Le prove continuavano avevo avuto un giorno di relax ma il mercoledì alle 12 ero di nuovo al lavoro le prove iniziavano alle 14, 30 ma volevo avere il tempo per fare dei controlli agli impianti, dopo poco arrivò Carla la maestra di danza
“Ciao Dido, meno male che ci sei vorrei provare un passo di danza e la palestra e occupata, posso entrare” “Ciao Carla entra pure io mi fermo qui ai tutto il tempo che vuoi fino alle prove” lei entrò e si diresse verso i camerini
“mi vieni ad accendere le luci e mettere su una cassetta” “arrivò” risposi Carla appena arrivata si tolse la gonna e si sfilò la maglia restando con il pagliaccetto da danza, il mio sguardo sfiorò il suo sedere e indugio sul suo seno evidenziato dal pagliaccetto attillato, Carla scese sul palco e io dalla regia audio le accesi le luci e misi la cassetta che mi aveva tirato, iniziò una danza molto sexi sulla musica di nove settimane e mezzo mi fece rimettere la cassetta molte volte per circa un’ora poi risalì dal palco e venne a prendere la cassetta io cercavo di nascondere l’erezione che mi aveva provocato il suo balletto, lei entrò nella regia e vidi che qualche ciuffo di pelo pubico spuntava dal pagliaccetto e divenni rosso dall’eccitazione, Carla Mi guarda in viso e scese al pacco “vedo che il mio balletto ti è piaciuto” così dicendo mi si avvicinò e struscio il pube sulla mia patta “moltissimo è un balletto di effetto, sei tutta sudata vuoi fare una doccia” lei con sguardo malizioso “insieme” io la strinsi a me palpandole il sedere “perché no, così ti lavo la schiena” lei replicò “solo quella” abbassandole la parte superiore del pagliaccetto “no anche qui sei tutta sudata” e presi a pastrugnarle le tette abbondanti ma erette con i capezzoli durissimi, la baciai in bocca e feci vorticare la lingua contro la sua che si mosse subito per avvinghiarsi alla mia, la presi per mano e la portai alla doccia lì le sfilai del tutto il pagliaccetto mettendo in mostra la sua bella fica, mi spogliai rapidamente ed entrammo sotto l’acqua, presi ad insaponarle il collo e le tette mentre lei saggiava con le mani il mio cazzo
“sei messo bene, l’avevo capito l’altro giorno” io scendevo verso l’inguine e le insaponai bene il pube approfittando per accarezzarla con tutta la mano aperta “sciacquamela bene odio il sapone tra i peli” la sciacquai approfittando per infilarle due dita in fica poi mi abbassai e cominciai a leccargliela “hooo si bravooo, lecca” la feci girare e appoggiare la mani al muro era piegata a 90° e ripresi a leccarle la fica soffermandomi sul buchino del culo “ma cosa sei un formichiere, ohhhh” stava venendo e rialzatomi glielo misi nella fica, la penetravo lunghi affondi scuotendola tutta e più vedevo il suo seno ballare sotto i miei colpi più mi eccitavo, glielo sfilai e passai ad incularla dapprima lentamente poi con più ritmo “aahhh mi inculi, sei grosso, un palo” mentre la fottevo alternavo le mie mani tra le sue tette e la sua fica, “sto per venire allagami la fica” rientrai così nella sua vagina e presi a muovermi sempre più veloce senti montarmi l’orgasmo e sborrai abbrancando le sue tette “vengooo Carla bella ficona” e lei gemette “quanta ne hai vengo anche ioooooo” rimasi dentro di lei e riaccennai a muovermi per ricominciare, ma lei si scostò “basta è stata una gran scopata ma io ho da fare 10 ore di lezione e se no non ce la faccio” poi baciandomi “non ti preoccupare abbiamo due settimane e me lo voglio gustare bene il tuo cazzo”.
ci rifacemmo la doccia e dopo esserci asciugati a vicenda ci rivestimmo “sei un bel porco mi hai fatto godere bene e sei ancora in tiro vedrò di trovare qualcuno che ti aiuti, ma non ti stancare troppo” ci mettemmo a parlare e mi disse che la mamma di una delle sue allieve, Ornella, aveva l’abitudine di sditalinarsi nei bagni della palestra quando portava la figlia a lezione ed era certa che l’avrebbe fatto anche oggi portando la figlia alle prove se volevo avrei fatto un’opera buona perché anche se aveva 35 anni era rimasta vedova da tre, continuammo a scherzare fino all’ora delle prove quando entrarono le allieve Carla mi indicò Ornella, era una bella fica bionda un metro e settanta seno notevole gambe lunghe e sedere a mandolino, una vera e propria strafica, fingendo di controllare la sala la tenni d’occhio e quando cominciato il belletto si diresse verso i bagni della galleria la seguì
Entrai nel bagno che la sentivo già mugolare, usando il passpartout aprii la porta e mi presentai con il cazzo già duro fuori dai pantaloni, la trovai con la gonna sollevata e le mutandine abbassate in pieno ditalino “serve qualcosa dissi” e mi avvicinai a lei, era esterrefatta ma dopo qualche instante mi afferro il belino e se lo abbocco, leccava come una forsennata ma la fermai e la feci alzare mi guardava con delusione ma la feci appoggiare con le mani al muro e glielo piantai in fica “non era questo che volevi”, lei boccheggio “siiii, finalmente un cazzo, e che cazzo come mi riempi bene” la scopavo a fondo e lei gemeva e si contorceva
“siii, fottimiii, riempimi, vengoo” iniziò a venire a catena mentre la fottevo ero riuscito a infilare le mani sotto la maglia e le palpavo le tette attraverso il reggiseno “sei una gran fica ma voglio scoparti ancora e vederti nuda” le gemeva “siii, quando vuoi vengoooo” non riuscii più a tenermi e sborrai in quella fornace “hooooo, siiii sborra, sborra” estrassi il cazzo e dopo averla girata la abbracciai e la baciai sulla labbra e sul collo, lei mi disse “sei Dido quello del cinema” io assentii con la testa “mi hai preso con la forza ma ne avevo bisogno, davvero vuoi scoparmi ancora” risposi “certamente puoi stasera” lei sorrise “certo per le 21, ma mi vedranno le allieve” no ci vediamo davanti alla cabina alle 21″ lei mi strinse forte “non vedo l’ora” e ricompostasi uscii per prima.
Alle 20 in una pausa delle prove io e Carla prendemmo il caffè insieme “Allora ho visto Ornella molto distesa” io facendo lo gnorri “ah si” e lei stringendomi la patta “non fare lo scemo sarò una tomba, come è andata” io palpandole le tette “tra un’ora sarà qui per il secondo tempo”
“ma la vedranno le mamme sono ciattelle” argomento lei
“no, saremo in cabina, perciò se non mi vedi non cercarmi, ok”
“ok ma domani sei mio” e mi baciò sulle labbra
Alle 21 ero davanti alla cabina avevo già oscurato gli spioncini che comunicavano con la sala, vidi arrivare Ornella e ci infilammo in cabina, “è tanto che non ho un appuntamento galante” io la guardai “sei bellissima è un peccato che resti sola”
lei si scansò e sfilata gonna e giacca rimase nuda con le sole autoreggenti bianche “sono sexi” disse con voce maliziosa ” sei una strafica” e corsi a leccarle e palparle le mammelle la feci sedere su uno sgabello e scesi tra le sue cosce, era bionda naturale con il pelo rado ma riccio, le scostai accarezzandole le grandi labbra e presi a leccarla dall’ano al clitoride femandomi a suggerlo, mi senti inondare dei suoi succhi “venggoo, scusa ma ho molta fame arretrata, continua” continuai fino a farla venire un’altra volta poi mi alzai e la penetrai guardandola negli occhi e spremendole le tette “sei proprio fica lo sai” e lei “mi chiamo Ornella, dimmelo di nuovo”
“Ornella sei una gran fica, ora ti scopo tutta”
“e bello sentirsi piena e sentirsi chiamare, vengoooo”
“vieni Ornella, che ti dò tanto cazzo”
“lo sento sììì”
Ornella era un continuo venire dopo un po’ mi sfilai
“cosa vuoi fare ora” mi disse illanguidita
“voglio venire nel tuo culetto”
“non l’ho mai fatto ho paura, ma ho anche voglia”
la feci girare e appoggiare al banco di montaggio dei film presi dell’olio di vaselina mi unsi e la unsi bene penetrandola con un dito
“farò piano ma tu non strillare”
assenti con la testa e io infilai la cappella nel suo culetto, sarà stata la vaselina e l’eccitazione ma lo sfintere si dilatò facendomi entrare nel suo culetto, era stretto e caldissimo
“ohhhh ma non mi fà male, è bellissimo godo”
rassicurato le separai le natiche con le mani e mi infilai fino all’elsa scopandola nel culo
“mi fai godere che bello meglio della fica” gemette Ornella
Iniziai a sborrare a lunghi fiotti “venggo nel tuo culo da favolaaaa”
“ti sento in gola siiiiii”
Mi tolsi dal sedere di ornella e lei si giro e prese a leccarmi l’uccello, dopo un simile trattamento mi ritornò durissimo le alzo il viso e guardandomi con gli occhi dolci “mi scoperesti ancora un po’” ero stanchissimo ma mi infoio la sua voglia “come lo vuoi? ” le domandai “da dietro montami come una cagnetta” e si mise a quattro zampe mi fiondai su di lei penetrandola con forza e facendo vagare le mani tra i suoi seni e il suoi clitoride e le sue chiappe che strizzavo e sculacciavo “fottimi sono tua scopami e sborrammi ancora dentro voglio essere piena” godeva di continuo e io continuavo a scoparla era la quarta sborrata della giornata e non riuscivo a venire “riempimi dai porcello” così sollecitato riuscii a sborrare nella fica facendo godere anche lei.
Ero distrutto sollevai Ornella e la baciai con passione lei ricambio il bacio “ti ho proprio sfiancato ma non ho mai goduto tanto in vita mia” l’aiutai a rivestirsi le uscì dicendomi “a presto tesoro”, tornai in ufficio le prove erano alla fine, Carla fu l’ultima ad uscire “che faccia hai, ti ha spremuto per bene, con quella fame arretrata che aveva, vai a dormire ci vediamo domani alle 13 se te la senti” io ridendo le risposi ce la farò o morirò nel tentativo” lei rise e mi mandò un bacio. FINE
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