baciò e mi disse che era ora di andare, se no mi sarebbe saltata ancora addosso.
La riaccompagnai alla macchina e ci salutammo.
Il lunedì mattina ci ritrovammo al lavoro, e non dando peso alle voci degli altri la invitai come ogni giorno a prendere il caffè.
Sperando che ci sarebbe stato un seguito all’altra notte. FINE

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