Ho voglia di Claudia, ho voglia di Debby ma soprattutto ho voglia di Leo e devo trovare il modo di farmelo. Mentre sto fantasticando sul come organizzarmi mi chiama Claudia. In ufficio hanno bisogno di tradurre un documento in inglese e, sapendo del mio buon livello linguistico mi chiede se posso darle una mano. Ci incontriamo in ufficio dove trovo anche Leo, ci salutiamo con baci e abbracci e io mi appoggio a Leo stringendomi a lui con intenzione. Con Claudia, sempre elegante e profumata nel suo tailleur che lascia intravedere il seno dalla profonda scollatura della giacca ci appartiamo per lavorare e in un paio d’ore riusciamo a completare la traduzione. Le faccio togliere la giacca e mentre lei scrive io mi metto dietro di lei per controllare l’ortografia inglese e palparla. Le sue tette sono perfette, sode e morbide al tatto, i capezzoli che faccio uscire dal reggiseno sono turgidi e duri e, quando entra Leo la sto leccando dietro le orecchie. Lui ci guarda sorridendo e dice che il notaio sta aspettando il documento. Claudia dice che glielo porterà appena finito e io rassicuro Leo che stiamo lavorando, anche se non sembra.
Finita la traduzione Claudia si ricompone e parte dicendomi di aspettarla che andremo a colazione insieme. Io vado nell’ufficio di Leo e davanti alla sua scrivania comincio a spogliarmi. Non ci vuole molto perché indosso un top corto che mi lascia scoperto l’ombelico, una gonna plissè scozzese a mezza coscia e un perizoma che tengo girando dietro la scrivania e sedendomi a cavallo sulle sue gambe, mentre gli sfilo la cravatta allentando il nodo. Lui si alza e si sbottona la camicia mentre io gli apro la cintura e i bottoni dei pantaloni. Le sue mutande sono belle gonfie e mi inginocchio davanti a lui per succhiargli il cazzo che ho liberato. Quando è bello duro mi fa alzare e si piega sulle ginocchia per sfilarmi le mutandine e leccarmi la figa. Ci stendiamo sul tappeto davanti alle due poltrone che completano l’arredamento dell’ufficio e Leo mi solleva le gambe, appoggia la cappella alla vulva e mi penetra iniziando la monta. Il suo cazzo mi riempie la vagina e lui lo fa scorrere tutto dentro e fuori con movimenti ampi che mi eccitano. Io stringo le gambe alla vita e ci giriamo. Lui mi palpa le tette e io gli prendo la sinistra per portarla sul clito che comincia a massaggiare portandomi all’orgasmo. Mi stendo sopra di lui che vuole ancora e mi sculaccia forte per farsi montare fino all’orgasmo che mi riempie la figa. Restiamo ansimanti per qualche minuto poi con un’ultima sculacciata mi dice che Claudia sarà di ritorno a breve.
Ci alziamo e dopo un rapido bidet nel bel bagno a specchi dello studio ci rivestiamo. Claudia ritorna e le basta uno sguardo per capire che ho scopato suo marito e, mentre Leo fa una telefonata me lo fa notare mettendomi una mano sul culo e spingendomi verso il suo ufficio. Mentre mi massaggia la figa sotto la gonnellina mi chiede com’è stato. Non male dico io ma sono in credito di una. Procurati al più presto un’altra traduzione!
Ridendo ci prepariamo per andare a colazione. Mentre mangiamo parliamo di Debby. Claudia è contenta perché la figlia comincia ad appassionarsi alla materia giuridica e Leo la indirizza verso il Diritto Comunitario anche se i primi due anni dovrà dedicarli al Civile italiano. In ufficio si impegna nella redazione degli Atti con l’aiuto di Claudia che si tiene informata sui rapporti con Carlo. Penso alla mini e mi manca la macchina per muovermi liberamente e spero che Mimmo si faccia sentire al più presto.
Al ritorno in ufficio troviamo Debby che è venuta a consultare un testo. Se mi aspetti ti accompagno io con la mini, poi vado a prendere Carlo e ceniamo fuori. Il mio paparone mi ha dato un extra e pago io!! Sulla via del ritorno parliamo di lei e Carlo. Va tutto bene e ci sono buone prospettive di lavoro per Carlo. L’immobiliare, su spinta di Romeo potrebbe affidare a Carlo la progettazione di sistemi di domotica che sta prendendo piede nelle nuove costruzioni. Dato che c’è tempo, la faccio salire da me che ho voglia di maialate e le racconto la scopata con Mimmo. Lei si eccita e vuole scoparmi col mostro nero. Ci prepariamo e l’aiuto a indossare lo strap-on. Effettivamente quel cazzone non mi fa più impressione e anche Debby si meraviglia della facilità di penetrarmi. Ti ha proprio rotto la figa dice ridendo e spinge senza riguardo toccandomi l’utero. Va dentro che è una meraviglia e quando tocca il fondo lo lascia dentro per farsi vibrare il clito.Siamo ambedue in estasi e ben presto veniamo sussultando e mugolando come due cagnette in calore.
Non stai facendo bene il pompino e continuerò finché non ti avrò dato il mio nettare, puttanella egoista! Spinge a fondo il rullatore facendomi spalancare la bocca in un’urlo strozzato dal cazzo che riempie la mia gola e con un’ultima spinta scarica le sue palle. Mi sento mancare il respiro e annaspo mentre lui esce soddisfatto. Brava, vedi che se t’impegni lavori bene? <bastardo a momenti mi soffochi col tuo sperma del cazzo, fottiti> Così ti voglio, puttana dentro, mia nell’anima e nel corpo disposta a tutto, senza limiti, mentre mi avvolge nelle braccia spingendo il cazzo ancora rigido verso la figa. Mettilo dentro che ne ho ancora da darti.
Io lo guido con la mano, completamente soggiogata da questa sua improvvisa esplosione di violenza e sollevo le gambe per prenderlo dentro di me. Mi fai impazzire, dice spingendo a fondo i suoi colpi quasi volesse penetrare con tutto il corpo la mia figa, sono tua, nel corpo e nell’anima mentre gli lecco le orecchie e il collo presa da un orgasmo animalesco. Non era mai stato così violentemente intenso e le sue parole mi risuonano dentro come frustate. Il mio corpo era teso e, nonostante fossi sotto spingevo per sfruttare ogni millimetro del suo cazzo. Avvinti alla ricerca di una fusione fisica stavamo consumando ogni energia nell’azione.
Restiamo avvinti e immobili per riprendere fiato. Si può sapere che cazzo ti ha preso? Non eri mai stato così cattivo. “No, non era cattiveria ma eccitazione come solo tu sai farmi provare. Sei diabolica nella tua sessualità estrema. Magari non te ne rendi neanche conto di quanto sei troia quando fai sesso”.
Io rido soddisfatta montandogli sopra: “Ho scoperto il Romeo vero, quello che vorrei sempre, duro e violento come sono io con le mie maialine”. Cercherò di accontentarti sempre troietta del mio cuore e voglio anche tutte le tue maialine a cominciare da Simona che è da un po’ che non vedo. Buona idea, faccio venire mamma martedì a mezzogiorno e tu puoi approfittare dell’intervallo per godertela, intanto, visto che è l’ultima settimana prima della partenza, se lunedì ti prendi un paio d’ore di permesso ti do Adriana che viene nuda a prendere il caffè tutte le mattine.
Organizzami un intervallo di sesso per tutta la settimana, e datti da fare anche con la sorella di Adriana che quando torno la voglio sverginare. Tutti questi discorsi mi fanno eccitare e prendo il cazzo di Romeo per rivitalizzarlo che mi è tornata voglia. Inginocchiati con le gambe aperte che ti prendo alla pecorina dice e si alza in piedi davanti a me rimettendomi il cazzo in bocca. “Bagnalo bene con la saliva”, ordina e poi mi gira dietro aprendomi la vulva con le dita. Con una bella spinta entra e inizia il suo andirivieni con movimenti profondi e non troppo veloci, con la destra mi tormenta il clito e dopo una decina di minuti siamo all’acme.
E’ mattina, Adriana arriva che Romeo è appena uscito, lo so, aspetto che entri in ascensore dietro la porta, posa Pippo sul tavolo e mi abbraccia infilando le sue gambe fra le mie mentre mi bacia il labbro inferiore. Le accarezzo le tette e ricambio il bacio “Cos’hai fatto con Mau ieri sera?” “Ho cominciato con un 69, lui sotto, poi quando gli è venuto bel duro l’ho montato a spegnicandela, comunque, poverino è stressato. Il suo lavoro è pesante e avrebbe bisogno di una vacanza. Vorrei portarlo dai miei una settimana. In campagna staremmo bene”.
Romeo è stato super e le racconto la serata sorvolando sui propositi per Gabriella. Mi ha detto che ti farebbe volentieri e magari un diversivo potrebbe rivitalizzare il tuo rapporto che mi sembra spento. Non ti facevo così puttana! Dice ridendo, andiamo in camera che ti rivitalizzo io! Mi prende per mano e dato che Pippo dorme lo lascia sul tavolo e mi trascina con se.
Lascio cadere il discorso Romeo sicura che di fronte al fatto non si rifiuterebbe. Lo vedremo lunedì. In camera le infilo un ovetto già acceso e la monto spingendo l’inguine contro la sua, lei alza le gambe e le stringe intorno alla vita mentre io mimo la monta.
Cosa vuoi oggi? Rullata o nero nel culo? Nero nel culo, grazie, ride “Come fossimo al bar”, mi aiuta ad indossare il nero e solleva le gambe tenendole aperte con le mani dietro le ginocchia, punto il nero sul buco e spingo indietro le gambe per sollevarle il culo, poi spingo forte e lei geme per lo strappo sullo sfintere. Il movimento del cazzo fa muovere l’ovetto che scende sempre più verso l’utero e vedo un rivolo di umore andare a bagnare il nero mentre la vulva si apre e chiude sotto l’effetto dell’orgasmo. Anch’io mi bagno, spingo a fondo il nero nel suo culo e crollo esausta spegnendo il vibratore.