Sono sempre stato un patito del sesso, in tutte le sue sfumature, senza mai disdegnare nulla. Da ragazzo mi sono sempre divertito a fare del sesso con chiunque ne avesse avuto voglia, senza alcuna distinzione di età. Non ho mai disdegnato di avere rapporti con chiunque, sia esso donna, uomo, ragazzo o maturo, … e chi più ne ha più ne metta. Ho però sempre avuto un mio credo: fare sesso solo con chi lo vuole fare, cercando di adeguare i miei gusti con i suoi e viceversa. Ed è proprio questo il mio guaio: quando ho conosciuto mia moglie me ne sono profondamente e sinceramente innamorato, e lo sono tuttora. Purtroppo in fatto di sesso Maria, mia moglie, è l’esatto mio opposto.
Lei potrebbe anche non farlo mai. Nell’ultimo paio d’anni i nostri rapporti s’intervallano per periodi quasi mensili. Inoltre, quando facciamo l’amore, tutte quelle che sono fantasie di qualsiasi natura non sono ammesse. Capirete che, dopo un’astinenza di circa un mese, la fantasia galoppa in modo anomalo, figuriamoci a chi, come me, in questo campo è sempre stato molto fervido.
La situazione è quindi diventata tragica, anche perché, come ho detto prima, amo mia moglie, ma non riesco a farlo in modo solo platonico. A volte mi sembra essere ritornato ragazzino quando di nascosto dai miei genitori mi masturbavo leggendo riviste pornografiche. Anche oggi mi ritrovo spesso a farlo, e a 43 anni vi assicuro che non è quanto di meglio ci possa essere.
Ho comunque avuto una mia reazione. Da un paio d’anni, proprio da quando i miei guai sessuali si sono acutizzati, ho iniziato a fare, a sua insaputa, tutte quelle cose che lei si è sempre rifiutata di fare, come per esempio quella di mettersi in mostra: le accorcio le gonne di nascosto (non sono sarto, ma mio padre lo era e mi ha insegnato parecchie cosette) e le aumento lo spacco; cerco di comprarle indumenti che lascino il meno possibile alla fantasia, come per esempio dei costumi da mare bianchi ai quali tolgo la protezione interna: ebbene si, lo ammetto, mi piace sapere che un altro uomo può deliziarsi gli occhi con le grazie di mia moglie, ed è proprio di questo che voglio raccontarvi:
Era settembre inoltrato e insieme a dei nostri cugini eravamo andati a mare. Le strade erano libere, le spiagge tranquille e il sole ormai non era più tanto forte. Per me era l’ideale. Quel giorno ci divertimmo molto anche perché avevamo tanto di quello spazio a nostra disposizione che potemmo fare quello che volevamo. Arrivati nel tardo pomeriggio iniziammo a pensare al triste ritorno e quindi cominciammo a prepararci. Io e Maria ci avviammo presso le docce. Purtroppo ne funzionava solo una ed era anche arrangiata perché era senza porte. Maria non si perse di coraggio e con il telo da mare mi face fare da paravento. Non c’era nessuno, ma mai si sarebbe azzardata a fare la doccia senza una sorta di chiusura. Dopo qualche istante che ebbe iniziato si avvicinò un ragazzo che diligentemente si mise ad aspettare. Mentre l’acqua scorreva lanciai uno sguardo al giovane accorgendomi che aveva lo sguardo fisso su qualcosa. Istintivamente voltai lo sguardo nella stessa direzione del ragazzo e subito mi resi conto di cosa lo attirava: in un angolo c’era uno specchio alto come una persona dal quale si vedeva perfettamente il box della doccia attraverso uno spiraglio del telo da me steso. Ma non era certamente il box che interessava al ragazzo, bensì era mi moglie che completamente nuda si stava lavando. Mi stavo per girare verso di lui per dirgliene di tutti i colori quando a Maria cadde il bagnoschiuma e per riprenderlo si chinò mettendo in primo piano il suo fantastico culo nudo. Mi eccitai. Il culo di Maria mi ha sempre eccitato da morire, ma mi trovavo in una situazione alquanto imbarazzante: avrei dovuto continuare a guardare quel ben di Dio o dovevo cacciare il ragazzo? Decisi per la seconda opzione, ma nel voltarmi verso di lui mi resi conto che si stava toccando da sopra il costume il cazzo notevolmente cresciuto anche se di dimensioni modeste rispetto a quelle mie. In un attimo mi ritrovai con una notevole erezione e non era per il culo di mia moglie, ma era proprio perché un altro, sia pure ragazzo, si stava quasi masturbando nel guardarlo. Fu allora che mi resi conto di quanto potesse essere eccitante mettere in mostra la propria donna e con un gesto istintivo spostai il telo in modo che la visuale del ragazzo potesse essere agevolata. In quel momento Maria con una posizione molto volgare se si fosse trovata in un’altra situazione allargò le cosce e prese a passarsi la mano fra le cosce per togliersi il sapone, mettendo in mostra la sua fica pelosa. Mi rigirai verso il ragazzo il quale rosso il viso, e non per il sole, si rese conto che lo stavo guardando. Per toglierlo dall’imbarazzo gli feci una smorfia come per apprezzare la qualità dello spettacolo. Risollevato allora riprese a toccarsi. Senza pensarci sopra due volte decisi di spingere ancora di più: gli feci cenno di avvicinarsi e contemporaneamente mi tirai fuori il cazzo porgendoglielo. Me lo prese in mano ed io feci altrettanto con il suo. Ci bastarono pochissimi movimenti per farci godere. I nostri cazzi furono colpiti dagli schizzi di sborra dell’altro. Facemmo appena in tempo a ricomporci che Maria mi chiese il telo e uscì dalla doccia:
“Cos’hai? Mi sembri un imbecille! ” In effetti non dovevo avere un’aria molto vispa. Era come se fosse stato il cervello stesso a schizzare. Mentre si allontanava notai che il telo da mare copriva ben poco del suo posteriore e in un attimo mi resi conto che era disponibile allo sguardo di chiunque fosse stato presente. Il solo pensiero mi procurò immediatamente un’altra notevole erezione, la qual cosa, a giudicare dal suo sguardo, faceva molto piacere al mio giovane compagno di sesso. Il ragazzo s’infilò sotto la doccia precedendomi di un attimo. Si sfilò il costume lasciando completamente libero i suoi genitali e quando l’acqua iniziò a scorrere iniziò a sciacquarsi. I suoi movimenti erano lenti e lascivi. Si prendeva nella mano cazzo e coglioni stringendoli quasi a farli scoppiare. Si scopriva il glande e se lo accarezzava procurandosi, lo si vedeva dalla sua espressione, un misto di piacere e dolore. Si vedeva che era molto inesperto. Quando emise un gemito più forte dell’altro mi feci coraggio e dissi:
“Ti piacerebbe fartelo prendere in bocca da quella signora? ”
“Siii…” mi rispose con gli occhi semichiusi. Sapevo che quello che stavo per dire non corrispondeva a verità, ma non so cosa mi prese:
“Se fai il carino con me, ti prometto che se domani torni qui a mare ti faccio fare un pompino con i fiocchi, fino a che non le sborri in bocca”. Gli occhi del ragazzo si spalancarono come per incanto e con la voce rotta disse:
“Cosa si prova a prenderlo in bocca? ” Quella domanda mi lasciò un attimino interdetto:
“Bé, questo lo devi chiedere a mia moglie, non a me”. Il ragazzo si fermò un attimo dicendo:
“Con i miei amici facciamo un gioco, lo vuoi fare anche tu con me? ”
“Di che gioco parli? ”
“Sai, quando siamo eccitati, prima di masturbarci, facciamo pipì. ”
“Non mi sembra un gran gioco, a meno che… non ve la facciate addosso”. Era proprio così. Lo sguardo del ragazzo s’illuminò.
“Dove ti pisciano i tuoi amici? ” L’emozione lo aveva reso muto e con le mani m’indicò il suo cazzo che sembrava voler scoppiare. Decisi allora di accontentarlo e sfilatomi completamente il costume allargai in modo osceno le gambe e mi presi il cazzo per pisciare. Dopo qualche attimo un getto del mio piscio lo andò a colpire proprio sulla punta del cazzo che aveva oscenamente scappucciato. Poi preso dall’eccitazione si girò chinandosi in avanti mettendo ben in mostra il suo culo:
“Pisciami nel culo, ti prego! ” Non me lo feci ripetere neanche una volta, e indirizzai i residui di urina al centro delle sue chiappe. Uscito fino all’ultima goccia di urina fui preso dal desiderio incontenibile di provare la stessa sensazione. Non ebbi però bisogno di parlare perché il ragazzo rigiratosi verso di me iniziò a pisciarmi sulle gambe. Ma non mi bastava. Volevo proprio che mi pisciasse sul cazzo. Allora piegai un pochino le ginocchia, in modo che il getto mi arrivasse proprio dove volevo e scappucciatomi ricevetti il piscio proprio sul buco. Mentre pisciava il ragazzo fu preso da spasmi e quasi urlando mi sborrò addosso. Presi allora a masturbarmi violentemente spalmando sul mio arnese scappucciato la sborra del ragazzo che nel frattempo si era inginocchiato in attesa della mia di sborra. Gli arrivai copiosamente in bocca e lui iniziò a ripulirmi da quel misto di sperma e urina. Lo feci rialzare e mentre aveva ancora la bocca piena ci baciammo infilandoci la lingua in gola. Una voce ci riportò all’istante alla realtà. Era mia moglie che mi chiamava. Il ragazzo scomparve come un fulmine mentre io feci appena in tempo ad attivare la doccia ed a insaponarmi appena.
“Ma quanto tempo c’impieghi? ” “Fai presto che devi aiutarmi a rivestirmi. Dopo qualche minuto ero pronto, ma avevo quasi le gambe che non mi reggevano.
“Dai, prendi il telo. Mentre tu lo mantieni io mi vesto”. Pensai: “e se mi cade il telo? ” no, era assurdo, mia moglie sarebbe morta dalla vergogna e poi si sarebbe talmente incazzata che per una settimana non mi avrebbe guardato in faccia. Mi ricordai però che aveva una gonnellina trasparente con una sottogonna. Non ricordo nemmeno di averlo pensato ma in maniera istintiva presi la sottogonna e gli slip e li infilai di nascosto nel mio zaino insieme a maschere e pinne. Feci appena in tempo che Maria si mise a cercare i suoi vestiti:
“Ma dove diavolo ho messo la gonna e le mutande? ” Dopo qualche minuto di vana ricerca Maria accettò un costume a perizoma della cugina Stefania, che tra le altre cose fisicamente è molto più piccola di mia moglie. Presi allora il telo e glielo girai intorno in modo di lasciarle liberi i movimenti. Alberto, il fidanzato di Stefania, stava stravaccato sulla sdraio girato verso di noi. Maria si mise di spalle quasi avesse vergogna, pur non avendone motivo perché era coperta dal telo. Ma poteva esserne sicura? Ebbene proprio no. Come mi resi conto che Alberto era rivolto verso di noi, feci in modo di far aprire il telo, mettendo bene in vista il culo di Maria, ma facendo finta di non rendermi conto. Vidi Alberto strabuzzare gli occhi. Quando poi Maria si chinò per infilarsi il perizoma, mi resi conto che aveva messo in mostra ben più del suo bel culo. Alberto era visibilmente eccitato, in quanto dal suo costume si notava una notevole prominenza che prima non c’era. Finito di vestirsi Maria chiese a Stefania: “Mica è troppo trasparente? ”
“Ma chi vuoi che ti veda? , ci siamo solo noi. “. Effettivamente Maria aveva ragione di preoccuparsi, perché la gonna era quasi completamente trasparene e quel perizoma nero di almeno due misure più piccolo del dovuto, metteva ancora più in risalto le sue forme. In particolare le si vedeva benissimo il culo e se poi si prestava un pochino di attenzione di faccia le si vedevano anche un po’ di peli della fica. Effettivamente in quel momento oltre a noi non c’era più nessuno sulla spiaggia, ma già la presenza di Alberto che era visibilmente imbarazzato, bastava ad eccitarmi oltremodo. Alberto ormai faceva fatica a nascondere la sua virilità ingrossata, tanto che ad un certo punto dovette allontanarsi : “Vado un attimo in bagno” e si allontanò. Dopo qualche attimo lo seguii, ma non per andare in bagno, bensì perché ero convinto che andava a fare qualcosa per calmare l’eccitazione. Aveva lasciato la porta socchiusa, sicuro che non ci fosse nessuno.
Le mie previsioni erano esatte. Si era abbassato il costume e si stava menando il cazzo. Era di notevoli proporzioni e pensai che Stefania aveva di che divertirsi. Si piegava su se stesso e quasi sembrava volesse prenderselo da solo in bocca. In effetti credo che se fosse stato possibile lo avrebbe fatto, perché dopo qualche istante tre violentissimi schizzi di sborra gli inondarono il viso e uno in particolare gli finì direttamente in bocca. Appena finirono le sue pulsioni con la mano si spalmò per bene la sperma che aveva in faccia. Poi con voluttà si leccò la mano. A quel punto alzò lo sguardo rendendosi conto della mia presenza. Non gli diedi il tempo neanche di riprendersi perché entrai e come lui presi freneticamente a masturbarmi.
Feci gli stessi suoi identici movimenti tanto che due schizzi di sborra mi finirono direttamente in gola. Dopo qualche attimo per riprendere fiato ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere.
“Cosa ti ha eccitato? Il culo di Maria? ”
“Effettivamente si. Ma tu te ne eri accorto? ”
“Di più, l’ho fatto di proposito” Alberto rimase alquanto interdetto. Dopo un pochino ritornammo dalle nostre donne e preso tutto ci dirigemmo verso la macchina. FINE
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