Mesi di eros travolgente per un trans quelli vissuti da Carlo Ripa di Meana alcuni anni fa. Ne ha parlato lo stesso conte in un’intervista a Libero. Lei si chiamava Gianna. “Rossa, gambe forti, vocione profondo, tanga amaranto. Passeggiava al Parco Ravizza, appena mi toccò esplose la è passione” ha confessato Ripa di Meana, svelando i dettagli di quella storia clandestina.
“Furono notti segrete e voluttuose. Un amore violento – racconta l’ambientalista, che il prossimo anno compirà 80 anni – la vedevo bellissima, a parte le mani tozze e la barba che ricresceva al mattino”.
Era il 1970 e Ripa di Meana era già impegnato in politica. “La feci salire sulla mia Giulia, tornando da un giro elettorale tra Mantova e Cremona, digiuno, stanco e sudato” ricorda.
La storia durò qualche tempo. E non solo per l’intesa fisica tra i due. Gianna era “molto sensibile”, ma rimase nell’ombra e il conte non ne parlò a nessuno, neanche agli amici fidati.
Qualche anno dopo l’incontro con la moglie attuale, Marina, già sposata con Alessandro Lante della Rovere. Che nell’intervista al marito sul quotidiano non manca di dire la sua. “Quando ho conosciuto Carlo avevo altri due fidanzati e mezzo e la mia cameriera diceva che dovevo cambiare sangue perché ero ninfomane”. Quanto al loro sogno di coppia, Carlo e Marina confessano che ne hanno ancora. “Sogniamo un’orgia con Gianni Nannini”.
FINE