Mi aveva telefonato dieci minuti prima per propormi di festeggiare insieme il nostro ventitreesimo compleanno. Era una calda giornata di luglio. Invece di due feste una sola, con tutti i nostri amici, una bella serata insieme. L’idea non mi allettava troppo, io e lei ci eravamo lasciati male qualche mese prima, tuttavia le dissi di venire da me per parlarne. Arrivò. Era in bicicletta, le piaceva andarci, per tenersi in forma, diceva. Le aprii la porta ed entrò, lenta e sicura, conosceva il posto, si sedette. -Come va? – Il suo profumo. Aveva i pantaloncini da ciclista e una polo blu. Il suo viso.
Ne ero stato profondamente innamorato, aveva spesso un’espressione insofferente, un leggero broncio irresistibile. -Hai un po’ d’acqua? Fa caldo … –
Le piaceva fare l’amore, insieme, a 19 anni lo avevamo fatto per la prima volta. Questo ci legava in maniera indissolubile. Lei sapeva eliminare ogni pudore, faceva tutto come un gioco. – Senti, io pensavo ad una bella grigliata a casa mia, potremmo… – Poi qualche tempo prima lei aveva conosciuto un altro e finì tutto. Ora io non so come mi uscirono le parole di bocca, ma la interruppi e le dissi che non riuscivo a dimenticarla -Senti, ne abbiamo parlato un sacco… – le spiegai che della nostra relazione mi mancava la fisicità, il sesso, il gioco. Non volevo tornare con lei, no, ma mi attraeva. E se anche lei mi aveva cercato, insomma, a parte il compleanno…
-Ci siamo divertiti tanto insieme- mi disse alzandosi e venendomi incontro. -Sai, con Federico lo facciamo una volta a settimana, io sotto lui sopra… – sorrise- Forse anche a me del compleanno non importava granchè quando ti ho telefonato. – mi passò una mano tra i capelli. Io e Claudia ci chiudevamo in camera per giornate intere quando ne avevamo l’occasione. Lo avevamo fatto in macchina, le prime volte. Poi a casa sua con la scusa dei compiti di latino, in gita scolastica, nei bagni dell’università. In vacanza a Parigi. Il suo corpo mi piaceva, non era alta, aveva grossi seni, denti perfetti coi quali, durante l’amore, si tormentava il labbro inferiore. Mani piccole che mi accarezzavano e ora scendevano e arrivavano al mio membro duro. Armeggiarono dentro i miei pantaloni e con un colpo deciso fecero sgusciare fuori il glande che sapientemente sapevano accarezzare. Era stupenda e sensuale. Premeva il suo petto contro il mio, la sua maglietta sembrava esplodere, io abbassai le mani sui suoi glutei e sentii la stoffa dei pantaloncini fremere. La baciai sul collo e lei mi sussurrò -Dietro amore, fai presto… – Poi si voltò e si piegò appoggiando il viso e i seni sul tavolo della cucina. Io mi portai all sue spalle e ora potevo accarezzare a piene mani il suo culo sodo. Abbassai la cerniera dei jeans e feci uscire il mio membro durissimo. Poi afferrai il bordo dei suoi pantaloncini e tirai fino a scoprire l’ano. Avvicinai il glande, lei divaricò le gambe e mi invitò ad entrare. Penetrai e lei gemette. iniziai a pompare con regolarità ma sempre più velocemente. Si mordeva il labbro. Le piaceva, si divertiva a fare sesso. -Sei mica male sai? ahhh… devo consigliarti a qualche mia amica ora che non stiamo più insieme! – Continuavo a spingere, sussurrai che a poche delle sue amiche piaceva prenderlo dietro. Rise, gemendo. Stavo per venire allora lei si voltò e si fece ricoprire il volto di sperma. Mi guardò per un minuto , poi si tolse la maglietta e i pantaloncini, rimase completamente nuda. I seni marmorei, il sesso depilato mantenendo una strisciolina di pelo assai eccitante. – Vorrei farmi una doccia adesso, posso? – come rifiutare. La accompagnai in bagno. Stavamo entrambi zitti, la passione ci aveva nuovamente travolti, e ora forse un po’ di imbarazzo ci impacciava. Le indicai il bagno -Lo so, lo so dov’è, piuttosto… non mi accompagni ? – Entrò nel box e io dietro di lei. Girò la manopola ed uno scroscio d’acqua tiepida ci sorprese uno di fronte all’altra. Ci baciammo, lei si tirò indietro i capelli con le mani -Mi sono mancate queste cose, sai? – Poi iniziò a insaponarmi, mi massaggiava lentamente, sorridendo, indugiando sul mio petto, stuzzicandomi con movimenti esperti. Avvicinò la bocca al mio collo, iniziò a baciarmi scendendo sempre più in basso, mi mordicchiò i capezzoli e arrivò lentamente al pene. Ebbi un sussulto, non era duro ma sentivo che il meticoloso lavoro di Claudia stava per dare i suoi frutti. Con una mano afferrò l’asta invero ancora abbastanza moscia e se la portò alla bocca. Iniziò a titillare il filetto con la punta della lingua mentre con l’altra mano si masturbava. Divenne nuovamente duro. La sua lingua si muoveva sinuosa, umida, calda. Lo prese tutto in bocca e andò su e giù diverse volte. Mi sembrava di sognare. Si fermò improvvisamente. Rimasi di sasso, sotto l’acqua col pene turgido, lubrificato e lucidato dalla sua saliva. -Sono stata brava eh? Mi merito una bella scopata o no? – Si accostò con la schiena ad un angolo del box. Io non me lo feci ripetere. Avvicinai il glande alla sua vagina ed entrai. A lei piaceva limonare mentre scopava e io non la delusi. Sentivo i suoi gemiti di piacere nella mia bocca mentre affondavo i colpi dentro di lei. Smise di baciarmi, chiuse gli occhi e si mordicchiò il labbro inferiore. Vibrava di piacere e con le gambe si era avvinghiata a me che la sorreggevo premendo le mie mani sui suoi glutei sodi. Chinai il capo e le baciai i seni, splendenti d’acqua, fiorenti come li ricordavo. Profumati.
Venne e per lei fu come una liberazione, sollevò la testa ricevendo l’acqua in pieno volto con la bocca spalancata per il piacere. Uscimmo dalla doccia, ci asciugammo e ci allungammo sul mio letto completamente nudi ed esausti. Lei mi abbracciò e rimanemmo così per mezzora in un silenzio d’incanto. Le dissi che era bello far l’amore con lei perchè ci metteva molta passione, il sesso le piaceva davvero. Mi scrutò col suo broncio malizioso e mentre mi accarezzava una guancia mi disse -Sai, quel tuo amico, quello che mi veniva dietro…. Luca mi pare si chiamasse no? Perchè non lo chiami e gli chiedi se vuole venire a divertirsi un po’ qui, se non ti scandalizza troppo… – così senza giri di parole voleva che telefonassi ad un mio amico per farsi scopare anche da lui. A casa mia. Fui sorpreso, le chiesi di ripetere, le dissi che se voleva rifare l’amore c’ero io non era necessario… – Che sciocco sei, io vi voglio tutti e due, a tempo… – L’idea mi sconvolse e mi elettrizzò allo stesso tempo. Le avevo parlato di Andrea una volta quando ancora stavamo assieme. Giocavamo a calcetto insieme. Gli piaceva Claudia da morire. Quando la lasciai mi disse -Beh, ora potrò provarci io… a quella lì farei di tutto-. Luca, mio coetaneo, non era bello ma aveva un discreto fisico ed era davvero superdotato. Me ne accorsi nelle docce dopo le partitelle con gli amici. -Ho voglia di avervi tutti e due e poi mi hai raccontato che ha un coso enorme.. mmm.. chissà- Non so come trovai le parole ma telefonai a Luca e gli spiegai tutto. Lui dapprima non mi credette ma poi si precipitò. Claudia gli aprì la porta completamente nuda. Lui entrò dentro e cominciò freneticamente a spogliarsi già nell’ingresso -Calma, calma, andiamo in camera da letto, abbiamo tempo.. – Eccoci, nudi tutti e due in piedi davanti a lei. Luca era eccitatissimo e io, guardando il suo membro enorme sentii una strana vibrazione. -Beh sei davvero ben messo. Siete carini tutti e due così.. – stava seduta in fondo al letto – avvicinatevi dai… – strinse un cazzo nella destra e l’altro nella sinistra poi li avvicinò fino a strofinare una cappella contro l’altra. Un brivido mi percorse e il mio pene si irrigidì ancora di più.. -Uh! a quanto pare non sono l’unica qui a cui piace il pisello vero? – Anche Luca evidentemente gradiva questo gioco ma il suo membro enorme mi affascinava da morire. Poi Claudia prese in bocca entrambi gli arnesi e li lappò per bene. -Quello di Luca lo voglio davanti perchè è enorme, mentre tu mi scoperai di nuovo nel culo- Luca era sorpreso e assai voglioso, doveva dar sfogo all’eccitazione che la situazione aveva creato. Si stese lungo sul letto e Claudia sopra di lui iniziò a cavalcarlo furiosamente. Io mi avvicinai e la inculai. Lei urlava letteralmente di piacere e diceva oscenità. Si muoveva sinuosa su di Luca e riceveva allo stesso tempo i miei colpi da dietro. Sentivo i miei testicoli sbattere sui suoi glutei infuocati. Si abbassava e limonava con lui che stava sotto mentre io mi aggrappavo avido ai suoi seni dove già le mani di Luca stavano lavorando. Venne lei per prima e mentre veniva io continuavo a pompare, poi Luca uscì da lei e schizzò a grandi fiotti, colpendomi con qualche goccia. Favore che presto ricambiai. Poi esausti ci abbandonammo tutti e tre sul letto. FINE
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