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Amici

Fu verso la fine della primavera, che grazie ad un mio cliente, per ragioni di lavoro conobbi Michele; un ragazzo di un anno più giovane di me, ne ho 23, di bell’aspetto alto 1, 85 fisico ben proporzionato, non grasso ma neanche magro.

Dopo quell’incontro ce ne furono altri, sempre per lavoro, però diventammo semplici amici. All’inizio di settembre ripresi ad andare in palestra e con molta sorpresa scoprii che anche lui iniziò a frequentare la stessa, perché la sua era chiusa.

Così potemmo incontrarci più spesso e parlare di svariate cose, infatti, molte volte capitava che era più il tempo che parlavamo che quello per fare gli esercizi. Una sera capitò che andammo negli spogliatoi insieme, continuando a parlare iniziammo a spogliarci, io fissavo lui e lui fissava me!

Potei ammirare il suo fisico con dei bei pettorali generalmente grosso, ma non da palestrato. Notai il suo pacco che faceva veramente bella figura anche perché i boxer, aderenti ne risaltavano le forme.

Quando restammo nudi, senza dirci niente, ci affrettammo ad entrare nelle docce perché entrambi eravamo in uno stato di semi erezione! Riuscii a vedere bene il suo cazzo, non molto più grande del mio, diciotto cm circa, ma con due belle palle grosse. Casualmente, ma neanche tanto perché lo feci a posta, uscimmo dalle docce nello stesso momento, tutti due con il cazzo eretto!

Sguardi furtivi, che si incrociavano di continuo, facevano capire l’uno all’altro cosa voleva! Una volta vestiti gli dissi che ero a casa solo e se voleva venire a cena da me. Fece finta di pensarci e mi disse di si. Arrivati da me salimmo velocemente le scale. Entrai per primo e lui dietro di me che come chiuse la porta mi disse:

“Ho il cazzo che esplode!”.

Io mi fermai di colpo mi girai e gli tirai giù i pantaloni della tuta. Rimase con i boxer, bagnati dalle gocce di pre eiaculazione, che avvolgevano il suo cazzo duro evidenziandone le forme.

Quella visione mi eccitò ancora di più! Mi misi in ginocchio e gli abbassai i boxer, con una mano afferrai le palle con l’altra feci giusto in tempo a portarmi il cazzo tra le labbra che una violenta sborrata mi arrivò in gola. Feci fatica ad ingoiarla che arrivarono altri schizzi che mi riempirono la bocca.

Ingoiai il suo sperma molto denso, ma un po’ amarognolo, poi iniziai a leccare l’asta ed a succhiargli la cappella, per ripulirlo ben bene, finche non gli rimase quasi moscio. A quel punto mi spogliai e mi distesi sui tappeti mentre lui si abbassò ed iniziò a succhiarmelo.

Iniziò un lento su e giù soffermandosi sul glande dove faceva frullare la lingua soprattutto intorno alla corona, poi riscendeva giù prendendolo in bocca fino ai peli pubici, ogni tanto mollava il cazzo per succhiarmi le palle.

Con una mano iniziò a stimolarmi l’ano, prima ci infilò un dito e molto dolcemente lo faceva andare dentro e fuori. Preso dall’immenso piacere che mi procurava non mi rendevo conto di cosa stesse facendo, anzi non mi interessava, perché volevo solamente godere; cosi le dita prima divennero due e poi tre!

Avevo perso ogni controllo, mi sembrava d’impazzire finché non resistetti più e gli venni bocca. Lui bevve tutto il mio succo poi continuò a leccarmi il cazzo finché me lo ripulì. A quel punto piegai le gambe al petto e lui con un colpo secco mi mise il suo cazzo durissimo nel culo.

Iniziò a pompare come un ossesso, le sue palle si sbattevano addosso alle mie chiappe. La stanza odorava dei nostri umori, lo squittire del suo cazzo nel mio ano e i nostri respiri affannati insieme con i tanti si facevano da sotto fondo.

Morivo dal piacere e dall’eccitazione che avevo il cazzo di marmo. Quando stette per venire usci ed iniziò a masturbarsi molto velocemente, il primo schizzo mi arrivò in faccia poi mi mise il cazzo in bocca e lo spinse fino in gola continuando a sborrare: per un pelo soffoco!

Come si rilassò lo girai di forza mettendolo gattoni ed iniziai ad incularlo con tutte le forze che avevo finché gli venni dentro. Restammo alcuni minuti abbracciati, con i cazzi che si strofinavano tra di loro, poi andammo a lavarci.

Entrati in doccia iniziammo ad insaponarci ma l’eccitazione era troppo forte, avevamo di nuovo le verghe dure, allora presi lo stura lavandini e tramite la ventosa lo fissai alle piastrelle, dopodiché gli feci entrare il manico, bello grosso, nel culo poi mi abbassai e gli presi in bocca il cazzo.

Come prese il ritmo iniziò ad incularsi ed a scoparmi; allora gli afferrai le palle ed iniziai a massaggiargliele aumentando il suo piacere. Quando stette per venire perse il controllo, gli usci dal culo la ventosa, mi spinse addosso alla parete pompando come un selvaggio finche sborrò.

Nonostante tutto il suo cazzo rimase durissimo e lui mi imploro di incularlo e cosi feci. Lo montai di nuovo mettendoglielo dentro fino alle palle mentre lui continuava a masturbarsi in modo forsennato; allora sostituii la sua mano con la mia.

Quasi impazzi, iniziando a contorcersi ed a dimenarsi finché venimmo. Restammo abbracciati sotto l’acqua per un po’ poi finimmo di lavarci e ci salutammo, andai a letto e mi addormentai come un sasso.

Da quella volta ci vediamo ancora di più, solo che le cose si sono complicate, perché io e lui ci frequentiamo sempre facendo sesso minimo tre volte la settimana in più abbiamo le ragazze ed io non so più cosa fare e non riesco a gestire il tutto.

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Un commento

  1. Il racconto non è male, ma il tipo in foto merita eccome!

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