Alle volte capita di vivere un’avvenimento che si ricorda con grande intensità anche se è durato pochissimo
Anche a me è capitata una storia così, e voglio raccontarla.
Quella mattina mi recai come sempre all’Università di Palermo-facoltà di Ingegneria, raggiunsi l’aula già immaginando la folla che da lì a poco si sarebbe presentata ai miei occhi con l’inevitabile lotta che ne consegue per un posto a sedere, invece l’aula era vuota, la lezione di economia era stata cancellata, “quest’università è un cesso” dissi e mi diressi verso il mio motorino, scesi le scale e vidi una ragazza che già avevo notato, alta, bionda, magra, forse troppo dato che preferisco un petto prosperoso , ma in compenso un sedere eccezionale, volevo avvisarla che non c’era lezione ma la mia timidezza me lo impedì.
“Che scemo!! Potevo attaccare bottone! “montai sul mio scooter e la vidi uscendo dal viale dell’università, 3 secondi appena per inventarsi una qualsiasi cosa, mi fermai e le dissi “hai visto che organizzazione ad economia? Nessuno ci avvisa mai, vuoi un passaggio? ” già in mente mia pensavo “che cazzata! perché dovrebbe venire? Lei invece rispose “sì grazie” “che culo!!! ” pensai io.
Strada facendo ci conoscemmo meglio si chiamava Monica ed era di Agrigento, ma aveva affittato una casa con delle sue amiche vicino all’università,
“troppo vicino” pensai io, già eravamo arrivati e mi sembrò naturale dopo la confidenza presa di chiederle di incontrarci la sera, lei mi disse che sarebbe andata in due pub differenti quella sera con le sue amiche, prima alla Foxy e dopo sarebbe andata al Dixy ad incontrarsi con dei suoi compaesani.
Posteggiai la macchina vicino Villa Sperlinga , dato che il Foxy si trova proprio dentro, ero un po’ emozionato soprattutto perché ero solo, ma non mi andava di andare accompagnato perché volevo dedicarmi solo a Monica, finalmente la intravidi era con le sue amiche, seduta ad un tavolo, mi soffermai ad ammirarla, era proprio carina, “Ma diamine anch’io sono carino” raccolsi tutto il mio coraggio e mi presentai, le amiche erano piacevolmente sorprese e anche lei sembrava contenta, parlammo dell’università, della facoltà di economia che è sempre incasinata etc.. fino a quando si decise di cambiare pub.
Monica salì in macchina con me e tutt’assieme mi disse che aveva bevuto forse troppo e che preferiva andare a casa, “che sfiga!!!! al primo appuntamento si sente male”.
L’accompagnai a casa e lei mi chiese se volevo un caffè, in pratica non le diedi il tempo di finire la domanda già avevo chiuso la macchina, salimmo e lei preparò il caffè.
“mi vado a struccare nel frattempo” disse, io rimasi solo a pensare che in fondo tanto male non era andata, avevo comunque fatto amicizia, era già qualcosa anche se non potevo contare su una storia hard da poter raccontare agli amici.
Entrò dopo pochi minuti, indossava una maglietta bianca enorme e sotto solo le mutandine, ci rimasi anche se coperta intravedevo tutto di lei, vedevo ad esempio che non portava il reggiseno e per poco non svenivo quando si giro per versare il caffè e vidi il suo sedere avvolto in quelle mutandine caste ma ugualmente eccitanti, mi veniva da ridere, lei mi disse “non ti imbarazzi vero? Mi sono messa così per stare più comoda così quando te ne sarai andato andrò subito a letto” “figurati” risposi io “se era questo il problema possiamo andare a letto subito” ridemmo e lei mi rispose poggiando la tazzina sul piattino “chissà quante ragazze conquisti così, le fai ridere e poi le seduci” io risposi “come no? Le faccio ridere, le drogo di nascosto e dopo le seduco” rise ancora e vederla ridere mi faceva battere il cuore, avrei voluto fermare il tempo in quell’attimo tanto mi piaceva. Da lì il discorso si fece più piccante parlammo delle nostre esperienze sessuali, anzi veramente parlai io dato che lei disse di non avere molto da dire, io così mi pavoneggiai delle mie conquiste a Malta, Corfù e Inghilterra, lei rimase entusiasta e mi chiedeva sempre particolari più piccanti, e ammise che impazziva di sapere che si prova ad essere baciata lì. La sua tenerezza mista al suo sex appeal erano una miscela esplosiva per me così arditamente risposi “Vuoi provare adesso? ? ” lo dissi ridendo naturalmente, ma ero curioso di vedere come avesse reagito, infatti lei disse” ma ti pare che sono una ragazza facile? ” mi avvicinai ridendo la strinsi e le dissi “ok sposiamoci!!! ” mi guardo ridendo e disse “non sei mai serio!!! ” non si liberò però dal mio abbraccio anzi mi strinse anche lei.
“sono poco sempre poco serio quando m’innamoro, è la timidezza” risposi, mi avvicinai e giocando il tutto per tutto la baciai, ci baciammo a lungo con foga , avevo il cuore che mi pulsava in testa ad una frequenza incredibile, dal bacio a ritrovarci nudi il passo fu più breve di quanto pensassi, non eravamo imbarazzati né lo facevamo solo per farci una scopata come capita nei racconti erotici frutto per lo più della fantasia, lo facevamo e basta, con una naturalezza incredibile.
Sfoderai la mia “ars amatoria” non mi interessava di venire volevo che lei fosse appagata, le baciai i capezzoli e avverti la sua eccitazione crescere, lei nel frattempo mi accarezzava la schiena, scesi fino al bordo delle mutandine e lei vergognandosi chiuse le gambe si infilò sotto le coperte e le tolse, poi aprì le braccia per invitarmi a scendere in quel paradiso, persino nell’aria si sentiva la voglia di sesso e amore, c’era caldo ma c’era anche un odore tipico, l’odore dei nostri corpi, il suo viso era paonazzo e anche il mio a giudicare dal caldo che sentivo, entrai anch’io sotto le coperte e prima mi spogliai del tutto, la luce era accesa e provai un po’ di imbarazzo ma durò solo un attimo perché lei alzò le coperte per farmi entrare e la vidi tutta nuda quindi non riuscivo a pensare ad altro, subito la baciai sulle cosce e sul sesso, cercai il clitoride e lei immediatamente si bagnò, continuai anche perché se iniziavo a penetrarla sarei venuto immediatamente, ma volevo che lei venisse con me, fino a quando fu proprio lei a dirmi “ti voglio dentro” entrai dentro il suo corpo con una delicatezza straordinaria assaporando attimo per attimo e osservando il suo viso, bastarono pochi colpi per farla venire e subito dopo venni anch’io, lei lo capì e un attimo prima che venissi lo prese in mano e mi fece venire sul suo corpo, ma le bagnai pure il viso e lei mi disse “magari questo la prossima volta” alludendo ad un pompino.
Sia alzò per andarsi a lavare e dopo ci stringemmo nel suo letto, nudi, accaldati, muti, ci guardammo negli occhi e ognuno pensò di aver trovato un paradiso e pensò anche che forse sarebbe durato solo quella notte, fu proprio lei a dirmi “allora mi sposi? ” La baciai perché un bacio vale più di mille parole , pensai a quanto era successo e con quale velocità, mi sentivo vivo davvero feci un lungo sospiro che mi gonfio il petto che lei stava accarezzando e pensai la cosa più profonda che la mia mente potesse partorire “CHE CULO!!!!! ” FINE
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