Sono le ore 14. 00 di sabato 18 luglio, ho appena finito di lavorare, decido di andare al mare non in un posto qualsiasi, ma in una spiaggia che emana un fascino particolare è come chi la frequenta, perciò s’incontrano poche persone con una passione comune.
Dato che non è a portata di mano, non ci si arriva per caso e la natura ha fatto la sua parte mettendo dei grossi scogli in modo che le barche con relativi curiosi non ci si possano avvicinare turbando quella quiete particolare che la circonda.
Poco fa ho telefonato ad Barbara vale a dire “vent’anni, capelli castano chiaro, occhi grigioverde con delle pagliuzze dorate che ti fanno sognare, ma il resto non è da meno: due tette enormi che ti dicono leccami, un culetto di quelli da mettere nelle pubblicità e un triangolo di riccioli in cima a due splendide cosce”.
Sono già sulla mia moto e al pensiero sono eccitato a meno di duecento metri da casa sua quando sento trillare il telefonino.
– Ciao, sono Barbara: sai avevo una prenotazione dall’estetista e mi ha telefonato affermandomi che si è liberato un posto perché una cliente ha disdetto all’ultimo minuto.
– Dall’estetista? !
Rispondo io, pensando: che ci vai a fare tu che quando cammini per strada fai rimanere tutti a guardarti come tanti rincoglioniti e fai formare degli ingorghi chilometrici.
– Ci devo andare e basta ! – mi fa lei – ti chiamo stasera, ciao.
– Ciao
Gli dico, ciao al cazzo e che faccio ora, vado al mare lo stesso!
Passando mi fermo in un edicola e prendo dei fumetti erotici.
Arrivo al mare vedo due belle fiche in topless allungo gli occhi e vedo i compagni che giocano a racchettoni.
Metto un paio di lucchetti alla moto (la prudenza non è mai troppa).
Dopo aver camminato una mezz’oretta sul bagnasciuga arrivo sul posto, ci sono due gay che si fanno le coccole, più in là una coppia di fidanzati che si strusciano,
Continuo a camminare e trovo uno scoglio con un po’ d’ombra, mi piazzo qui esco il telo, la fedele radiolina e anche dei fumetti erotici, mentre tolgo la polo in lontananza vedo delle persone nude decido di imitarle e mi tolgo pure il costume.
Dopo avere fatto il bagno accendo una sigaretta e comincio a leggere, vuoi il sole, il pensiero di Barbara e i fumetti erotici inevitabilmente inizio a sentire un solletico al pube.
Dopo dieci minuti arrivano tre ragazze quando le vedo è ormai tardi quindi è inutile cercare di coprirsi, alzo gli occhi e vedo che mi guardano ridacchiando tre di loro, credo che se ne stiano andando e invece piazzano l’ombrellone a 20 metri da me.
Un po’ imbarazzato entro in acqua nudo nuoto tra gli scogli quando mi giro vedo due di quelle ragazze che si baciano appassionatamente scambiandosi carezze voluttuose, il mio cazzo – già solleticato – a quella novità a un sussulto e si rizza nuovamente, è la prima volta che vedo dal vero due ragazze che fanno sesso, cerco con lo sguardo la terza ragazza e vedo che sta entrando in acqua nella mia direzione, è bellina capelli tagliati corti e con qualche chilo in più che rileva le sue forme fasciate da un due pezzi a quadretti bianconeri.
Si era accorta che osservavo le sue amiche e che ora stavo fissando lei, cerco qualcosa da dirle ma non voglio dirle le solite banalità allora come se fosse la cosa più naturale di questo mondo le dico:
– Scusa pensi che se guardo le tue amiche pomiciare si arrabbiano?
Nel frattempo le due ragazze si erano messe comode una si era sdraiata e l’altra che gli mordeva i capezzoli masturbandola dolcemente.
– Dipende da come lo fai! – risponde lei per niente scandalizzata.
– Certo che non è bello che ti metti la vicino e ti tocchi come sta facendo quello.
Mi risponde con un accento romano e m’indica un tizio arrampicato su uno scoglio che stava strizzando il suo minicazzo.
– Forse si è rimpicciolito per le troppe seghe! esclamo io.
Allora lei scoppia a ridere mettendo in mostra dei denti bianchissimi incorniciati da belle labbra. è fatta penso io, mi avvicino:
– Se permetti io sono Nino
– Piacere Federica –
Mi sorride abbassando gli occhi sul mio cazzo che si era ammosciato e seguiva il movimento delle onde
– facciamo una nuotata? – mi dice.
Iniziamo a nuotare tra gli scogli sfiorandoci ed io sono iperteso all’idea di ciò che può accadere, lei nuota molto bene nonostante la generosità del suo corpo, dice che frequenta una scuola di nuoto, arrivati davanti ad uno scoglio gli propongo di fermarci un poco: avvicino le mie labbra alle sue e cominciamo a baciarci, lei accavalla le sue gambe sui miei fianchi mentre io le bacio le tette e gli stuzzico i capezzoli con i denti scostando il costume, mi guarda con un sorriso malizioso e mi dice:
– vado un attimo in spiaggia, arrivo tra poco
Mi metto seduto sullo scoglio con i piedi nell’acqua, il posto è ideale perché è nascosto dagli sguardi di chi sta sulla spiaggia. Sono con gli occhi chiusi e cerco di rilassarmi non voglio sciupare quest’occasione, mi viene da orinare, sarà la tensione, mentre faccio pipì sento una voce che si rivolge a me:
– Ne hai per molto?
– Cazzo!
Esclamo io mentre cado in acqua, mi giro e vedo un bel paio di tette, alzo gli occhi e vedo l’amica di Federica (quella che avevo visto prima masturbare l’altra ragazza) guardarmi con gli occhi carichi di voglia. Non faccio in tempo a gustarmi la visione che mi rendo conto di un forte dolore al culo, che mi fa gridare:
– Cazzo come brucia! , che male cane! – esclamo io.
– Un maledetto riccio! – grido, immaginando la stranezza della situazione.
Due belle gnocche seminude, ed io – nudo integrale- che grido per il dolore al sedere.
Roba da barzellette. Dopo una presentazione veloce, proprio la nuova arrivata Marcella mi fa:
– Aspetta, ti aiuto io sali nuovamente sullo scoglio vediamo se posso togliere le spine.
Allora io mi metto chino in avanti per agevolare lei che con le unghie cerca di tirare le spine che si trovano tra il mio culo e l’interno coscia.
– Due le ho tolte, ma ne sono rimaste altre e non ci riesco ora provo a tirarle con i denti.
Così appoggia la sua bocca sulla mia coscia, mentre con il dorso della mano mi sfiora le palle che data la posizione si trovano in bella vista e il mio cazzo che di conseguenza comincia ad ingrossarsi assumendo dimensioni inquietanti. La cosa che non sfugge ai suoi occhi e mi dice
– Non pensavo di provocarti questa reazione
– Ti da fastidio! – le dico io.
– No ! anzi la cosa mi lusinga
E mi fa vedere le altre due spine che era riuscita a tirare con i denti,
– Ora vedo se c’è altro.
E comincia a succhiare dove aveva tolto le spine, poi afferra il mio cazzo e lo tira verso di sé facendolo passare sotto le mie gambe e comincia a leccare la cappella fino a prenderlo tutto in bocca. Inizia un abile lavorio di lingua che va dalla cappella a scorrere lungo l’asta fino a leccarmi le palle mentre accarezza il mio culo cercando di entrarci il dito.
La sento fremere come se stesse godendo:
– Aspetta fammi voltare.
– No, rimani così fermo per favore!
La sento gemere in preda all’orgasmo, giro piano la testa e vedo Federica dietro di lei che la bacia sul collo mentre con le dita le massaggia furiosamente il clitoride.
Gode accelerando il movimento della sua bocca sul mio cazzo che quasi subito esplode schizzando sperma nella sua bocca.
Lei avidamente inghiotte.
– è stato bello ma aspetta prima di voltarti.
– Va bene – le dico, senza capire il perché.
Dopo un minuto mi giro le due amiche non c’erano più. Evidentemente non volevano che io sapessi che facevano sesso tra di loro .
Nuotando raggiungo la spiaggia mi metto sul telo e vedo Federica che cerca di avvolgersi un fazzoletto al dito: allora indosso il costume e mi avvicino:
– Federica cosa e successo al tuo dito?
– No niente, mentre nuotavo ho urtato uno scoglio e mi sono fatta un taglietto.
– E si – rispondo io – bisogna stare attenti questi scogli nascondono molti pericoli – sostengo, quasi ignorando Marcella.
– Siediti qui con noi, ti presento Elisabetta, la vedi bella scura perché sta sempre al sole non entra mai in acqua a nuotare, mentre Marcella che mi sta legando la benda è sempre pronta e disponibile.
– È bello avere qualcuno pronto ad aiutarti – mentre strizzavo l’occhio a Marcella che mi sorrideva.
è così mi ritrovo in compagnia di tre ragazze bellissime e sensuali.
Elisabetta è molto scura con i lineamenti tipici delle orientali, ha i capelli lunghi e neri, è molto alta il seno non molto grande con i capezzoli grossi e il culo sporgente, indossa un perizoma fucsia molto piccolo che sta a pennello.
Marcella è di carnagione chiara, non molto alta, capelli biondo cenere il seno grande ma ben modellato, il culo un po’ da maschio e indossa un costume nero.
Sono immerso nei miei pensieri quando sento Federica che mi dice:
– Nino considerato che ormai sei dei nostri rimani con Elisabetta che noi andiamo al bar a prendere qualcosa.
Ma è lontano replico io:
– Stiamo arrivando!
Cosi dicendo le vedo allontanarsi e rimango attratto dal lento dondolio ritmico delle loro natiche:
– Ti piacciono?
– Si, sono molto belle tutte due e viste da dietro lo sono ancor di più.
– Attento potrei essere gelosa , e quando una donna è gelosa, può essere pericolosa.
– è tu di chi sei gelosa? – le dico io giocherellando con l’abbronzante che stava appoggiato vicino a lei.
– Io sto con Marcella ! non te ne sei accorto che prima ci stavamo baciando?
– Si vi ho viste, ma non capisco ……… perché è andata al bar insieme a Federica?
– Abbiamo avuto un diverbio prima che tu arrivassi ”
– Di che genere? ……… se non sono indiscreto.
– Non c’è bisogno che ti scusi, mi sono accorta che ci guardavi poco fa quando eri in acqua, non mi imbarazzava la cosa, anzi al contrario, invece c’era quel tizio sullo scoglio con il cazzo in mano che mi indisponeva.
– E che c’entra Marcella?
– Mi aveva abbassato il costume mentre mi toccava e voleva leccarmi la fica
– Perché non ti piaceva? mi hai detto ora che ne sei gelosa.
– Si ma non mi piaceva farmi guardare la fica da quello stronzo!
– Dai non ne parliamo più ……… mentre hai quel flacone in mano che ne diresti di passarmi un po’ d’abbronzante che mi sto arrostendo, oggi il sole picchia forte.
– Agli ordini, ma dimmi come preferisci.
– Perché dovrei credere che un ragazzo come te non ha mai spalmato l’abbronzante?
Veramente avevo fatto pratica la settimana prima sulla stessa spiaggia con Barbara, ed era stato utile per lubrificarle il didietro prima di una splendida e profonda penetrazione.
– Allora che dici!
– Da dove comincio?
Le dico io con un tono quasi da scemo, mentre lei già era a pancia sotto e mi guardava sorridente.
– Metti un po’ d’abbronzante sul collo e frizionalo con movimenti circolari, poi sulle braccia e sulla schiena!
Comincio così a fare come aveva detto lei, con lenti movimenti circolari sul collo, sulle braccia e sulla schiena, l’odore di cocco di cui sapeva l’abbronzante e il calore che emanava il suo corpo mi inebria portandomi in uno stato di eccitazione, passando le mani sulla sua schiena la sento vibrare e mi prolungo sino a sfiorare il cordoncino del suo perizoma, prendo un altro po’ d’abbronzante e vado sulle cosce, inizio dal centro coscia a scendere verso il polpaccio indugiando nella parte dietro il ginocchio (punto del corpo femminile che mi attrae in modo particolare).
Poi risalgo lentamente verso il suo interno coscia , il mio tocco si fa più delicato, quasi a voler cogliere qualsiasi segnale del suo corpo, quando le mie dita sfiorano il costume lei inarca la schiena emettendo un piccolo gemito. Lei subito frena dicendomi di passare all’altra gamba, allora passo pure io dall’altro lato e comincio dal polpaccio risalendo molto più deciso, ma appena arrivo al suo interno coscia mi dirigo sul suo culo che prima avevo tralasciato, metto ancora abbronzante e comincio a massaggiare quel culo così perfetto, di una rotondità unica, passo da una natica all’altra e poi scendo verso il ginocchio.
Appena risalgo lei alza il culo permettendomi di mettere le mie mani in mezzo alle sue cosce, con le dita sfioro il piccolo lembo di stoffa che copre il suo sesso e lo trovo umido dei suoi umori, sento la sua mano infilarsi nel mio costume e stringermi l’uccello, sposto il suo costume e vedo la sua fica completamente depilata con le labbra bene in vista e il clitoride sporgente come un piccolo cazzo.
Inizio quindi a titillarlo sfiorandolo con le dita con lei che mi implorava di penetrarla, ma all’improvviso con la coda dell’occhio vedo Federica che si avvicina e comincia a massaggiarmi la schiena, mentre con la bocca mi succhia delicatamente il lobo dell’orecchio.
Marcella senza perdere tempo si inginocchia per leccare la fica di Elisabetta che nel frattempo si è messa carponi per riuscire a prendere il mio cazzo nella bocca. Inizia quindi a succhiare con forza, mentre si avvicina anche Federica. La sua mano mi titilla con dolcezza e decisione l’ano, mentre la sua bocca ha lasciato il mio orecchio per dedicarsi – in collaborazione con Elisabetta – al mio uccello teso e lucido, grazie al lavorio delle due femmine. Iniziano a passarsi il membro da una bocca all’altra, mettendo a dura prova la mia resistenza.
Marcella reclama una parte di cazzo, e senza grazia chiede spazio alle altre due con la precisa volontà di impalarsi: con un colpo secco cala su si me facendosi penetrare profondamente nella fica. Inizia quindi a salire e scendere vorticosamente, cercando il piacere suo e mio, mentre le altre due guardano rapite la scena. La loro voglia di partecipare è tanta, ed allora iniziano – una per lato – a succhiare i capezzoli di Marcella, che si gusta la penetrazione con gemiti sempre più forti. È lei che conduce la danza, e nessuno di noi tre osa contraddirla quando mi impone di dissetarla con il mio seme. Allontana le due compagne, e dopo avermi fatto alzare si inginocchia di fronte a me, succhiando la mia cappella quasi a volerla staccare dalla base del pene.
La mia resistenza ormai fiaccata si infrange definitivamente quando mi penetra nel culo con un dito indice preventivamente lubrificato: quando il suo dito sprofonda nel mio intestino, la mia asta comincia ad eruttare il prezioso liquido bianco.
I primi due getti la colpiscono sulla fronte e sui capelli, e per non perdere gli altri si caccia profondo nella gola l’uccello, fino al suo completo smosciamento.
Di lì a poco ci salutiamo, quasi senza parole, con ferma nella memoria una giornata “speciale”.
E da quel giorno di tanto in tanto ci incontriamo, con formazioni a volte diverse, per darci reciprocamente tutto il piacere possibile, convinti che il sesso in quattro è meglio che in tre, ma che andare oltre è sempre una scoperta. FINE
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