Ultimi racconti erotici pubblicati

Fino a che punto

Una delle condizioni che mi aveva posto la mia donna, pur essendo disposta in amore, sempre senza forzature, a provare tutto, era tassativamente da escludere il sado/maso.

In effetti, ero riuscito a convincerla a provare il rapporto anale, il pompino facendosi prima godere in bocca e poi anche a bersi tutta la mia sborra avere rapporti in tre o in quattro a frequentare club privè ma il sado/maso non lo avevamo mai affrontato.

Con l’andare del tempo però mi accorgevo che quando facevamo all’amore soprattutto da dietro, distesa sulla pancia le piaceva che, mentre la chiavavo, le bloccassi con le mie mani i polsi mentre mi chiedeva di fotterla con colpi violenti, cosi come le piaceva, sempre in quella posizione, che le stringessi la nuca o passassi le mie mani nei suoi capelli tirandoli leggermente o la mordessi leggermente sul collo.

Fu così che una sera in cui decidemmo di passare la serata in casa dedicandola tutta al sesso decisi di chiederle se voleva sperimentare qualche cosa di diverso, rispose di si ed allora le dissi di fidarsi e non fare domande.

Per prima cosa la bendai poi con una corda le legai le mani davanti e poi annodato i due capi di un altro pezzo di corda la feci passare sopra la porta della camera da letto che poi richiusi, infine con un terzo pezzo di corda legai le mani già immobilizzate con un capo facendo passare l’altro dentro l’anello di corda che si era formato sulla porta e tirai in modo che lei fosse costretta ad alzare le mani inarcando un po’ la schiena.

Cominciò un po’ a preoccuparsi chiedendomi cosa volevo fare ma io la rassicurai cominciandola a baciare sul collo, passando le mie mani sui suoi seni e mentre le nostre lingue si riunivano le slacciai la gonna che cadde ai suoi piedi.

Mi allontanai per godermi lo spettacolo alla luce delle candele che avevamo acceso al posto della luce elettrica, in effetti, il suo corpo teso, vestito da un paio di calze autoreggenti nere a rete su di un paio di scarpe con tacchi a spillo, un perizoma in cui si vedeva il nastro posteriore scomparire in mezzo a due meravigliose natiche e per finire la maglietta di leggero filo nero che terminava un po’ più su dell’inizio del culo senza nascondere il tatuaggio tribale posto all’inizio della fessura del culo mi ispirava pensieri altamente erotici.

Mi riavvicinai e cominciai a palpargli le chiappe e, passandogli le mani davanti, le tette sentendo attraverso la maglietta i capezzoli ritti e duri non trattenuti da alcun reggiseno; fu a quel contatto che mi venne l’istinto di scoprirli ed afferrata la maglietta per la scollatura la tirai in basso forse con troppa foga tanto che si strappò.

Ebbe un brivido e mi disse:

“Sei matto? Che cosa fai? ” ma dal tono di voce capii che le era piaciuta quella piccola violenza e che costatai ancora di più infilandogli un dito nella figa sentendola bagnata e contratta come quando stava per godere, completai allora l’opera strappandogli il perizoma e quello che era rimasta della maglietta.

Questa volta non protestò e spostandosi un po’ indietro fece aderire ancora di più il suo corpo con il mio ma io mi scostai ed afferrata una candela le feci cadere alcune gocce di cera calda sulla schiena cui reagì con un breve sussulto ed allora continuai lasciandole cadere la cera fusa in mezzo al solco delle natiche cui reagiva con leggere contrazioni del culo ma non protestando più di tanto, afferrai due mollette della biancheria e gliele attaccai sui capezzoli, protestò per il male ma non mi feci commuovere.

Capivo che il gioco la eccitava ed allora spogliatomi completamente feci aderire il mio corpo al suo mettendogli l’uccello fra le gambe strusciandoglielo sulla figa ma senza introdurlo malgrado lei si muovesse per questo scopo e sentissi i suoi umori colare facilmente dalla vagina che io la costringevo a tenere sempre completamente depilata.

Quel gioco stava per farla godere ma io la fermai rifilandogli con forza una sonora pacca su una chiappa emise un breve grido di dolore ma strinse ancora di più le gambe per non lasciarsi sfuggire il cazzo, per non farla gridare, (altrimenti i vicini cosa pensano? ) afferrai quello che era rimasto della maglietta tentando di imbavagliarla, forse spaventata, tentò di opporsi sbattendo la testa ma alla fine cedette ed appena fatto le rifilai un’altra sberla, più forte della prima, lasciando un’impronta rossa di cinque dita.

Tentò di gridare riuscendo solo ad emettere un mugolio soffocato ma anche adesso non mollò la presa delle gambe sul mio cazzo al contrario dimenandosi e sfregandosi ancora di più.

Mi allontanai non prima di averle rifilato un’altra pacca sull’altra chiappa lasciando anche lì cinque belle dita rosse, mi sedetti sul letto in perfetto silenzio rimirandola mentre con movenze voluttuose dimenava il culo certo per invitarmi a possederla in quanto doveva essere nuovamente vicina all’orgasmo.

Mi alzai afferrando la cinta dei miei pantaloni, lei sentì il rumore del letto e pensando che stessi per chiavarla sporse ancora di più il culo all’infuori; la cinghiata le arrivò di traverso sulle chiappe inaspettata sbattendola, con un urlo soffocato dal bavaglio, contro la porta quasi a sfuggire al dolore e rimbalzando all’indietro incontrò il secondo colpo che la lasciò stordita ed ansimante.

Stetti fermo per circa un paio di minuti osservandola che si dimenava come a scacciare il dolore e notando le due strisce larghe un tre centimetri che si stavano rapidamente arrossando e gonfiando afferrai dal bicchiere un cubetto di ghiaccio lo passai sopra a quelle striature dandole sollievo al male, si calmò pensando che tutto fosse finito perciò la terza cinghiata le arrivò ancora inaspettata e questa volta, inarcando la schiena e buttando all’indietro la testa sbatté violentemente contro la porta tanto che dovette allargare le gambe per non perdere l’equilibrio e fu in quel momento che feci partire il quarto colpo dal basso verso l’alto che la colpì in mezzo alle gambe terminando sulla figa.

Il dolore questa volta dovette essere molto forte poiché saltò in alto come un grillo con un lungo e soffocato urlo di dolore e nel ricadere le gambe le cedettero e rimase appesa per i polsi forse in un leggero momento di svenimento cominciando a pisciare sul pavimento; lasciai che finisse poi tolta la benda e il bavaglio la rimisi in piedi penetrandola violentemente, all’inizio rimase quasi inerte poi cominciò a dimenarsi sempre più violentemente, spingendo il culo all’indietro cercando di infilarsi fino in fondo il cazzo e pregandomi di sbatterla più forte

Ad ogni colpo che le rifilavo sbatteva nella porta mentre con le mani ora le stringevo le tette ora i capezzoli o le natiche ancora doloranti fu così che raggiunse con un urlo un orgasmo quasi felino e mentre era ancora scossa dai tremiti mi pregò di incularla cosa che feci, al contrario delle altre volte, senza nessuna delicatezza ma affondando il cazzo con un unico violento colpo che la fece gridare ma subito dopo ricominciò a dimenarsi fino a farmi godere con lunghi getti di sperma che le riempirono il culo tanto che quando mi sfilai i miei umori colarono in terra a mischiarsi nella chiazza di piscio di
prima.

La slegai e messala sul letto le massaggiai con una pomata il culo per lenire il dolore ma quel massaggio risvegliò ancora le sue voglie e dopo avermi succhiato per bene il cazzo facendomi avere un’altra violenta erezione ci si mise sopra a cavalcioni iniziando una scopata selvaggia come non era mai capitato.

Constati così che il sado/maso non le spiaceva poi tanto ma fino a che punto avrei potuto spingermi? FINE

About Hard stories

Scrivo racconti erotici per hobby, perché mi piace. Perché quando scrivo mi sento in un'altra domensione. Arriva all'improvviso una carica incredibile da scaricare sulla tastiera. E' così che nasce un racconto erotico. Aiuta il sito chattando con le ragazze cliccando QUI. Iscrizione gratuita!

Leggi anche

Dominatrix

Finalmente anche quel lunghissimo venerdì di quella devastante settimana stava per finire. Erano le undici …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LINGUAGGIO ESPLICITO

Ciao. ERZULIA è un sito di racconti erotici per adulti.

Hai meno di 18 anni? Gentilmente lascia questo sito.

Il linguaggio è esplicito e sono presenti fotografie sexy.

Se chiudi quest'avviso, accetti di leggere i nostri racconti.

Questo si chiuderà in 21 secondi