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La compagna del liceo

La mia compagna di scuola era carinissima, e sapevamo tutti che era un tantino troietta.
O almeno tutti dicevano che lo fosse. Io invece non ci credevo un gran chè, infatti mi ci ero messo insieme in quinta ginnasio, diversi anni prima, ma non ci avevo combinato nulla.
Ero inesperto e allora anche lei lo era.
Non ricordo neanche quanto tempo siamo stati insieme, ma non siamo mai andati oltre una toccatina di tette e di figa attraverso le mutande.
Qualche anno più tardi, avevamo diciannove anni tutti e due, sono andato da lei per studiare.
Stranamente il suo era un abbigliamento poco confortevole, io di solito per studiare vestivo la tuta da ginnastica o comunque qualche cosa di molto comodo, lei mi ha accolto con gonnellina attillata, camicetta di pizzo aderente e molto scollata, scarpe alte.
Era truccata in modo che non le avevo mai visto a scuola e neanche quando uscivamo con gli amici alla sera.
Ciò che più mi aveva colpito, comunque, era la profonda scollatura ed il fatto che, nonostante non ci fosse un gran caldo non aveva le calze.
Abbiamo cominciato effettivamente a studiare latino, e lei ogni tanto mi poggiava la mano sulla gamba.
Un po’ per l’abbigliamento, un po’ per quello che di lei si diceva, un po’ perché era da un certo tempo che non intingevo il mio biscotto, ero veramente eccitato.
Tra l’altro, cercando di sbirciare nella scollatura ero riuscito a vederle i capezzoli, e devo dire che erano belli ritti.
Annamaria non aveva delle grandi tette, ma erano molto ben fatte.
Continuavo a cercare di distrarmi dai pensieri goderecci, ma il mio cazzo ha rischiato di uscire fuori dai pantaloni quando, ad una occhiata tra le sue gambe mi è sembrato di vedere il suo pelo nero.
Più tardi ho infatti appurato che non aveva le mutandine.
Comunque io non avevo il coraggio di farle delle avance, e lei non andava oltre qualche sorriso e quella mano che ogni tanto mi sfiorava la gamba.
Ad un certo punto hanno suonato al campanello, lei si è alzata a rispondere (eravamo soli in casa) ed ho sentito una voce.
Le mie seppur lievi speranze sono finite lì: ho pensato
‘è arrivato il suo ragazzò.
Quasi subito da scherzoso il tono di Lello, un ragazzo di qualche anno più grande di noi, è passato all’incazzato.
È entrato in camera guardandomi e dicendo
‘Che troia, mi metti le corna proprio con un amicò e rivolto verso di me
‘E tu, bel puttaniere, approfittare di una ninfomane è anche giusto, ma non se quella è la mia ragazzà.
Io ho cercato di discolparmi, ma lui per tutta risposta si è avvicinato ad Annamaria e le ha alzato la gonna dicendo
‘E una che ha voglia di studiare non si mette le mutande? ‘.
Lei è rimasta immobile fissandomi negli occhi, anzi, giurerei che abbia anche divaricato leggermente le gambe per farmi vedere meglio.
Quindi Lello ha abbassato una mano ed ha cominciato a sondare la figa dicendo
‘Senti come sei bagnata, e vorresti farmi credere che stavate studiandò, contemporaneamente le ha letteralmente strappato la camicetta e mi ha guardato il pacco.
Dai pantaloni della tuta svettava evidente la mia erezione, e lui, cominciando a palparle le tette, ed infilandole due dita nella figa ha detto
‘Bè, cosa aspetti, almeno fammi vedere come facevate.
Se non lo sapevi lei ha sempre voluto farlo con due uomini, solo non ha mai avuto l’occasionè.
Io gli ho quasi chiesto il permesso, e visto che lei non si tirava indietro mi sono avvicinato ed ho cominciato a palpare quelle belle natiche.
Annamaria si è inchinata per favorire il mio lavoro, Lello si è portato davanti a lei e, sbragatosi in un attimo, gli ha sbattuto il cazzo nella bocca.
Ancora lei non aveva detto neanche una parola, e, incurvandosi ulteriormente ha portato indietro le mani per spalancare oscenamente le sue chiappe.
Ho cominciato a leccarle il buco con foga, ed alternavo leccate alla figa con leccate al buco posteriore.
Quindi ho preso a titillarle il clitoride, e lei, sempre col cazzo nella bocca ha iniziato ad emettere una serie di gridolini di goduria.
Dopo poco mi sono liberato dei pantaloni, e Lello ha subito apprifittato per infilare il cazzo nel culo che io avevo lubrificato.
L’ha presa in piedi, ed hanno cominciato a trascinarsi in quella posizione verso il muro. Io ero eccitato da morire, e sono andato davanti a loro prima che lei potesse appoggiarsi con le mani alla parete.
L’ho tenuta per le spalle e la guardavo fissa negli occhi mentre il suo ragazzo cominciava un avanti e indietro vigoroso nel suo intestino.
Lo sguardo di lei era quasi di sfida, ha abbassato le mani per cingere la mia verga e se la è portata alla figa.
L’ho penetrata in un solo colpo e mi sono trovato con le spalle al muro, l’uccello piantato nella figa di Annamaria la quale aveva Lello infilato dietro che dava il ritmo.
Solo allora lei ha mostrato di essere presente.
Mi ha infilato la lingua in bocca, mi ha pomiciato per un po’, mentre io devo dire che non riuscivo, data la posizione, a scoparla un gran chè bene. !
Poi si è staccata dalla mia bocca e ha esclamato, rivolta a Lello
‘Bastardo, non ti avevo mai tradito, ma ora ti farò vedere di cosa sono capacè, e così facendo si è sottratta sia al mio che al suo cazzo.
Lo ha spinto lontano e sempre guardandomi negli occhi mi ha detto
‘Vieni, li è più comodò.
Mi ha trascinato verso il letto (di quelli antichi e molto alti, e si è appoggiata a pancia in giù dicendomi
‘scopami il culo sino a sborrare, ed aiutami a ficcarmi questo davantì.
Aveva preso un aggeggio strano che serve a fare i massaggi ed è formato da quattro palline collegate da assicelle di legno, e si era infilata una delle palline davanti cominciando a fare su e giù.
Io ho rischiato di sborrare solo alle sue parole ma non ho tardato ad eseguire, Lello ha cominciato a farsi un segone e, visto che lei gli impediva di fare altro le si è messo davanti e le ha rimesso il cazzo in bocca.
Le urlava ‘troia, puttana,
lo vedo come godi stimolata dappertutto, ma ti inondo la golà e così facendo ha cominciato a scaricarsi nella sua bocca.
Io stavo per venire, e lei, accortasi delle mie intenzioni, mentre ingoiava lo sperma del ragazzo si è sfilata la sferetta dalla figa mettendola fra le mie mani, e mi ha fatto capire che voleva il cazzo nella figa.
Ovviamente non mi sono fatto pregare, e l’ho accontentata subito.
La porcona si è quindi infilata la sferetta umida dei suoi stessi umori nel culo, e, afferratomi il polso, ha cominciato un movimento su e giù che l’ha fatta mugolare ancora più forte.
Ho cominciato a scaricarle fiotti di sperma nella figa, il suo ragazzo intanto, quasi per umiliarla le teneva il suo cazzo saldamente in gola, e lei ha mugolato qualche cosa divincolandosi e cercando di estrarsi quel bastone dalla bocca.
Quando lui ha deciso che lo potesse fare, lei lo ha guardato e gli ha detto
‘Porco schifoso, volevo avvisarlo di non venirmi dentro che non prendo la pillolà.
La faccia di Lello ha cambiato espressione
‘Ma non ti stava spaccando il culo? ‘ (lui nell’estasi dell’orgasmo aveva gli occhi chiusi e non ha visto i movimenti della mano di Annamaria che faceva cambio di strumenti nelle sue terga.
‘Puttana schifosa, cosa credi di fare, sei solo una gran troia, una cagna in calorè, e lei
‘Si, ma non sono più la tua cagna, ora sono anche di un altro, e se ti può interessare sto godendo proprio come una gran troiona, e così dicendo aumentava il movimento della sferetta nel suo culo.
Io ero esterrefatto, non mi andava per niente di ingravidare una puttana come lei, ma lo sconcerto è durato solo un attimo, infatti si è alzata, e a gran voce ha detto
‘E non è ancora finita, ora devo godere iò, e subito dopo mi ha bisbigliato in un orecchio ‘non preoccuparti, prendo la pillolà.
A quel punto si è sdraiata in terra sulla schiena, ha sollevato le gambe ed ha cominciato a stimolarsi il culo con più vigore, mentre, oscenamente spalancata, si sgrillettava ed alternativamente si infilava due o tre dita nella figa.
Io sono rimasto ad una certa distanza per riprendere fiato, mi sono forse distratto un momento e lei ha cominciato ad ansimare più violentemente, nel contempo ho sentito anche un rumore diverso, come di acqua che scorreva, ho guardato verso di lei ed ho visto che, proprio mentre stava raggiungendo un orgasmo violentissimo, Lello le stava scaricando addosso la vescica.
Pisciava proprio sulla sua figa, e lei
‘bastardo, questo non me lo dovevi fare, e tu – rivolta a me – sbattimelo in boccà.
Non mi sono fatto pregare, lei ha cominciato a succhiare con foga e subito è venuta.
Incredibile, ma mentre godeva ha cominciato a pisciare pure lei.
Mi sono scostato il tanto che bastava a non farmi bagnare anche io, e Lello le ha scaricato gli ultimi spruzzi sulla faccia.
La sua mano intanto continuava a muovere la pallina nel culo, e pretendeva che la scopassi nuovamente.
Mi sono tirato indietro,
‘Non mi piace il pisciò, e Lello
‘OK, vacca, ti accontento iò.
Ma lei per tutta risposta si è alzata ed è andata a lavarsi.
Lui si è rivestito in tutta fretta ed è andato via, quando Annamaria è tornata, nuda e completamente unta di crema, mi ha detto
‘il cornutone ne ha avuto abbastanza di vedermi fare la troia, eh’, io a quella vista ho nuovamente sentito il cazzo che tirava, e lei ci si è avventata su con foga. Io in piedi e lei accucciata davanti a me.
Ho subito notato che dal culo le usciva quello strano strumento che dovrebbe servire a fare i massaggi.
Le ho solo detto
‘sei veramente troia fino alle ossà e lei
‘forse fino alle ossa no, ma fino al culo si, anzi, ho proprio voglia di sentirti ancora dentro di mè. FINE

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