Come ogni pomeriggio durante l’estate, tornai a casa sotto un sole cocente. Già l’androne del mio condominio mi offrì un certo refrigerio, ma fu il mio appartamento con il suo impianto di climatizzazione che finalmente mi consentì di respirare. Avevo tutti gli indumenti fradici così decisi di farmi subito una doccia per riprendermi e così feci. Appena finito sentii squillare il campanello. Indossato un accappatoio mi precipitai ad aprire e mi ritrovai di fronte uno splendido esemplare di marocchino ingolfato nel suo carico di ciarpame da vendere. Sul momento fui quasi tentato se mandarlo a quel paese e sbattergli la porta in faccia, ma qualcosa mi spinse, viceversa, a non farlo. E lui con la sua tipica voce straniera mi disse
“Fratello perché non compri qualcosa da me? ” ed io di rimando
“E cosa vendi? ” Allora deposto a terra il fardello iniziò a mostrarmi calzettoni da sport, accendini, penne e quant’altro un personaggio del genere poteva offrire. Ad un certo punto mi resi conto di essere in accappatoio sulla porta di casa e quindi lo invitai ad entrare. Lui entrò con un sorriso e subito disse
“grazie, che caldo fratello!!! “. Lo invitai a bere qualcosa e gli offrii una birra che subito accettò ed iniziò a tracannare direttamente dal collo della bottiglia. Quindi chiesi ancora che cosa altro aveva da vendere e lui stringendosi nelle spalle disse
“non ti basta fratello? Dai compra qualcosa! “. Ed io di rimando, ma accennando a palparmi il cazzo
“Proprio niente altro? ” Allora lui, quasi facendo finta di non aver capito mi chiese “Posso andare al bagno? ” Lo accompagnai, lui entrò, ma lasciò la porta mezza aperta così che fui in grado di vedere un uccello moscio e nero ma di dimensioni niente male. Iniziai ad immaginarmelo duro ed il risultato fu che venne duro a me! Lui continuava a tenerselo in mano ma senza accennare a menarselo e dopo alcuni minuti disse
“Potrei fare la doccia fratello? ” Subito acconsentii e lui iniziò a spogliarsi. Era davvero un bellissimo esemplare di maschio, spalle squadrate, petto muscoloso così come le gambe, ma quello che mi stupì maggiormente furono le dimensioni del suo uccello una volta del tutto fuori dagli indumenti. Da moscio sarà stato almeno 15 centimetri e la fitta che avvertii al basso ventre acuì la mia eccitazione. Fece la doccia e quindi iniziò ad asciugarsi, poi all’improvviso vidi che stava indugiando più a lungo nell’asciugarsi l’inguine così li chiesi
“qualche problema? ” lui si voltò e mostrandomi un cazzo completamente intostato mi disse
“solo questo fratello! ” Lo presi per mano e lo portai in camera, dove mi tolsi l’accappatoio ed iniziai a toccarlo. Era veramente una cazzo di dimensioni mostruose, circa 25 centimetri, moro, con una cappella scura a forma di cuore già inumidita dalle prime gocce di piacere. Lo accarezzai a lungo, gli toccai i testicoli duri come sassi quindi mi avvicinai ed iniziai a slinguarlo tutto. Per tutta risposta iniziò a mugolare come un cane in calore ed allora me lo feci scivolare tutto in bocca. Ne rimanevano fuori alcuni centimetri mentre già mi pareva di soffocare tanto si era spinto giù per la gola. Iniziai quindi a fargli un pompino facendomi scorrere dentro e fuori quel serpentone nero slinguandolo e succhiandolo quanto più potevo date le dimensioni. Ad un certo punto mi prese con delicatezza per la testa ed iniziò a chiavarmi in bocca spingendomi il suo cazzo in gola ad ogni affondo. Sembrava che la sua erezione diventasse ancora più massiccia ed il suo corpo era percorso da fremiti di piacere. Lo carezzavo con entrambe le mani, gli toccavo i capezzoli turgidi, la schiena, i glutei sodi e contratti dal piacere, le palle e le gambe sino ai piedi, poi ad un certo punto avvertii un fremito più prolungato e sentii colarmi nella bocca e nella gola fiottate di sborra calda che mi affrettai a ingollare quanto più potevo. Alla fine gli ripulii tutta l’asta e la cappella, ma la sua erezione non accennava a diminuire nemmeno di un millimetro. Iniziai a leccargli tutta la pelle, mi spinsi verso il suo ombelico e verso il suo torace sino ad incontrare la sua bocca che si dischiuse in un bacio profondo. Lui era ancora eccitato e facendomi avvicinare mi prese il cazzo in bocca. Sembrava una fornace liquida e la sua lingua percorreva ogni centimetro del mio uccello facendomi andare in estasi. Lo prendeva sino alle palle, lo succhiava, lo mordicchiava tenendoselo tutto dentro poi tornava a farselo entrare ed uscire dalla bocca ad una velocità vertiginosa tanto che in pochi minuti venni anche io sborrandogli tutto il mio seme nella bocca. Credevo che avesse bevuto tutto, ma appena si avvicino per baciarmi mi spinse nella bocca il mio stesso seme accompagnandolo con la sua lingua. Bevemmo entrambi il mio nettare e continuammo a baciarci. Ma non eravamo affatto sazi. La sua erezione non era diminuita, anzi sembrava che il suo cazzo vivesse di vita propria. Fu allora che mi disse che voleva scopare sul serio. Non me lo feci ripetere due volte e lo pregai di leccarmi il culo per prepararlo alla penetrazione di quel bastone nodoso. Lui per tutta risposta con un sorriso a 32 denti si alzò, andò a prendere la sua borsa e ne tirò fuori un vasetto di crema ed in vibratore bianco. Mi fece mettere alla pecorina ed iniziò a slinguarmi il buco con la sua lingua meravigliosa. La faceva penetrare il più a fondo possibile per poi succhiarmi il culo quasi volesse farmi uscire le viscere. Ero pazzo di frenesia e godimento ed oramai per me non esisteva che quella lingua ed il calore che emanava. Ad un certo punto qualcosa cambiò. Sentii una sorta di freschezza ed allo stesso tempo di bruciore pervadermi il buco ed il canale. Mi resi conto che con un dito stava spalmandomi la crema, ma ancora oggi non saprei proprio di che tipo fosse, dato che una sensazione del genere non l’ho mai più provata. Iniziò prima a ravanarmi con il suo dito e quindi mi infilò il vibratore. Non era di grandi dimensioni ed il mio sfintere si abituò alla piacevole intrusione. Poi improvvisamente sentii che stava armeggiando ed iniziai ad avvertire una aumento del volume del vibratore: lo stava pompando dall’esterno e credetemi stavo impazzendo di goduria. Il suo volume era oramai diventato notevole ed io sentivo quella sorta di palo andare avanti ed indietro nelle mie viscere. Poi lo sfilò di colpo non senza un po’ di dolore per me, ed iniziò nuovamente la tortura (si fa per dire) del dito e della crema. Andò avanti ancora qualche minuto poi avvertii la punta della sua enorme fava che mi puntellava lo sfintere. Mi rilassai e mi aprii a lui. Entrò piano piano, cm dopo cm in un parossismo di godimento inimmaginabile. La penetrazione durò a lungo e quando sentii i riccioli ispidi del suo pube sfiorarmi le palle credetti di morire dal piacere. Ero completamente pieno del suo cazzo! Non iniziò a pomparmi subito, anzi piano piano lo sfilava da dentro fin quasi a farlo uscire e poi altrettanto piano lo faceva rientrare, E così durò per un tempo che mi sembrò interminabile. Solo ad un certo punto il suo ritmo aumentò, ma non di molto, solo che stavolta faceva uscire la sua nerchia per metà e poi di colpo la infilava nuovamente. Poi alcuni affondi secchi, veloci e mi sentii il ventre inondato da una marea di lava rovente. Continuò a sondarmi le viscere come se non avesse ancora sborrato e la sua erezione non mutò di dimensione. Allora iniziò a fottermi con più velocità penetrandomi a fondo, sfilandomi il suo palo del tutto per poi penetrarmi nuovamente. La mistura di crema e sborra stava facendo effetto: mi sembrava che il culo fosse un’autostrada percorsa da una fila di TIR e la sensazione si trasmetteva al cervello quasi come una droga. Continuò il suo ritmo per molto altro tempo, affondo dopo affondo, uscita dopo uscita fino a che non accelerò il suo ritmo in una chiavata da maestro. Con un gemito mi impalò completamente sino ai coglioni ed ancora una volta mi sentii riempire di sborra bollente. Dato il quantitativo di sperma che già mi aveva colato dentro e quello che mi stava colando avvertii che una parte di essa stava fuoriuscendo dl culo e scivolava sui miei coglioni. Rimase dentro di me sino a quando il suo cazzo diminuì la sua erezione quindi lo sfilò. Si avvicinò ed iniziò a leccarmi il culo, a leccare ed a succhiare tutta la sua sborra che colava copiosa dalle mie viscere. La sensazione era meravigliosa: ogni slinguata era come una scarica elettrica che mi percorreva tutto il corpo dal culo al cervello. Tremavo come un ramo sferzato dal vento, quando mi presentò il suo uccello davanti la bocca. Lo imboccai con ingordigia lo slinguai, lo ripulii dalla sborra che vi era rimasta sopra e assaporando il suo ed il mio aroma venni, sborrai , un’orgasmo intenso, lungo e squassante che liberò tutta la tensione elettrica che mi si era accumulata dentro. Rimanemmo un po’ storditi tutti e due, poi lui si alzò e mi disse a bruciapelo
“fratello vorresti che a scopare con te si fosse in due? “. Sul momento rimasi interdetto poi capita l’antifona dissi subito di si. Allora prese il suo cellulare e fece una telefonata. Ci sedemmo sul letto a chiacchierare per un po’ bevevo ancora della birra poi il suo telefono squillò di nuovo e dopo alcune parole incomprensibili mi disse “puoi aprire”. Andai alla porta e la aprii. Ciò che mi si parò di fronte mi parve un miraggio. Un giovane anch’egli marocchino di 20 o 23 anni, alto e sorridente si stagliò nello specchio della porta. Entrò con un passo da felini ed io lo condussi subito nella mia stanza ove l’altro era steso sul letto fumando una sigaretta. Soliti saluti quindi il nuovo arrivato si spogliò mostrando un cazzo non eccessivamente lungo ma veramente grosso di dimensione. Me lo parò davanti ed io lo imboccai subito. Diversamente dall’altro iniziò a chiavarmi in bocca subito, allargandomi la bocca a dismisura. Lo leccavo con frenesia e cercavo di abboccarlo tutto, ma date le dimensioni era operazione quasi impossibile. Sborrò in poco tempo e mi disse di seguirlo in bagno. Si mise a cavallo del lavandino e mi chiese di riprendere il suo cazzo in bocca. Il suo amico arrivo in bagno con la sua incredibile nerchia già in tiro e in pochi colpi, stavolta rapidi e decisi me la infilò tutta ne culo. Io presi in bocca il cazzo del giovane ed iniziai a succhiarlo. Nel frattempo l’altro mi sondava le viscere colpo dopo colpo ed in breve mi sborrò nuovamente dentro con dei colpi quasi di ariete. Come se si fossero sincronizzati anche il giovane iniziò a sborrare ed io ad ingoiare quel nettare esotico che mi si stava offrendo. Sentivo il cazzo nel mio culo che stava iniziando ad ammosciarsi così come quello che continuavo a tenere nella mia bocca leccandosolo. Ad un certo punto la bocca si riempì di caldo, liquido che iniziò ad uscirmi fuori, mi stava pisciando in bocca!!! Ma l’incredibile fu che anche l’altro mi stava pisciando dentro il culo. Non mi ero neppure toccato, ma il mio cazzo eruttò una sborrata che arrivò a colpire il giovane sul torace. Lui per tutta risposta lo raccolse ed iniziò a leccarlo con fare libidinoso quasi fosse veramente una crema!!! Ero stordito, sfinito ma appagato. Comunque non andarono via subito…. FINE
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