La prima volta che ho frequentato un club privè risale a molti anni fa ed ancora adesso ne conservo un bellissimo ricordo.
Era una sera in cui mia moglie era andata a trovare dei parenti ed io, essendo solo, fui invitato a cena da una coppia di amici con cui ogni tanto ci si frequentava.
Arrivato a casa loro trovai un’altra coppia che non conoscevo ma che si rivelò estremamente simpatica e spiritosa, sia lui che lei erano dei raccontatori di barzellette fantastici e con un repertorio vastissimo.
Passammo la serata mangiando, bevendo abbondantemente e ci scatenammo a raccontare barzellette sempre più spinte con grande ilarità di tutti.
A fine serata, era ormai quasi mezzanotte, non ricordo chi disse:
“Andiamo tutti a ballare” con un leggero ammiccamento a cui subito non feci caso, io rifiutai essendo l’unico spaiato del gruppo ma loro insistettero e così decisi di seguirli.
Solo quando arrivammo davanti al locale mi spiegarono di cosa si trattava il che mi stupì alquanto perché non avrei mai supposto che i miei ospiti frequentassero certi ambienti.
Appena entrati i gestori, marito e moglie, salutarono molto calorosamente i miei amici chiamandoli per nome il che mi confermò che loro erano abituè di quel locale che era composto da due sale: la prima con un bar divani e tavolini lungo i muri e una piccola pista da ballo nel centro; la seconda, l’avrei vista più tardi era completamente ricoperta da un enorme materasso a fiori ed in fondo una porta che portava ai bagni.
Appena entrato rimasi subito stupito nel vedere in un divanetto d’angolo una donna con un uomo per parte sulle cui gambe lei aveva appoggiato le sue divaricandole per permettere ad un terzo uomo inginocchiato davanti a lei di leccarle la figa mentre gli altri le baciavano il seno e la palpeggiavano dappertutto, ma, la cosa che mi stupì di più era che gli altri avventori non prestavano il minimo interesse alla scena come se fosse normalissima.
Ci sedemmo tutti e cinque ed ordinammo da bere sempre ridendo e scherzando, io mi davo un contegno, anche se ero imbarazzato, per non sembrare uno sprovveduto.
Eravamo seduti da circa mezz’ora quando al tavolo si avvicinò un signore che conoscevano e che mi fu presentato e che, dopo i soliti convenevoli, mi disse indicandomela:
“Mia moglie, se non hai niente in contrario, vorrebbe ballare con te”
Io naturalmente per non sembrare scortese accettai ed andai ad invitare la signora in questione, una bella bruna sulla trentina un po’ formosetta con un viso ed un sorriso radioso e nel complesso molto gradevole.
Cominciammo a ballare i lenti che in quel momento suonavano e dopo un po’ Francesca, questo era il suo nome, mi strinse appoggiando il suo bacino al mio facendolo leggermente strusciare seguendo il ritmo della musica.
Quel contatto caldo, il profumo della pelle del suo collo su cui avevo appoggiato le mie labbra mi procurò una violenta erezione che non passò inosservata a Francesca che si strinse ancora di più in modo che io sentii il suo pube contro il mio cazzo che era ancora più sollecitato dal movimento del suo bacino.
Cominciai a baciarle il collo ed infine decisi di baciarla in bocca cosa che lei ricambiò facendomi sentire la sua lingua calda che io assaporai con intenso piacere mentre le mie mani scorrevano prima lungo tutta la schiena fino all’inizio del culo e poi risalire verso l’alto potandomi davanti per accarezzarle le tette che scoprii grosse e dure e con due capezzoli turgidi che premevano contro la stoffa del vestito.
Eravamo completamente in estasi e dopo circa un quarto d’ora passati così ad assaporarci senza neanche quasi parlare quando Francesca mi sussurrò in un orecchio:
” Hai voglia di venire di là con me? ” non me lo feci ripetere due volte e presala per mano varcai la tenda che nascondeva la seconda stanza.
Non riuscii subito a distinguere i particolari poiché il locale era in penombra, illuminata soltanto da due lampade che emanavano poca luce e perdipiù rivolte verso il soffitto, ma dopo poco i miei occhi si erano abituati a quella luce e potei distinguere l’enorme materasso che ricopriva quasi interamente la stanza lasciando solo un corridoio lungo il muro che dalla tenda di ingresso arrivava fino in fondo alla porta dei bagni.
Nelle altre tre pareti erano attaccati attaccapanni fatti a sfera in cui notai appesi dei vestiti, abbassai lo sguardo e trovai i rispettivi proprietari, due coppie nude che stavano facendo l’amore ignorandosi completamente l’un l’altra.
Anche noi ci distendemmo sul materasso e cominciammo a baciarci lasciando scorrere le nostre mani sui nostri corpi, ci esplorammo a fondo, io infilai la mano sotto la sua gonna e risalii sulle sue cosce fino a sentire la fine delle calze senz’altro autoreggenti data la mancanza di reggicalze, arrivai fino alle mutandine leggerissime sotto cui si sentivano un folto boschetto di peli e che scostai per introdurre un dito nella sua figa che, già abbondantemente bagnata si apri lasciandosi facilmente penetrare mentre con l’altra mano che avevo introdotto sotto la maglia le stavo palpando le tette.
Anche lei ovviamente non era passiva e con una mano era andata sul mio cazzo che, dopo avere fatto scorrere la cerniera dei miei pantaloni, aveva estratto con abile mossa e stava masturbando con delicatezza ma anche con estrema esperienza mentre io le titillavo il clitoride con il pollice mentre avevo introdotto le altre dita nella sua figa e il mignolo lo avevo fatto scivolare dentro il suo culo.
Dopo un po’ di quei maneggiamenti non resistemmo e ci spogliammo completamente appendendo i nostri abiti agli attaccapanni del muro e ci ributtammo sul materasso scopandoci come due furie.
Era talmente un vulcano di sesso e ne fui talmente travolto che non mi accorsi neppure che era entrato il marito e si era fermato davanti alla porta del bagno osservandoci, quando me ne accorsi mi fermai un attimo ma poi, passato il primo momento di stupore, mi ributtai a chiavare Francesca in tutte le posizioni e messala alla pecorina nella foga di sbatterla il mio cazzo usci dalla sua figa e nella fretta di rimetterlo dentro sbagliai e con un colpo solo la penetrai nel culo senza fatica poiché era bagnato dagli umori fuoriusciti dalla sua vagina disse solo:
“no, fai piano se non mi spacchi il culo”, ma ormai ero già dentro e lei lo accolse con piacere dicendomi che le facevo venire i brividi per tutto il corpo per cui cominciai a sbatterla ancora più forte attaccandomi ora alle sue tette strizzandole i capezzoli, ora ai suoi fianchi mentre lei con una mano si masturbava e quando mugolando di piacere mi disse che stava per godere accelerai i miei colpi e le venni nel culo mentre anche lei stava godendo e si spingeva all’indietro per sentirlo dentro al massimo.
Non ci eravamo minimamente preoccupati delle altre coppie che erano sul materasso con noi fino a quando rilassandoci un po’ ci accorgemmo che si erano entrambe fermate ad osservarci e poi dopo che noi avemmo goduto ripresero le loro effusioni questa volta osservati da noi.
In quei momenti di relax osservai meglio la mia compagna constatando che era meglio nuda che con i vestiti che la facevano sembrare più cicciottella di quello che era.
In effetti non si poteva definire magra ma aveva un seno florido e malgrado grosso era sodo e non cascante, le gambe lunghe e ben tornite per non parlare del culo che era un invito della natura a palparlo e baciarlo cosa a cui non seppi resistere e me lo godetti con le mani e con la mia bocca per poi rigirala sulla schiena per baciala in mezzo a quelle bellissime cosce.
Come la mia lingua toccò il suo clitoride ebbe un fremito ed allargate le gambe lasciò che la mia faccia affondasse nella sua figa che teneva aperta con le sue mani in modo che io potessi leccarla meglio e più in profondità.
Mentre stava per raggiungere l’orgasmo mi chiese di prenderla in mano le tette e stringerle forte e mentre le stringevo fra le dita i capezzoli esplose in un furioso orgasmo gemendo e inarcando la schiena facendomi assaporare i suoi copiosi umori che le colavano fra le gambe e poi d’impeto mi rigiro e cominciò a baciarmi per tutto il corpo fino ad arrivare al mio cazzo che nel frattempo era ritornato pronto all’uso.
Cominciò a leccarmi la cappella con colpetti di lingua leggeri e veloci per poi lentamente scivolare lungo l’asta fino alle palle che prese in bocca succhiandole delicatamente per poi rifare il percorso contrario e ritornare sulla cappella e quando si accorse che ero al limite dell’eccitazione affondò la bocca sul mio cazzo ingoiandolo quasi tutto in un solo colpo per poi succhiarlo tutto con movimenti lenti e sempre più profondi.
Stava facendo tutto questo da un dieci minuti e io facevo sforzi tremendi per non godere e prolungare questo meraviglioso pompino il più possibile quando girando la testa mi accorsi che di fianco a noi era finita una delle due coppie che erano sul materasso e, alla mia altezza non più distante di un metro c’era la donna mentre il suo uomo evidentemente le stava leccando la figa.
Ci guardammo e con un sorriso quasi contemporaneamente allungammo un braccio e ci afferrammo le mani trasmettendo attraverso di esse le nostre sensazioni.
Alla fine Francesca riuscì a rompere questa mia resistenza prendendomi solo la cappella in bocca e facendo ruotare intorno la lingua mentre succhiava e quando si accorse che stavo per esplodere affondo la sua bocca ingoiando completamente il mio cazzo penso fino alla gola dove io esplosi in una sborrata che mi sembrava non finisse mai.
Restò con il cazzo completamente in bocca finchè non senti uscire, con i miei ultimi sussulti le ultime gocce di sperma ed alla fine ritornò sulla mia cappella con leggeri colpi di lingua che mi provocavano come delle leggere scosse che io trasmettevo alla donna di fianco a me stringendole ancora di più la mano fino a quando sentii che anche lei me la strinse forte quasi piantandomi dentro le unghie il che mi fece capire che anche lei aveva goduto.
Esausti stavamo rilassandoci quando ci raggiunse il marito di Francesca e baciandola le chiese se si era divertita ed alla sua risposta affermativa cominciò a baciarla per tutto il corpo cosa che lei ricambiò cominciando a spogliarlo, io mi scostai per rivestirmi mentre loro cominciavano a fare l’amore, la baciai sulla bocca mentre il marito la stava leccando in mezzo alle gambe e raggiunsi i miei amici non senza avere salutato la donna della coppia accanto con cui ci eravamo scambiati intense sensazioni anche se solo con le mani ma chissà….
Forse un’altra volta…… FINE
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