Quella che vi voglio raccontare è la storia di come il rapporto fra me e la mia ragazza abbia avuto una svolta drastica grazie ad un sito internet.
Da qualche giorno, avevo scoperto per caso un sito dove erano disponibili delle storie erotiche, probabilmente qualcosa di analogo a quello che state vedendo ora. La mia tecnica mi consentiva di raccogliere in pochi minuti una notevole quantità di storie: le visualizzavo, selezionavo tutto il testo e lo incollavo in word, quindi tornavo a internet, visualizzavo un’altra storia e così via. Alla fine stampavo decine di pagine di storie che mi andavo comodamente a leggere in camera mia (e potete immaginare cosa facevo mentre leggevo). Tutto questo mi rendeva pieno di fantasie e di voglia di sperimentare cose nuove.
Il mio rapporto con C. , dal punto di vista sessuale, è molto particolare: lei è di cinque anni più grande di me, che ne ho 29, ma sessualmente è alle prime armi. Ha dedicato la propria vita allo studio, ed effettivamente sta avendo molto successo professionale. Coi tre ragazzi precedenti, ha avuto una relazione molto “casta”: col primo, con cui era stata quattro anni, non aveva mai fatto un bocchino, né si faceva leccare la passera, addirittura non si toglieva la maglietta per vergogna. Col secondo aveva cominciato a disinibirsi, arrivando a fare qualche pompino, ma assolutamente senza mai farsela leccare, né accettando che lui le venisse in bocca. Col terzo, addirittura aveva avuto solo tre rapporti in due anni. In effetti lui era molto poco dotato, veniva prestissimo, non era capace di darle soddisfazione, ed oltretutto non ne aveva mai voglia, insomma, un disastro di uomo.
Poi ci siamo conosciuti. Lei mi ha detto subito, quando ci siamo messi insieme, che sessualmente non dovevo aspettarmi un granché, anche se questa sua incapacità le pesava.
Ma non è stato così. Dopo solo due settimane, durante un week-end in montagna con gli amici, per non farsi sentire dai vicini di camera, è andata sotto le coperte, e mi ha fatto un bel bocchino, lasciando che le venissi in bocca ed ingoiando tutto. Dopo era sconvolta. Ha detto che non capiva cosa le era successo, che non aveva mai avuto una voglia tale di succhiare il cazzo a qualcuno.
E dopo qualche mese, cedette alle mie richieste e mi concesse anche il culo, cosa che aveva escluso tassativamente quando ne avevamo parlato inizialmente.
Comunque, da un paio d’anni la nostra storia va avanti come tante: qualche bella scopata, qualche periodo di astinenza, qualche periodo di maggior desiderio e così via.
Da quando ho iniziato a leggere queste storie, però, è nato in me una enorme voglia di provare. In ufficio, quando comincio a pensare, devo andare con la seggiola sotto la scrivania per nascondere una evidente erezione, e le fantasie si sprecano.
Incredibilmente, una domenica lei mi viene a trovare e mi dice: “Ho fatto un sogno incredibile. Facevamo l’amore mentre un estraneo ci filmava. E mi piaceva proprio”. Sapendo che, a quanto diceva, non faceva mai sogni erotici, era un bel passo avanti. Io le chiesi, fingendo di scherzare, se non le andava di usare quella vecchia telecamera che avevo nell’armadio. Ovviamente la risposta fu no. Ma durante la settimana non riuscivo a resistere. Così, un pomeriggio, piazzai la telecamera a fianco del televisore ai piedi del letto, e la collegai col televisore stesso. Poi le telefonai e le dissi di venire da me con le calze autoreggenti (unica concessione che la sua educazione castigata faceva alle mie fantasie).
Quando arrivò, disse che doveva andare in bagno. Uscì dopo pochi minuti. Era bellissima. Era sempre stata una bellissima ragazza, con un corpo molto sensuale, ma vederla così, con un completino di pizzo nero e le calze autoreggenti, mi dava veramente la carica. Mi avvicinai (ero già in mutande) e cominciai a baciarla. Con una mano, accesi la telecamera e sintonizzai la televisione sulla telecamera. In pratica, potevo vedere quello che avrei registrato. Lei disse di no, ma io ero irremovibile. Avviai la registrazione e ci sdraiammo sul letto. Lei mi salì a cavalcioni, ed iniziò a mugolare di piacere mentre mi sfregava le mutandine contro il cazzo. Era incredibilmente eccitata. La tirai verso la mia faccia, spostando leggermente le mutandine, ed iniziai a leccarle la passera. Lei era bagnatissima, e continuava a gemere e ad inarcarsi per il piacere. Dopo un po’, si tolse le mutande e si girò, iniziando a succhiarmi il cazzo mentre io continuavo a leccargliela. Facemmo un sessantanove coi fiocchi, perfetto anche esteticamente, come potevo verificare guardando la televisione che ci trasmetteva in diretta. Ero eccitatissimo, sapendo che tutto quello che stavamo facendo sarebbe poi stato disponibile su videocassetta, e lei lo sapeva.
Quindi si comportò come non avrei mai detto: si sdraiò sul letto, con la testa appoggiata sulle mie gambe (io ero seduto sul cuscino). Senza che le dicessi niente, iniziò a infilarsi le dita nella figa, masturbandosi selvaggiamente, e tenendo le gambe ben aperte verso la telecamera. Io non potevo resistere, e le misi l’uccello in bocca. Lei si inarcò, e iniziò a succhiarmelo mentre continuava a masturbarsi. Poi lo tolse dalla bocca, e masturbandomi con una mano, gemette: “mettimelo dentro, voglio sentire il tuo cazzo duro dentro di me”. Io ero troppo eccitato per reagire. Obbedii, ma non prima di averle sfregato la cappella contro il clitoride per qualche istante, fino a farla venire con violenza.
Iniziai a scoparla in tutti i modi possibili, spingendo come un forsennato o stringendola fra le braccia e facendola sentire veramente posseduta.
Quando era lei ad essere sopra, notai che si voltava spesso verso la telecamera, e cercava di fare inquadrare bene il cazzo che entrava in lei.
Dopo parecchio tempo (ho scoperto riguardando la cassetta che erano già 45 minuti che scopavamo), l’ho sdraiata sul letto, le ho alzato le gambe, e mi sono sdraiato su un fianco, inserendole il cazzo con un colpo secco. Lei ruotò leggermente, in modo che la telecamera potesse riprendere attraverso l’esiguo spazio fra le nostre gambe. Quando vidi che stava succhiandosi le dita con cui si era masturbata, guardando la telecamera con gli occhi lucidi di desiderio, non riuscii a trattenermi, e le venni nella figa, riempendola tutta.
Dopo avere spento le telecamera, ci lavammo e ci mettemmo a letto a rivedere le nostre performance. La registrazione era perfetta. Quel vecchio rottame di telecamera non era poi così male. Anche l’audio riportava fedelmente tutti i suoi gemiti e le nostre parole. Dopo qualche minuto, cominciò a risvegliarsi qualche ormone in me. Ma non volevo fare la solita scopata. Le chiesi se aveva bisogno di andare in bagno. Mi disse di sì, che avrebbe volentieri fatto un po’ di pipì. Dissi che volevo guardarla mentre lo faceva. Sorrise, e si alzò prendendomi per mano e aprendo la porta del bagno. Appena entrati, si diresse verso il water. Ma non era quello che volevo. La tirai verso la vasca, mi ci sdraiai dentro e la misi a cavalcioni sopra di me, con la figa all’altezza del mio petto. Lei capì che volevo scopare così, ma si sbagliava. Le chiesi di bagnarmi con la sua pioggia dorata, ma era troppo imbarazzata. Dovetti supplicarla, finchè non sentii un liquido caldo bagnarmi il petto. La guardai in volto. Aveva l’espressione di chi sta godendo furiosamente, e così era. Finito di urinare, si alzò in piedi, mentre alcune gocce continuavano a cadere su di me.
Non ricominciammo a scopare, perché la sua figa era ancora arrossata dalla scopata di prima (non mi ero certo risparmiato, e a detta delle ragazze con cui sono stato, sono anche ben dotato).
Ci facemmo una bella doccia, e andammo a letto abbracciati, sentendoci così vicini ed intimi come non eravamo mai stati.
è proprio vero: certe cose aiutano molto a sentirsi complici, e possono anche rigenerare una coppia un po’ in crisi.
Adesso, credo che nei prossimi tempi la vecchia telecamera avrà molto da fare. FINE
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