La storia che vi narro è accaduta ai tempi dell’Università.
Studiavo Giurisprudenza a Napoli e per questo motivo mi trasferì nel capoluogo partenopeo per studiare. Condividevo un appartamento insieme ad una ragazza di Bari anch’essa studentessa .
I primi anni di convivenza non furono per me facili, in quanto la casa era nel centro storico di Napoli, era una casa antica e non tenuta benissimo, ma dopo qualche tempo grazie a me e a Sara, la mia coinquilina, la rimettemmo a posto. L’appartamento era formato da 2 stanze da letto un piccolo soggiorno cucina, e un bagno, nulla di eccezionale.
Io e Sara abbiamo convissuto per tutti e quattro anni del corso di Laurea. Diventammo quindi molto amiche e complici. Spesso portavamo i nostri ragazzi a casa quando ci venivano a trovare, e non c’è mai stato nessun tipo di problema.
Eravamo al terzo anno quando si verificò questo episodio.
Ero stata in Facoltà fino al tardo pomeriggio, e finite le lezioni andai verso casa, che era a quattro passi. Aperto il portone incominciai a salire verso il 5° piano. Per le scale incontrai Sara che stava scendendo velocemente, e mi dice che sta andando a comprare qualcosa da mangiare e se voglio accompagnarla. Ero stanca e dovevo urgentemente andare in bagno, e quindi salutandola con un bacio salii verso casa.
Mi tolsi le scarpe, buttandole in camera dal corridoio, e corsi direttamente in bagno.
Aprii contemporaneamente la porta e il bottone del pantalone, quando vidi che nella vasca c’era un ragazzo.
Era comodamente disteso, e non si meravigliò della mia presenza, anzi si presentò come amico di Sara.
Il suo nome era Massimo, stava studiando con Sara dalla mattina, era stanco e mentre aspettava che ritornava dalla spesa aveva approfittato per gettarsi nella vasca.
Mi chiese se mi aveva arrecato disturbo, e presa dalla sorpresa, risposi di no, ma che avrei avuto bisogno immediato del bagno.
Dovevo fare pipì da molte ore e non reggevo più.
Mi chiese di uscire dal bagno in quanto era nudo, ma mentre stavo per andare mi richiamò. Disse che stava troppo bene in acqua e che se non avessi avuto difficoltà avrei potuto farla dinanzi a lui, che tanto avrebbe chiuso gli occhi.
La richiesta mi rese ancora più imbarazzata, tanto che rimasi immobile e senza rispondere.
Massimo era invece tranquillo, invitandomi tranquillamente a farla perchè lui era abituato a farla dinanzi ad altri come anche la stessa Sara.
Ciò mi sembrò ancora più strano, ma lui mi assicurava che era vero, e che anche prima di scendere l’aveva fatta avanti a lui.
Ormai non ce la facevo più e avevo capito che non sarebbe uscito dall’acqua.
Volevo aspettare Sara, ma il negozio era abbastanza lontano, così in preda ad un imbarazzo clamoroso, gli chiesi di girarsi dall’altra parte o di chiudere gli occhi.
Mi abbassai il pantalone e rimasi con le mutandine. Le abbassai mi sedetti velocemente sul wc cercando di concentrarmi e non pensare alla sua presenza, intanto egli rideva sommessamente. Mi coprii la figa con le mai e cercai di far scendere la pipì. Purtroppo ero bloccata, non ce la facevo a farla dinanzi ad un ragazzo, che per di più non conoscevo affatto.
Massimo, vista la mia situazione, si voltò verso di me, e dicendomi che me l’aveva chiesto di farla avanti a lui, in quanto ciò lo eccitava tantissimo, anzi è la cosa che lo eccitava di più in assoluto. Mentre parlava vedevo che dall’acqua, il suo cazzo faceva capolino.
La situazione stava diventando eccitante, e ciò mi impediva maggiormente di fare pipì.
Mi alzai dal bagno, e mi accorsi di essere rimasta nuda proprio avanti agli occhi di Massimo. D’istinto mi girai, e stavo per tirare su le mutandine e il pantalone, quando senti una mano che mi accarezzava il culetto, e mi invitava a non rivestirmi, ma di cercare di continuare a fare la piscia.
Senza uscire dall’acqua, mi invitò a togliermi i pantaloni completamente. Rimasi gelata, ma la situazione eccitante, il vedere il cazzo di Massimo ormai duro, e la voglia di liberarmi di tutta l’acqua che avevo in corpo, mi spinse a togliermi tutto. Rimasi solo con una camicia, e il sotto completamente nuda.
Massimo fu galante e mi fece numerosi complimenti, specialmente al culetto. Mi riposizionai sul wc e cercai di farla. Massimo questa volta guardava e mi incitava a farla con un sottofondo di pssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss. La cosa non funzionò, ero bloccata.
Massimo mi invitò a sedermi sul bordo della vasca, con le gambe nell’acqua. Ero immersa fino alle ginocchia e avevo la figa sul bordo a pochi centimetri dal ragazzo, i piedi poggiati su di lui, uno sul petto e l’altro sul suo ginocchio.
Massimo mi invitò a provare a farla in quel modo. Dissi che sarebbe andata tutto su di lui, ma la cosa lo eccitava maggiormente. Mi concentri e qualche gocciolina gialla cominciò a scendere. Massimo era eccitatissimo e cominciò a toccarsi. Sinceramente ero eccitata anche io, e cominciai a fare tutto quello che mi chiedeva. Mi propose di alzarmi e mettere i piedi sui due bordi della vasca. Mi alzi e lo feci, ero in piedi sulla vasca, con le cosce aperte, e sotto di me Massimo che si segava.
Perso ogni imbarazzo, la pipì cominciò a scendere copiosa, e con le dita orientavo il gettito. Lui la voleva da ogni parte e più lo colpivo e più si eccitava. La piscia era tanta e il colore dell’acqua della vasca cambiò immediatamente.
Mentre dall’alto della mia figa scendevano le ultime gocce di piscia, dal cazzo di Massimo veniva sù lo schizzo della sua sborra. Era venuto masturbandosi mentre gli pisciavo addosso.
Proprio in quel monumento si aprì la porta del bagno: era Sara.
Sorrise e mi chiese come aveva fatto a convincermi in cosi breve tempo. Risposi che non avevo scelta in quanto non voleva uscire dal bagno, e io se non la facevo subito non avrei retto.
Sara confessò di averlo fatto anche lei, e che Massimo si eccita cosi.
Il ragazzo a quel punto si alzò in piedi, coperto di schiuma, ma anche della mia pipi, si pulì con la doccia.
Io e Sara guardammo la scena, e Massimo ci disse che adesso scappava a lui. Io e Sara scappammo fuori dal bagno, un’esperienza simile al contrario non ci interessava.
Vederlo fare pipì però ci intricava, allora rientrammo in bagno.
Lui era in piedi, nudo dinanzi al wc, il cazzo era moscettino, classico di dopo una venuta. Era pronto a farla quando ci chiese di avvicinarci, ancora più eccitata, mi tolsi anche la camicia e il reggiseno, rimanendo completamente nuda. Con la mano presi il cazzo di Massimo. La sensazione lo eccitava, e il suo membro cominciava a rigonfiarsi tra le mie mani. Mi chiese di tenerlo fermo e di orientarlo verso il wc.
Sentii una sensazione stranissima, le vene del cazzo si irrigidivano, e all’improvviso un getto di piscia partì.
Glielo tenni per tutta la durata della pisciata. Alla fine scesero le ultime gocce, mi chiese di agitarglielo un poco, cosa che feci immediatamente.
Fu una situazione incredibile, ero eccitatissima, ma Massimo si sentiva appagato e messosi un accappatoio della mia coinquilina, tornò a rivestirsi in camera.
Anche Sara era eccitata da tutto quello che aveva visto.
Io mi risedetti sul gabinetto, e cominciai a masturbarmi, mi toccavo velocemente. Sfioravo l’indice al clitoride, e inserivo le dita nella figa. Sara dinanzi a me rideva ma senza spogliarsi, si toccava da sopra al pantalone.
Sulla porta vidi riapparire Massimo, poteva approfittane, ma rimase in piedi a vedere la mia esibizione. Non fui presa dalla vergogna, ma eccitatissima continuai a toccarmi, dopo poco venni, contorcendomi sul bagno, ansimai a lungo mentre Sara e Massimo si allontanarono nella loro stanza.
Mi feci una doccia mi rivestii, e andai nella loro camera dopo avevano ripreso a studiare. Massimo mi disse che la prossima volta ci sarebbero state novità, non risposi e tornai in camera. Cosa sarebbe accaduto la volta successiva, potrebbe essere un nuovo racconto. FINE
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