Quando incontrammo per la prima volta Carlo, fu Francesco ad andarlo a prendere all’appuntamento, ed io aspettai a casa emozionantissima.
Dalla finestra vidi arrivare la macchina e dentro, insieme a mio marito, un bel ragazzo.
Carlo si rivelò una persona simpaticissima, in grado di capire subito la nostra emozione di novellini ed in grado di metterci subito a nostro agio.
Allegro e scherzoso, dopo un po’ di conversazione, si sedette nel divano, fra me e Francesco, che, per vincere l’imbarazzo, avevamo messo su una cassetta porno.
Mentre guardavamo il film, vidi la sua mano poggiarsi sulla patta dei pantaloni di mio marito e massaggiarla.
Poi sentii l’altra sua mano raggiungermi una gamba e, piano ma decisa, scorrermi verso l’interno delle cosce.
Fu come se di colpo mi si fosse sciolto qualcosa dentro. Capii senza ombra di dubbio che la mia fica si stava allagando come mai prima di allora! E allargai le gambe per consentire alla sua mano di raggiungerla.
Abilissime le sue dita si impadronirono del mio clitoride e lo sfregarono, già viscido del mio succo. Mi ritrovai sulle labbra le sue e la sua lingua venne a cercare la mia.
Intanto, continuando a baciarmi, aveva presa la mia mano e se l’era portata fra le gambe, dentro i pantaloni che aveva sbottonati. Sentii la consistenza d’un cazzo grosso e già duro!!!
Gli scostai gli slip e glielo afferrai con decisione, quasi per aggrapparmi a qualcosa di solido in quel maremoto che mi stava trascinando.
Mio marito era in piedi, ora, e si godeva lo spettacolo. S’era tolto pantaloni e mutandine e stava con l’uccello duro in mano.
“Dacci la minchia da leccare, Francesco”, sentii la voce di Carlo dire, quasi dentro la mia bocca.
Ci ritrovammo con il cazzo fra le labbra, a continuare a baciarci con in mezzo il glande di mio marito che Carlo aveva provveduto a scappellare, mentre io con una mano smanettavo il bastone del nostro amico e con l’altra palpavo e spremevo i coglioni di Francesco, con una manovra che tanto gli piace.
Sentivo mio marito gemere, prossimo all’orgasmo; e Carlo gli disse che se voleva poteva venire così! Ci ritrovammo sulle labbra e sulle lingue il suo sperma.
Carlo spinse la mia bocca sporca di sborra verso il suo cazzo.
Mi ritrovai davanti una minchia grossa e la imboccai e me la lavorai con tanta lingua e tantissima saliva, mentre con la mano cominciai a massaggiargli le palle, morbide e pelose!
Avevo voglia di essere scopata, morivo dal desiderio.
“Chiavami, per favore! “, gli dissi.
“Voglio prenderti il culo. Vuoi darmelo? “.
Io non ebbi nulla in contrario a darglielo, visto che è una delle cose che preferisco. Mi misi alla pecorina sul divano, dopo essermi tolta slip e vestito, e gli offrii il buco.
Sentii la sua cappella appoggiarvisi contro e poi spingere. Il mio ano si allargò e accolse il cazzo. Mi piace farmi sfondare come una troia e Carlo lo sapeva fare davvero bene.
Francesco, intanto, dall’altra parte mi aveva piazzato sotto il naso la sua minchia già quasi di nuovo dura e ancora odorosa di sperma. La risucchiai e presi a spompinarla.
Era la prima volta che mi ritrovavo con due uccelli a disposizione, nella più classica delle posizioni da maiala, ma l’avevo tanto desiderato e sognato che era come se lo avessi fatto da sempre.
Fu, come sempre, la voce dell’amico a dare nuovo impulso al gioco.
“Perché non mi fai il culo, mentre inculo tua moglie? “, disse a Francesco.
“Si facciamolo”, aggiunsi io, “però voglio vedere tutto! “.
Così ci trasferimmo in camera da letto, davanti al grandissimo specchio dell’armadio.
Mi rimisi alla pecorina sul letto e Carlo tornò a infornarmi il cazzo in culo. Vidi Francesco inginocchiarsi dietro Carlo. Lui si chinò tutto su di me, e mio marito, dopo essersi bagnato la cappella con un po’ di saliva, se lo inchiappettò!!! Pochi momenti per sincronizzarci e poi il tutto divenne un’eccitante catena del sesso.
Ogni colpo di fianchi che mio marito assestava a Carlo diventava un poderoso colpo a me. Io passavo dal godermi l’immagine di quel trenino che lo specchio mi rimandava all’appoggiare la testa al materasso per spingere la mano a carezzare quell’insieme di buchi aperti e gocciolanti e di coglioni pelosi!!!
Continuammo ancora un po’ così, poi cambiammo posizione. Mi sdraiai a cosce larghe per consentire a mio marito di chiavarmi, perché avevo una gran voglia di prenderlo nella sorca.
Carlo si accovaccio sulla mia faccia, di fronte a Francesco che mi fotteva, dandomi da lappare i coglioni ed un buco del culo che non avevo mai visto tanto aperto. Riuscivo a penetrarlo con la lingua e ci trovavo il sapore noto ed arrapante del cazzo di mio marito!!!
Quest’ultimo, intanto, incitato da me, aveva afferrato il cazzo del nostro amico e lo smanettava.
Quando sentii il calore di una nuova sborrata di Francesco riempirmi la fica, me ne venni anch’io, sussultando di piacere. Carlo, smanettandosi, mi sborrò in faccia e sulle tette!!! FINE
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