Sono passati quattro anni da quando non sto più con lei, e per molto tempo ho pensato se raccontare o meno una esperienza che ci capito quando stavamo insieme. Mi presento, mi chiamo Flavio e ho 33 anni, a quel tempo ero appena uscito dall’università, laurea in ingegneria, lei era una ragazza molto avvenente, si chiamava Cristina. Il classico tipo che ti ispira solo una cosa, due tette 4 misura, una bocca che sembrava fatta solo per gustare il cazzo di un uomo, e un sederino sodo e sempre disponibile. C’eravamo conosciuti quasi casualmente, lei a quel tempo si faceva sbattere da un mio amico, poi un giorno mi telefono per uscire ed io accettai, appena saliti in macchina non potei far a mano di notare come era vestita, una mini di quelle che arrivano sino alle mutande, un paio di calze rigorosamente nere e a rete, e un body rosso che metteva in risalto quelle splendide tettone da vacca che lei faceva di tutto perchè risaltassero ancora di più. La serata continuo tranquilla tra una battuta e l’altra cenammo e poi quando quasi avevo perso le speranza che potesse accadere qualcosa, fu lei con mio stupore a prendere l’iniziativa, giunti in un parcheggio, mi guardo intensamente negli occhi e mi disse:
“lo sai che Carlo (così si chiamavo il mio amico), ogni volta che usciamo vuole sempre che glielo prenda in bocca”, la mia reazione fu quella del perfetto cretino, non sapevo che dire, intuivo che la confessione fosse maliziosa ma lei non mi diede il tempo di parlare che aggiunse
“lo sai è sempre stronzo con me , mi tratta come se fossi la sua schiava, mi costringe a berlo e poi mi fa girare e mi incula” detto questo si avvicino alla mia patta che era già gonfia e tirato fuori il mio membro comincio a leccarlo con dovizia fu una serata fantastica le venni in bocca e lei da breva puttana lo ingoio tutto sino all’ultima goccia, poi mi guardo e mi disse
“voglio stare con te, farò tutto per te me ti prego non trattarmi da schifo come fa lui”. Fu così che inizio una storia che tirai avanti per anni. All’inizio filava tutto liscio poi cominciai ad annoiarmi, volevo sempre di più e Cristina mi incoraggiava con la sua totale sottomissione a miei desideri. Le imposi di vestire sempre da troia, di non portare mai in mia presenza le mutande, la prendevo dove e come volevo e lei da buona troia quale era non mi negava nulla. Una sera stanco della solita routine le dissi
“stasera sarai una troia vera” La portai alla Pellerina e li la lasciai sul marciapiede, nascondendomi con la macchina nelle vicinanze, l’accordo era che si sarebbe fatta sbattere d’avanti alla mia macchina. Ben presto alcune automobili cominciarono a fermarsi, anche perchè la mia ragazza era veramente avvenente e oltretutto aveva un viso da fotomodella, si vedeva subito che non era la solita battona. Lei era indecisa e respingeva le avances, poi ad un tratto accadde quello che avrebbe cambiato la mia vita e anche il nostro rapporto, arrivo una volante della P. S. subito fui colto da un pensiero
“guarda che casino che ora succede”, ma gli agenti la fecero salire e invece di portarla al commissariato, si fermarono vicino a me. Erano quattro uno scese e mi venne incontro e disse
“allora ora ho ti vedi questo bel film porno ho vi arrestiamo” Io rimasi impassibile, mentre loro cominciavano a palpare Cristina in ogni parte, un si era già sbottonato e spingendole la testa si stava facendo fare un pompino, mentre l’altro stava già deflorando il suo sederino, lei si dimenava e cercava di liberarsi, fu a quel punto che il terzo agente presa la cinta della divisa le lego le mani e una volta immobilizzata comincio a morderle i seni, con forza. io a quella visione non resistei più e cominciai a spararmi una sega. Le fecero fare di tutto, la vollero penetrare in ogni buco. E alla fine non paghi la fecero scendere inginocchiare e svuotarono tutta la propria pioggia d’orata sul suo visino. Da allora quei porci non hanno mai smesso di divertirsi con Cristina, che per paura dello scandalo in famiglia ha accettato di far sempre ciò che vogliono. Spesso i sabati sera usciva con me andavamo a mangiare e poi uno a turno di loro si faceva spompinare. Era diventata la loro puttana, la chiamavano sul cellulare e lei dopo avermi salutato andava da loro. Fini che ci lasciammo. Anni dopo lei si sposo e anche al matrimonio dove fui invitato e li rividi, notai che c’era qualcosa di strano. Finita la funzione andammo tutti in un ristorante in collina, loro la chiamarono e la trascinarono in bagno dove dopo aver soddisfatto su di lei i propri bisogni la incularono a turno.
Da allora non la vedo più, ma ogni tanto la sento, suo marito che è anche in polizia non sa nulla di questo, ma lei mi ha confessato al telefono che essere diventata la troia di quattro uomini le piace da impazzire. FINE
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