Era un pomeriggio d’agosto.
Il sole picchiava da morire e Luana doveva a tutti i costi bere e rinfrescarsi.
Continuava a guidare in cerca di un bar ma niente da fare.
Quella strada era dritta e deserta.
Le gambe le si erano appiccicate l’una all’altra per il calore.
Si alzò un po’ il vestito, l’interno coscia era tutto sudato e gli slip erano tutti bagnati.
In realtà non sapeva se tutto quel bagnato fosse solo sudore… durante il viaggio aveva fatto pensieri roventi ripensando alla scopata del giorno prima.
Era capitato dopo molto tempo. Non vedeva Luca da molti mesi e quando aveva bussato alla porta non avrebbe mai creduto che fosse lui.
Senza nemmeno farle richiudere la porta lui le si era fiondato addosso con veemenza, le sue mani subito sui grossi seni come se avesse sentito quel bisogno per mesi.
Aveva cominciato a toccata con foga, dappertutto, sotto la gonna, in mezzo alle chiappe, dentro la figa calda e bagnata mentre sentiva il suo cazzo indurirsi sotto i pantaloni.
Poi le aveva strappato con forza la camicetta e cacciando fuori dai pantaloni il suo cazzo enorme l’aveva penetrata con forza scostandole il perizoma e sbattendola contro il muro, l’aveva scopata in piedi come un animale in calore.
” si sfondami” urlava lei tra il piacere ed il dolore per quel cazzone a cui non era più abituata.
Lo sentiva entrare e uscire “Troia prendilo tutto… prendilo.. dai”…. “dimmi che ti mancava”
Quando stava per venire la fece stendere a terra e la inondò di spruzzi caldi di sborra dappertutto… in faccia….. in bocca… sul collo… sulle tette.
Mamma mia!! Non doveva più pensarci. Si sentiva di nuovo vogliosa di cazzo.
Il ricordo di quella scena la aveva fatta bagnare… ecco il bar finalmente!
Accostò e scese. Bevve una bibita al banco.
Doveva fare qualcosa aveva troppa voglia di scopare con qualcuno.
Incrociò lo sguardo di un uomo seduto lì di fronte al tavolo con una birra mezza vuota davanti.
Cominciò a fissarlo con sguardi eloquenti.
Si sentiva una vera troia e la cosa la entusiasmava… aveva l’adrenalina a mille… gli lanciò un ultimo sguardo poi chiese dov’era il bagno.
Si alzò ed andò in fondo al locale. Entrò nel bagno. Si fermò davanti allo specchio in attesa… era sempre più vogliosa… aveva la figa che le colava tanto era vogliosa.
Dopo un minuto entrò lui, la prese per mano “accompagnami a pisciare”.
Entrò in uno dei cessi e chiuse la porta.
“Fammi pisciare tu”. Lei gli sbottonò i pantaloni e glielo prese in mano appena lui iniziò a pisciare diresse lo spruzzo dritto nell’acqua del cesso… gli piaceva sentire il rumore dello scroscio…. lui pisciava con forza evidentemente aveva bevuto molta birra.
Quando finì gli leccò le ultime gocce di piscio con la lingua ed iniziò a spompinarlo a bocca piena. Aveva tanta voglia di cazzo che glielo cominciò a spompinare con forza in profondità aiutandosi anche con la mano. Se lo faceva arrivare fino alla gola, continuò fino a quando il suo cazzo non divenne enorme e durissimo. Poi iniziò ad andare più veloce… sempre di più… fino a quando lui non le sborrò con violenza sulla faccia.
Si ricompose senza dire nemmeno una parola lo guardò dritto negli occhi ed uscì. FINE
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