Marta si agitò sullo stretto sedile dell’autobus. La situazione si stava facendo imbarazzante anche per lei, la sua figa cominciava colare un po’ troppo copiosamente e il fatto che non portasse le mutandine rendeva la cosa più problematica.
Accidenti a me, pensò Marta, e al mio maledetto esibizionismo. Anche se stuzzicare quel tipo seduto davanti a lei, aprendo e chiudendo le gambe, era stato proprio divertente soprattutto quando aveva visto gonfiarsi i pantaloni in mezzo alle gambe da quel momento la sua figa cominciò a colare come una fontana ed ad ogni movimento sentiva, fra le sue cosce strette, gli umori che si spandevano.
Con le gambe strette in qualche modo riuscì a scendere dall’autobus e a salire in ufficio per rifugiarsi in bagno.
Si alzò la gonna e portò la mano in mezzo alle gambe, un brivido le salì lungo la schiena, sentire la sua figa in quelle condizioni e il clitoride duro la faceva impazzire. Iniziò a masturbarsi lentamente ripensando allo sguardo eccitato dell’uomo seduto sull’autobus davanti a lei. Era il suo unico modo di godere, i rapporti normali non le interessavano minimamente, solo essere guardata la eccitava oltre ogni dire portandola al parossismo, spesso doveva far ricorso a tutto il suo autocontrollo per trattenersi dal dare sfogo alle sue voglie in mezzo alla gente.
Sentì bussare leggermente alla porta “”Sì”” disse Marta a mezza voce “”Sono Gloria, aprimi “”
Gloria s’infilò dentro con aria complice “”Ti ho visto entrare di corsa e venire in bagno ed ho immaginato cosa stessi facendo. Dai raccontami cosa hai combinato questa volta””
A Gloria piacevano le avventure di Marta e spesso era sua complice nell’eccitare passanti ignari durante la pausa per il pranzo. Marta riprese a masturbarsi, avere Gloria come spettatrice aumentava il suo godimento. Quando raggiunse l’orgasmo le spalancò le gambe davanti mettendo in mostra la sua figa che, dopo aver spruzzato gli ultimi umori si contrasse per dare il via ad un generoso fiotto d’urina a lungo trattenuto, degno coronamento del suo orgasmo.
“”Accidenti”” le sussurrò Gloria con la voce arrochita “” hai fatto venir voglia pure a me”” Ma non c’era tempo, il lavoro le reclamava.
“”Ci sfogheremo nella pausa pranzo”” le disse Marta baciandola lievemente sulle labbra.
Durante la mattinata le due donne si scambiarono spesso occhiate maliziose, Marta notò che Gloria aveva la faccia arrossata di chi non può dare sfogo alla sua eccitazione.
A differenza di Marta, Gloria aveva una vita sentimentale normale, viveva con il suo uomo ed aveva avuto sempre rapporti normali, ma da quanto aveva scoperto il vizio di Marta era incuriosita dal suo modo di vivere il sesso.
Giunta finalmente la pausa pranzo le due donne si avviarono verso il bar dove erano solite consumare un breve spuntino. Si sedettero ad un tavolino all’esterno un po’ appartato e, dopo aver consumato un tramezzino, cominciarono a provocare i passanti.
“”Tocca a te”” disse Marta a Gloria “”Ecco questo tizio che sta per passare Fai finta di niente, guardalo bene in faccia e apri le gambe””
Il tizio strabuzzò gli occhi e, dopo averle sorpassate, si girò ancora un paio di volte.
“”È molto eccitante, essere così sfrontata, eccitare le persone mi da un brivido mai provato””
“”Se poi ti togli le mutandine è ancora meglio”” le rispose Marta.
“”Dai adesso tocca a te. Sta arrivando una signora molto elegante. Che effetto pensi che le farà?””
“”Vediamo subito””
Marta spalancò le gambe mettendo in bella mostra la sua figa, a differenza degli altri passanti la signora si fermò davanti alle due donne e con un sorriso sulle labbra disse a Marta “”Hai una bella farfallina, fai bene a metterla in mostra””.
Poi aggiunse rivolta a tutte e due “”Dovete essere due belle viziosette, fa piacere incontrare persone così. Posso sedere un po’ con voi?””
“”Vuol provare anche lei?”” le chiese Marta divertita dalla novità.
“”Chissà…””
Era una bella donna sui quarant’anni, elegante e molto sicura di se, sarebbe stata sicuramente capace di farlo.
“”Mi chiamo Monica e lavoro in uno studio legale qui vicino””
“”Io sono Marta e lei è Gloria””
“”Piacere Gloria, anche tu giri senza mutandine?””
Scoppiarono a ridere tutte e tre.
“”Anche a me piace fare sesso in mezzo alla gente”” disse Monica
“”E cosa ti piace fare?”” le chiese Gloria incuriosita.
“”Mi piace masturbarmi. Gli altri non se ne accorgono ma spesso mentre parlo con i clienti mi masturbo””
“”Accidenti”” fecero le ragazze “”e come fai a non farti scoprire?””
“”Accavallo e stringo le gambe e poi faccio dondolare ritmicamente la gamba sotto. Mi fermo prima dell’orgasmo, altrimenti se ne accorgerebbero””
“”Quindi”” disse Marta seguendo le indicazioni di Monica “”Se accavallo le gambe, le stringo e muovo la gamba sotto… sto facendo bene?””
“”Si. Ora poggia solo la punta del piede per terra e muovilo su e giù. Sì così””
“”Hai ragione il clitoride sfrega contro la coscia…Che bello…””
“”Voglio provare anch’io”” Gloria accavallò le gambe e cominciò a dondolare “”Bellissimo…”” esclamò.
“”Ora però datevi una calmata”” disse Monica alle due ragazze “”non volete mica venire in mezzo alla strada?””
“”Sono così eccitata”” disse Gloria””da questa mattina non penso ad altro””.
“”Ho un’idea, venite con me”” Monica si alzò e seguita dalle due ragazze si diresse verso un edificio lì vicino “”Oggi nello studio non c’è nessuno, lì potremo stare tranquille””.
Entrarono in un appartamento molto elegante, Monica le condusse in una stanza da bagno in fondo al corridoio.
“”Qui staremo tranquille”” disse chiudendo la porta a chiave, poi si girò verso le due ragazze e cominciò a spogliarsi.
“”Mi avete messo addosso una voglia… Debbo per forza avere un orgasmo “” Aveva un corpo bellissimo, Gloria non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Monica le si avvicinò e la baciò sulle labbra, poi la aiutò a spogliarsi.
Marta, con le gambe spalancate, si stava già masturbando eccitata dalle due donne che la guardavano.
Monica iniziò a carezzare il seno di Gloria “”Sei così bella”” le diceva baciandola dietro il collo.
“”Anche tu sei molto bella”” Gloria non aveva mai fatto sesso con una donna, ma Monica la eccitava al punto che non desiderava altro che infilarle la lingua nella figa.
“”Fatti succhiare i capezzoli”” disse Gloria afferrandole i seni “”Sì, guarda come sono diventati grossi”” effettivamente Gloria non aveva mai visto capezzoli così grossi, se ne infilò uno in bocca e cominciò a succhiare, le faceva uno strano effetto, Monica la sollevò e le infilò la lingua in bocca. Le due donne si strinsero in un abbraccio come a voler entrare una nell’altra.
“”Che ne dici di dare una bella lezione a questa puttanella?”” disse Monica staccandosi da Gloria. Le due donne si avvicinarono a Marta e senza dire una parola le imbrigliarono le mani dietro la schiena legandola con la cintura dell’accappatoio, poi le spalancarono le gambe e Monica iniziò a infilarle le dita dentro la figa. Prima due, poi tre, quattro ed infine tutta la mano, mentre Marta la incitava spingere più forte. “”È proprio una vera vacca la tua amica, vero? Proviamo insieme”” Monica sfilò la sua mano, la intrecciò a quella di Gloria e insieme si infilarono dentro quella bocca spalancata che era la figa di Marta. Fra urla e gemiti Marta ebbe un orgasmo travolgente seguito da un getto d’urina che investì le due donne poi si accasciò esausta.
Gloria, ormai perso ogni ritegno, si inginocchiò ai piedi di Monica e cominciò a leccarle le gambe, finché le aprì e le tuffò la lingua nella figa, leccava in preda ad un furore mai provato, le due donne si allacciarono in n furioso sessantanove che terminò con una allegra pisciata liberatoria.
FINE