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Al mare

Sono al mare comodamente stesa al sole accanto a mio marito. All’improvviso noto che gli si sono accesi i radar…
Gli uomini hanno una capacità unica di individuare le belle donne nel raggio di Km…
La cosa un po’ mi infastidisce, ma finché si limita a guardare non ci sono grossi problemi.
Finalmente vedo cosa ha attirato la sua attenzione: sei tu, stai avanzando nella nostra direzione.
Indossi un copricostume che lascia intravedere il tuo corpo splendido…
Cammini e i fianchi oscillano in modo sensuale, il seno sobbalza ad ogni passo.
Ti fermi all’ombrellone accanto al nostro.
Lui decide di infilarsi gli occhiali da sole: così può godersi meglio lo spettacolo.
Questa volta però decido di indossarli anch’io… voglio proprio guardarti bene.
Ti sfili il copricostume.
Posso finalmente vedere il tuo corpo quasi del tutto.
Indossi un reggiseno che fatica a contenere due tette abbondanti e sode; sotto porti un tanga che mostra le tue splendide chiappe abbronzate e scultoree…
Mi sento attratta da te…
Ora hai cominciato a spalmarti la crema sulle braccia, poi arrivi sulle gambe… quanto verrei essere io a spalmartela. Infine togli il reggiseno: te le stai incremando…
Non resisto: la mia fantasia comincia a correre e mi sento inumidire la passerina.
Guardo mio marito: è visibilmente interessato.
Hai finito di spalmarti la crema.
Ora sei stesa al sole a pancia in su e ti metti a leggere una rivista.
Lo spettacolo è finito.
Mio marito decide che ha caldo e vuole fare un bagno…
Io no: è un’occasione per restare lì con te !
Aspetto che si sia allontanato a sufficienza e mi avvicino, con la scusa di chiederti in prestito una rivista.
Cominciamo a chiacchierare e presto scopriamo di essere alloggiate nello stesso albergo.
Ad un certo punto decidi di prendere il sole anche sulla schiena.
Mi chiedi di spalmarti la crema…
Non aspettavo altro…
Comincio a massaggiarti la schiena. Il cuore accelera il battito.
Scendo sulle natiche, il cuore mi batte ancora più forte…
Non so cosa mi trattenga dall’infilarti una mano sotto il ridottissimo slip.
Sento che anche a te piace farti accarezzare…
Mi accorgo che un ragazzino poco distante ci sta osservando: mi scappa l’occhio sugli slip e vedo che gli è diventato duro…
Forse è il caso di smetterla di dare spettacolo!
Prendo coraggio e ti dico:
“Ti raggiungo in camera tua dopo pranzo. ”
Mi rispondi soltanto “Stanza 216”.

Dopo pranzo salgo in camera con mio marito.
Ci stendiamo un po’ sul letto e lui subito cerca di avvicinarsi: vuole fare l’amore.
Ma io sto pensando a te…
Voglio liberarmi di lui al più presto!
Così respingo le sue avance dicendogli che ho caldo e non ho voglia.
Mugugnando un po’ si mette tranquillo e nel giro di 5 minuti si è addormentato.
Mi alzo, facendo attenzione a non fare rumore.
Gli lascio un biglietto con scritto che sono andata a fare un giro per negozi e lo aspetto in spiaggia.
Esco e raggiungo la tua camera.
Busso.
La mano mi trema per l’emozione.
Sento la tua voce:
“Avanti”.
Apro la porta ed entro.
Sei distesa sul letto, nuda, bellissima.
Ho un tuffo al cuore.
Ti dico:
“Sei bellissima”.
Mi dici:
“Avvicinati”.
Mi siedo sul letto accanto a te.
La mia voce è rotta dall’emozione.
“Non sono mai stata con una donna”.
Mi rispondi:
“Non preoccuparti. Lascia fare a me e sarà splendido”.
Ti siedi accanto a me ed incominci ad accarezzarmi i capelli…
Poi all’improvviso appoggi le tue labbra sulle mie.
Sono morbide, calde, appena umide.
Come una saetta la tua lingua si infila tra le mie labbra e comincia a scontrarsi con la mia.
Senza staccare le labbra, continuando in questo scontro voluttuoso,
Cominci a slacciarmi la gonnellina che indosso.
Resti stupita nel vedere che non indosso biancheria intima: ho voluto farti una sorpresa.
Adesso mi sfili la maglietta: le nostre labbra si staccano un’istante per poi riprendere con più passione di prima.
Adesso con una mano mi stai accarezzando il seno.
Con le dita giochi col capezzolo: mi si inturgidisce subito.
Spingendomi mi costringi a stendermi sul letto.
Adesso mi stai leccando il seno.
Con la lingua giri e rigiri intorno a! l capezzolo.
Sto ansimando.
Sento la fighetta che si bagna. In un attimo, all’improvviso sei scesa giù.
Con le mani mi dischiudi le gambe: ma non fai fatica, io non stavo aspettando altro.
Cominci a leccarmi le labbra. Intanto con una mano mi stai ancora torturando un capezzolo: mi fai male ma sono troppo eccitata…
Mi stai leccando il clitoride…
Rabbrividisco…
Continui sul clitoride sempre più in fretta…
Con le mani ti accarezzo la testa, come a volerti dettare il ritmo, ma non ce n’è bisogno: sai benissimo cosa fare.
Mi schiudi la fighetta e ci infili un dito.
Lo muovi avanti e indietro mentre continui a leccarmi il clitoride…
Non resisto a lungo: sto già venendo.
Con la lingua raccogli il mio succo, e vieni a baciarmi: posso gustare anch’io il buon sapore delle mia fighetta.
Ma non hai finito.
Riprendi a leccarmi: mi infili un dito, poi un secondo.
Sono tutta un fuoco.
Mi sto eccitando di nuovo.
Ricomincio ad ansimare…
Poi ancora all’improvviso ti inginocchi sopra di me in modo da mettermi la tua passerina davanti alla faccia.
Non posso far altro che cominciare a leccarti…
Tutto quello che posso vedere è la tua passerina: ed è meravigliosa… non ne avevo mai vista una così da vicino.
Dici:
“Adesso ho una sorpresa per te”

Te la sto leccando.
Ce l’ho sulla faccia.
è umida, calda.
Ansimi sopra di me, anch’io sono tutta eccitata.
Sento dei rumori dietro di te, ai piedi del letto…
Mi spavento…
Smetto di leccartela e ti chiedo:
“Chi c’è ? “.
Ma tu me la premi sulla bocca, non mi lasci parlare né guardare.
Tutto quello che posso fare è leccartela.
Sento un paio di mani che mi allargano le gambe.
Poi mi sento leccare il clitoride.
Mi sto sciogliendo…
Ti torturo il clitoride con la lingua, con i denti.
Lo succhio come se ne potesse uscirne qualcosa…
Sento un dito che mi penetra, poi un secondo… vorrei capire chi è ma sono talmente eccitata che non riesco a muovermi… e poi sono troppo occupata a leccarti.
All’improvviso smette…
Sento il peso di un altro corpo sul letto…
Poi mi sento nuovamente penetrare.
Ma questa volta non è un dito: è qualcosa di più grosso!
Mi toglie il fiato.
Mi divincolo, non voglio, stacco la mia bocca dalla tua figa e urlo: ho capito è un cazzo che mi sta penetrando.
Un cazzo vero in carne ed ossa.
Non voglio, ma sono troppo eccitata per resistere…
Poi tu mi immobilizzi la testa e lui il resto del corpo.
Mi sta facendo male.
Ma quando comincia a muoversi mi lascio andare del tutto: mi piace troppo! Riprendo a leccartela.
Come per tranquillizzarmi mi dici:
“è mio marito, vedrai che ci divertiremo insieme! “.
Ti giri in modo che io possa leccarti la fighetta e anche il buchetto dietro.
Mi accarezzi i seni e questo contribuisce a rilassarmi.
Sento il cazzo che diventa sempre più grosso dentro di me.
Va avanti e indietro ora con colpi regolari e profondi che mi fanno sussultare e mi tolgono il respiro, ora con colpi rapidi e brevi appena accennati dentro di me.
Intanto continuo a leccarti il clitoride.
Sto muovendo un dito avanti e indietro nella tua fighetta.
Adesso mi concentro anche sul culetto. Infilo un dito anche lì.
Ti sento contrarre per il dolore…
Ma poi ti distendi e cominci ad assecondare il movimento.
Il cazzo continua a muoversi dentro di me.
Sento un nuovo orgasmo salirmi dal ventre verso la testa.
Urlo di piacere.
Tu affondi il pube sulla mia bocca per zittirmi.
Basta!
Sfilo l’uccello di tuo marito dal mio ventre…
Adesso tocca a te.
Ti faccio stendere su un fianco.
Tuo marito ti penetra da dietro mentre io ti lecco il clitoride.
La mia lingua passa dal tuo clitoride all’uccello di tuo marito che si muove freneticamente avanti e indietro.
è umido del tuo succo…
Poi passo a leccargli le palle, gliele succhio, ne metto una intera in bocca.
Lui si ferma un attimo per lasciarmi fare.
Poi, appena lo libero dalla mia bocca, ricomincia il suo movimento…
Finché non cominci a sussultare per l’orgasmo.
Allora anche lui si lascia andare e schizza il suo sperma sulla mia faccia.
Con la bocca gli prendo l’uccello in modo da raccogliere il suo sperma e poterlo gustare…
Alla fine restiamo sdraiati in un groviglio di corpi esausti. FINE

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