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Sotto la sua doccia

Le ci voleva proprio un bagno caldo, per rilassarsi, per cacciar via la stanchezza della giornata.
Aveva riempito la vasca, quasi fino all’orlo, aveva versato un bel po’ di bagnoschiuma profumato, poi si era spogliata di corsa, un pezzo dopo l’altro, come quando era bambina… e non vedeva l’ora di essere accarezzata dalle braccia della mamma.
Aveva chiamato a gran voce anche lui…
– Spogliati, e vieni a fare il bagno con me, così mi lavi la schiena.. –
Non l’aveva aspettato però e si era gettata tra la schiuma…
Mmmmm che bel calore lì sotto…
Era tutta dentro l’acqua… spuntava fuori solo la testolina bionda e si intravedeva l’attaccatura dei seni, che si carezzava portando su la schiuma fino alle spalle.
Una visione bellissima per lui, entrato in bagno con indosso solo gli slip…
Vieni qui – lo provocò lei, tirando molto maliziosamente una gamba fuori dall’acqua, ruotando un piede fuori di essa, in direzione del membro di lui che occhieggiava dall’orlo delle mutande…
Venne dietro di lei, ancora fuori dalla vasca, e prese a massaggiarle le spalle attraverso l’acqua calda…
Lei mugolò per il piacere, ed accompagnava il massaggio che riceveva con delle lunghe carezze circolari sui seni…
Lui spinse sui muscoli del collo… lei si tirò i capezzoli in avanti…
Egli si accorse dell’eccitazione che la divorava… rimanendo dietro di lei si tolse gli slip, lasciando scattare verso l’alto il membro eretto.
Si infilò in piedi nell’acqua, sempre dietro di lei, lasciando che il pene si appoggiasse sulla sua spalla destra… lei lo sentì e lo prese portando su la mano all’indietro… col pollice prese a strofinargli la fessura del glande, mentre con il resto delle dita lo teneva per l’asta e lo sentiva ingrossare nella sua mano.
Lui le mise l’altra mano sui capelli, e dopo un po’ di quelle carezze la mosse per farle capire che voleva che si girasse, voleva che glielo prendesse in bocca.
Ella non si fece pregare… si mise con la faccia di fronte alle sue gambe…
Voleva essere sfrontata quella sera…
– Dimi che vuoi che ti succhi il cazzo – le disse -Voglio che mi succhi il cazzo – rispose…
Riprese l’asta in mano, con la sinistra, la destra sotto i testicoli a carezzarli piano… Portò la lingua sulla punta del membro e prese a succhiarlo, prima solo lì, poi girandovi tutto intorno… si mise un po’ di fianco e prese a baciarlo e succhiarlo come fosse un flauto traverso… la musica dell’amore mandava su e giù il membro tra le sue mani pazienti e delicate…

– Voglio mettertelo dentro – disse lui e la fece girare, la fece mettere carponi… uscivano dall’acqua solo le natiche e la testa di lei… lui le mise le mani fra le natiche e prese a massaggiarla per farla aprire… la infilò con decisione e prese a spingere con vigore dentro di lei che si agitava in modo scomposto, scivolando un po’ con le ginocchia sul fondo della vasca… alla fine dovette tirar fuori le braccia per reggersi ai bordi…
Egli estrasse il membro dalla fica e lo appoggiò sull’altro canale…
Lei si strinse più forte mentre iniziava ad entrare… sentiva lo sfintere aprirsi, il sedere dilatarsi per l’azione combinata del caldo dell’acqua, del morbido della schiuma saponata, del duro membro di lui che entrava sempre più a fondo.
– Si, si, si – ripeteva mentre lui, arrivato al culmine, si era chinato su di lei, e faceva su e giù con le braccia che facevano presa sulle sue spalle, il suo petto appoggiato alla sua schiena piegata dai colpi…
Arrivato all’orgasmo lui uscì da lei che si girò di scatto per ricevere sul volto lo schizzo del suo sperma che usciva abbondante… si fiondò sul suo pene per asciugarlo e berne il più possibile….
La tirò su, tutta bagnata, aperta e ricoperta di schiuma, la fece stendere sul pavimento del bagno e col pene ancora in tiro la riprese… andava su e giù godendosi lo spettacolo dei seni bianchi e gonfi che andavano su è giù, i capezzoli dritti verso l’alto…
Il rosa scuro dei suoi capezzoli lo faceva impazzire… quando li vedeva scoperti, di fronte a lui, il suo pene drizzava alto un glande dello stesso colore…
Ogni tanto gli piaceva farli giocare assieme…
Lei venne, dibattendosi sotto di lui… afferrandogli le natiche per non farlo uscire, per sentirlo ancora dentro di lei… FINE

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