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Sogno o son desto

Dopo aver letto di storie che parlavano di colloqui di lavoro scritte da autori di cui non ricordo il nome, la stessa notte ho sognato ciò che mi appresto a raccontare.
Sara ha appena trascorso giorni di cambiamento, ossia, ha cambiato lavoro da uno studio di servizi (vidimazioni di registri contabili, ricerche sul credito ecc. ), è passata ad uno studio di un avvocato della nostra città.
Il giorno in cui il suo vecchio datore di lavoro le ha dato il cosiddetto benservito, per motivi di mancanza di soldi causa perdita di clienti importanti che hanno deciso di farsi tutto da soli (per me invece è dovuto ad errati investimenti in borsa, (comunque… ), si ben immaginare in che tipo di umore è tornata a casa……. Io cosa potevo fare… se non essere molto gentile e rincuorarla su ogni cosa cercando di non farla preoccupare più di tanto.
Purtroppo anche la sfera sessuale ne ha risentito cosicché mi sono ritrovato a leggere racconti erotici, uno dei quali raccontava di un colloquio di lavoro…
Nel frattempo lei continuava ad inviare curriculum e destra ed a manca, fino a quando, un lunedì mattina, arrivò una telefonata che la invitava presso un avvocato per un colloquio di lavoro, lei entusiasta accettò subito ed il pomeriggio sostenne il colloquio che andò benissimo fu subito assunta, iniziò il giorno dopo!
Ora lavora in quello studio ed è felicissima!
Il giorno del colloquio mentre io ero a casa per il pranzo, la vidi un po’ timorosa cosicché presi in mano la situazione e rincuorandola le dissi di farsi coraggio perché lei era la miglior sulla piazza e se appena appena potevano esserci dei dubbi sulla sua professionalità dovevano sparire con l’abbigliamento; mie parole: “fatti bellissima e fagli vedere quello che sai fare se non ti assume significa che non ti merita!!! “.
Lei indossò: (seguendo i miei consigli) una gonna corta grigia, giacca dello stesso colore camicia bianca leggermente trasparente scarpe con tacco e naturalmente biancheria in pizzo bianca.
Ora, ecco il sogno….
Io sono super parte, ossia vedo sento e noto tutto quasi fossi uno Spirito! Lei sicura di sé abbigliata come sopra descritto, ma con l’unica differenza che indossa calze autoreggenti bianche, ha raccolto i capelli e la gonna è un po’ più corta del normale…
Eccola fresca come una rosa, e consapevole di essere sexy ed elegante, tutto ciò dovuto anche al suo bel corpo snello ed atletico. quel posto doveva essere suo!!
Ora la vedo in una saletta d’aspetto in attesa seduta su una poltrona in pelle molto scomoda che la obbliga a cambiare spesso posizione. La temperatura della stanza associata alla sua agitazione le fa sentire molto caldo cosicché Sara si toglie la giacca appoggiandola su un’altra sedia. Accavallando continuamente le gambe prese a leggere una rivista poggiata sul tavolo. Il tempo trascorse velocemente passò circa 1/2 ora, a Sara che continuava a leggere la rivista parve di vedere un ombra alla porta, alzò lo sguardo e notò un uomo che la stava osservando, o meglio fissava le sue gambe che a forza di dimenarsi si erano parecchio scoperte lasciando apparire il pizzo dell’elastico delle calze autoreggenti!! Subito si senti avvampare, ma, con indifferenza si alzò aggiustò la gonna indossò la giacca ed attese una parola dall’uomo alla porta.
“La signora Xxxx Sara suppongo” chiese l’uomo mentre con occhi di ghiaccio la squadrava da capo a piedi… “si” rispose Sara allungando la mano per stringere quella dell’uomo.
“Prego mi segua nel mio studio sono l’avvocato Rossi e con me ci sarà anche il mio socio Marcè! ”
Sara entrò nello studio molto ben arredato e si accomodò molto elegantemente sul lato lungo di un tavolo in cristallo generalmente usato per le riunioni, accavallando le gambe.
“Signora ho letto le sue referenze, sono buone, ma mi racconti di lei… “disse Rossi, mentre Marcè girava per la stanza mantenendosi sempre nella penombra.
Il colloquio prosegui abbastanza speditamente anche perché Rossi “tartassava” domande con domande a bruciapelo Sara, la quale rispondeva tono su tono accaldandosi un po’ e non accorgendosi che nel frattempo aveva sbottonato due bottoni della camicia facendo così apparire il bordo del reggiseno.
Al termine Rossi disse, noto con piacere che è qualificata ma ci sono un paio di persone che sono altrettanto qualificate, ora mi convinca lei, mi dica perché dovrei preferirla agli altri….
Sara temeva questa domanda, ma non voleva fallire il posto doveva essere suo cosi disse: “Dottor Rossi tengo molto a questo posto e son disposta a tutto pur di averlo… ” Così facendo si sporse un po’ avanti facendo salire un po’ di più la gonna e facendo aprire la scollatura che si era venuta a creare aprendo i due bottoni.
“Tutto, tutto? ” replicò Marcè che nel frattempo si pose alle spalle di Sara appoggiando le mani sulle sue spalle massaggiandole ed aprendo ancora di più la scollatura, facendo saltare anche il terzo ed il quarto bottone, ora il reggiseno (in pizzo trasparente) si vedeva in tutto il suo splendore e quel che rendeva più piccante il tutto si vedevano due capezzoli ormai diventati durissimi che spingevano all’esterno, quasi volessero bucare il tessuto che li imprigionavano!
“Come ho già detto tengo molto a questo lavoro! ” rispose Sara.
Rossi stava già accarezzando le gambe di Sara raggiungendo presto l’elastico delle calze, al tocco della pelle Sara ebbe un sussulto, si sentiva in preda a due sconosciuti in preda al piacere; Marcé ora scendeva attraverso le spalle fino al seno toccandoglielo quel tanto da farla rabbrividire di piacere.
La fecero alzare, piano piano, baciandola toccandola massaggiandola facendola andare in estasi la spogliarono lasciandola solo con il minutissimo perizoma, ormai bagnatissimo, con le calze e le scarpe.
I due seni sobbalzavano alle sollecitazioni dei due. La sollevarono di peso e la fecero sedere sul tavolo di cristallo. Sara nel sentire il freddo del cristallo sussultò nuovamente e presto si lasciò andare alla mercé dei due uomini, sembravano due piovre la toccavano ovunque in men che non si dica Simo apri i pantaloni di entrambi e presi in mano gli arnesi cominciò a masturbarli mentre i suoi umori cominciavano a colare, si sentiva fradicia.
Rossi la mise alla pecorina e la penetrò quasi subito mentre Sara assaporava il pene di Marcè.
Lui si staccò e diede il cambio a Rossi, Sara non capiva più nulla, stava raggiungendo l’orgasmo….. venne dimenandosi come mai le era capitato.
Rossi preso dalla foga violava il suo culetto e lo riempì!!!
continuarono dandosi il cambio e riempiendo tutti gli orifizi di Sara Tornò a casa alla sera era stanchissima e soddisfatta perché aveva ottenuto il lavoro (solo per quello? … )
Da quel giorno i suoi vestiti cominciarono ad essere molto più provocanti ma sempre eleganti……. (diceva che l’immagine contava molto in quello studio!!! mah? ) FINE

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