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Marcella la porcella

Come ogni mattina ero chiuso in bagno a leggere la solita rivista porno che mi provocava la solita bestiale erezione, placabile solo coll’immancabile sborrata.
Quella mattina però al contrario del solito avevo dimenticato di chiudermi a chiave.
Quindi stavo beatamente strapazzando il mio uccello quando sentì dei passi che si avvicinavano, non curante continuai a masturbarmi senza ritegno anzi la cosa mi eccitava ancor di più e quindi accelerai il ritmo fino a provocare degli immancabili rumori (il classico della tavoletta che picchia contro il muro, quanti di voi non l’hanno sentito).
Ad un certo punto proprio mentre stavo per regalarmi una bella sborrata sulle gambe entra nel bagno mia sorella Marcella, una gnoccona con due tette che farebbero paura a qualsiasi porno star. Io non potei evitare di far uscire quel fiume di sborra che stava dentro me, e quindi restai con le mani intorno al cazzo che schizzava come una fontana e la sborra che mi colava da tutte le parti, a quel punto fare l’indifferente non serviva, e mentre io sprofondavo nell’imbarazzo lei era lì ferma ad osservarmi, come estasiata anzi direi proprio eccitata.
E non i sbagliavo infatti, senza che io avessi il tempo di rendermi conto dell’accaduto lei si appoggia alla lavatrice e abbassandosi le mutandine comincia a regalarmi la vista di uno dei più bei ditalini che io abbia mai visto.
Quando arriva sul punto dell’orgasmo ferma la mano e mi dice
“vieni qui”, io come ipnotizzato da quella vista tutto imbrattato di sperma mi avvicino a lei che aveva già impugnato la spazzola che stava vicino a lei e mi invita a ficcargliela nel culo, la mia erezione era al massimo, e mentre la stantuffavo con il manico della spazzola lei si infilava la mano nella fica, fino a provocarsi un rumoroso orgasmo.
La vista di lei che si contorceva e il calore dei suoi umori che colavano sulla mia mano, mi fecero ingrifare a tal punto che io non potevo fare a meno di penetrarla per placare la mia voglia che lei mi aveva fatto venire, ma lei mi ferma e mi dice che non era ancora il momento e dovevo guadagnarmela la sua fica, allora io a quel punto più eccitato che mai le dissi che avrei fatto qualsiasi cosa per meritarmela, lei mi disse che avrei dovuto purificarmi perché ero impuro, si riferiva al fatto che ero pieno di sperma, allora io disse che non sapevo come ovviare alla cosa e lei mi disse che avrebbe provveduto lei.
Mi spinge sulla vasca e senza darmi il tempo di rendermene conto, mi piscia addosso, ero estasiato da quel calore misto alo stupore che fosse proprio mia sorella quella che lo stava facendo, la stessa persona che io dovevo difendere dalle mille esclamazioni arrapate dei miei amici, la stessa che fino alla sera prima si era chiusa in camera per cambiarsi, e io mille volte avevo desiderato di vedere nuda.
Adesso era sopra di me che mi innaffiava del suo odoroso champagne, ma appena finto non mi dà il tempo di rendermene conto che già si inforca sul mio cazzo e comincia a ballare come se fosse posseduta, io sborrai quasi subito nella sua fica ma lei ha continuato a fottermi fino a quando il mio cazzo ormai esausto non uscì da lei, ma non si perse d’animo e afferrando la bottiglia del balsamo cominciò a fottersi col tappo fino a regalarsi un altro orgasmo.
Ormai sfiniti ci guardavamo e avevamo entrambi una espressione tra il soddisfatto e lo schifato per quello che avevamo fatto, però che scopata!
Ma ad un certo punto, sentiamo rumore di passi, era mia madre, noi di corsa abbiamo infilato gli accappatoi e quando lei è entrata, ha esclamato ah ecco dove eravate finiti, ma mia sorella con la sua solita espressione da santarellina ha detto di aver fatto la doccia (e che doccia ho pensato io), e che adesso stavamo asciugandoci i capelli insieme per fare prima, mia madre come stranita ha richiuso la porta e mia sorella da gran troia mi ha messo la mano dentro l’accappatoio e dopo avermelo leccato e mi ha detto ormai sei il mio schiavo ricorda!
Giuro che non lo dimenticherò mai. FINE

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