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Una figuraccia

L’appuntamento è fissato all’autogrill di C***** ed io come sempre sono puntuale.
Sono molto teso perchè non so cosa mi aspetta e sono molto stanco perchè sono in piedi dalle cinque e mezza.
Vedo arrivare la sua macchina e sono molto curioso: quando la vedo resto quasi un po’ deluso, forse non è il mio tipo, forse non è lei, forse ho sbagliato ora , autogrill….. tutte le paure di un incontro clandestino e misterioso mi assalgono.
Invece è lei e mi dice:
“Ciao, seguimi”.
Penso a Proust: lasciamo le donne belle agli uomini senza fantasia….
Salgo in macchina come in trance e continuo a ripetermi:
“Ma che cazzo faccio adesso….. “.
Arrivo a casa sua e salgo, lei mi sembra già meglio: mi aspettavo una donzella magari non strafichissima ma che almeno si mettesse bene in mostra, invece la mia principessa della notte è la classica
“Casalinga (anzi Casalingua) di Voghera”.
Ci presentiamo, beviamo qualcosa chiacchieriamo per un cinque minuti, è sicuramente simpatica e la sua simpatia aumenta quando qualche minuto dopo sparisce per riapparire vestita di un bikini che più ridotto non si può ed un paio di sabot alti quindici centimetri.
Adesso che la guardo meglio vedo che ha due occhioni azzurri che incendiano la stanza ed un sorriso che promette molto bene.
Mi accompagna in camera e mi dice:
“Fà come se fossi a casa tua…. ”
E così faccio: rimango con i boxer e… comincio a tremare di freddo anche perchè la finestra della camera è spalancata e ci saranno non più di 17-18 gradi.
Le chiedo se posso chiudere e lei meravigliata annuisce:
“Chiudi pure se vuoi, sai io quando faccio sesso muoio di caldo” beata lei!
Appena mi sdraio sul letto lei mi toglie i boxer e comincia a massaggiarmi con vigore il pisello il quale però è a riposo.
Mi dice:
“Ma lo sai che hai un pisello veramente grosso! Sembra quello di un nero! ” io rispondo:
“Grazie del tributo, ma vedrai che quando cresce diventa solo duro ma non si allunga più”, cerco di essere simpatico e un po’ anche distaccato, ma non sono così indifferente.
Di colpo me lo prende in bocca e devo dire che la tecnica è sopraffina: molto brava nel succhiare e nel lavorare di lingua.
Io intanto le ho tolto il bikini mettendo a nudo un bel culo e due tettine (piccole, ma dure come marmo, forse che sono finte? ) con due capezzolini che sembrano due amarene mature e comincio a toccarla ovunque con fare arrapato.
Tra una slinguata e l’altra chiaccheriamo un po’ e lei mi confessa:
“Sai, a me piace tantissimo fare pompini, anche con l’ingoio e – a questo punto il suo tono cambia come quello di una bambina che confessa di avere rubato la marmellata – prenderlo nel culetto. Dai infilami un ditino” e così faccio, lei inizia a mugolare di piacere come nei migliori film porno e mi chiedo se stia fingendo o meno ma del resto chi se ne frega, sono qui in un letto con una ragazza che venti minuti fa non avevo mai visto, mi sta succhiando anche l’anima e se fa un po’ di commedia dovrei rovinare tutto ?
Tra me e me gongolo e mi dico
“Ma che culooooooo che ho avuto, ma allora esistono le fanciulle che cercano il sesso fine a sè stesso”.
La sua lingua rotea tra la mia cappella (mi fa quasi male tant’è la foga), lo scroto ed il mio buco posteriore nel quale va in profondità facendomi veramente godere.
Ad un certo punto lei prende un profilattico e mi incappuccia poi mi sale a cavalcioni penetrandosi da sola: la sua fighetta quasi completamente depilata (bestia, che libidine! ) gocciola abbondantemente riempiendo la stanza del suo profumo acre che ricorda le ostriche appena pescate.
Tuttavia il mio pisello non ne vuole sapere di crescere come dovrebbe e tra me e me penso:
“brutto bastardo, domani ti taglio se non fai il tuo dovere”, tuttavia lei mi cavalca lo stesso (è lungo anche da molle) e sembra divertirsi.
è del sesso che tutto sommato mi coinvolge emotivamente, non è solo ginnastica ma si discute del più e meno, lei mi fa i complimenti per il fisico e per il pisello ed io penso che è la prima fanciulla che mi apprezza così al primo colpo…..
Mentre mi succhia comincio a massaggiarle il collo e la schiena ed a baciarla sul braccio che mi cinge la testa.
Lei si scioglie, vedo che apprezza molto, sempre di più, infatti dalle sue cosce scorre un bel rivoletto di umori che mi esaltano e mi bagnano le dita.
Continuo ad avere il pisello che non ne vuole sapere di crescere, nemmeno sotto la sua sapiente lingua.
Lei intanto decide che mi vuole nel culo e, dopo avermi infilato un altro profilattico si mette a pecorina, la mia posizione preferita.
Il suo buchetto in realtà deve essere un’autostrada bella trafficata perchè non oppone grande resistenza, del resto lei stessa mi confessa di preferirlo nel culo che nella figa….
Riesco a penetrarla e lei si esalta, poi con una mano le cingo il collo e la testa mentre con l’altra le massaggio la pancia e l’addome.
La tensione in me è incredibile, sto inculando una ragazza, anzi la sto aprendo come una vongola con un pisello molle, chissà se era duro, la mandavo al pronto soccorso!!!
Finalmente, erano anni che non lo facevo!!!!
Dopo un po’ ho deciso che finalmente voglio godere ma lei non ne ha ancora abbastanza e mi risale a cavalcioni riempiendosi nuovamente il bel posteriore.
In quel mentre mi guarda con degli occhi dolcissimi e furbi e mi dice:
“Sono una bambina, vero? ”
“Si, sei una deliziosa bambina che fa impazzire i maschi” le rispondo.
Penso a Laide, la protagonista di
“Un amore” di Buzzati e trovo numerose analogie con la maschietta che mi sto scopando.
Alla fine mi dice :
“Adesso voglio la tua panna montata” e così dicendo mi risucchia il pisello come se fosse un aspirapolvere, in un paio di momenti devo fermarla perchè mi fa quasi male tanto forte mi succhia.
Quando il godimento si fa sentire comincio a stringerla attorno al collo per tenere la sua testa attorno al mio cazzo che di li a non molto se ne viene con un torrente di sperma.
Metà finisce direttamente nella sua boccuccia dorata.
Quello che finisce sul suo viso, sulle sue mani e mi ricade addosso viene da lei prontamente rileccato ed inghiottito.
è stato un orgasmo pazzesco.
Dopo i soliti momenti post coito in cui ogni animale è triste ci rivestiamo e penso già alla prossima volta che ci rivedremo, volta in cui vorrei tanto che il mio cazzo mostrasse il suo stato di grazia e mi facesse rimediare alla figuraccia odierna. FINE

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