ARCELLA. Mercato del sesso notturno troppo rumoroso, così le famiglie nigeriane che abitano nel condominio all’incrocio tra le vie Avanzo e Gloria, hanno chiamato la polizia, esasperate dal via vai di clienti diretti alle stanze che le prostitute hanno preso in subaffitto dai pakistani.
Da mesi, ogni notte è la stessa storia. Le famiglie, italiane e straniere, non riescono più a dormire sonni tranquilli da quando il loro palazzone è diventato il bordello preferito dalle giovani rumene (nella foto) che sostano sotto le finestre dell’edificio e poi si portano i clienti in camera, previa 30 euro a prestazione. In effetti la protesta di alcuni inquilini nigeriani ha già sortito i primi effetti perché ieri mattina le stanze delle lucciole sono state visitate da una decina di poliziotti, che nell’occasione hanno controllato i documenti di tutti i residenti del condominio.
E non è escluso che i proprietari degli appartamenti in affitto possano incappare nei fulmini della nuova legge nazionale sulla sicurezza, che prevede pesanti multe, confische e perfino il carcere a chi affitta abusivamente ai clandestini.
Intanto, padovani e stranieri regolari plaudono all’intervento della questura: «E’ cosi che bisogna fare», commenta Federico Bruson, consigliere di circoscrizione di Alleanza Nazionale «gli immigrati che lavorano onestamente e i residenti devono avvertire le forze dell’ordine appena vengono a conoscenza di eventuali reati, a prescindere da chi li commette. Il problema delle prostitute rumene e del via vai notturno dei clienti che disturba la gente di via Avanzo, dura ormai da tempo. Il Governo ha approvato leggi più severe, speriamo finalmente di riuscire a liberarci dei clandestini e dei delinquenti, a beneficio di tutti».
Resta il problema del subaffitto: all’Arcella, il quartiere più popoloso della città e a maggiore presenza straniera, si tratta di una realtà ancora molto diffusa e i controlli compiuti finora hanno soltanto scalfito il fenomeno. FINE