Ogni estate con la mia famiglia andiamo a trovare i nostri parenti che vivono in campagna. Li, infatti, abbiamo podere dove siamo soliti fare vacanza con i miei zii e miei cugini. Siccome lo spazio non è molto siamo un po’ costretti a dividerci le stanze e, in particolare, sto con mio cugino Guido un bel ragazzo di ventidue anni piuttosto muscoloso. Una calda notte d’agosto verso le due stavamo chiacchierando sul letto matrimoniale che è nella nostra camera. Eravamo entrambi con addosso solo i boxer per la calura eccessiva. Guido mi ricorda che l’anno precedente aveva nascosto nel comodino della stanza un pacchetto di riviste pornografiche e se mi volevo divertire potevo prenderle. Aperto il cassetto presi le riviste e incominciammo a guardarle uno attaccato all’altro sul bordo del letto. Le nostre erezioni non erano nascondibili dai boxer. tra le riviste noto che ce n’è una gay e incomincio a sfogliarla con interesse. Mio cugino rimane imbarazzato, forse si era dimenticato di toglierla e proprio per questo mi disse confusamente : – era allegata insieme con un’altra rivista….
Volevo buttarla via ma me ne sono dimenticato…. -. Bugiardello porcello! . Proprio nel mezzo del giornaletto sopra una foto molto erotica c’era una evidente macchia di liquido seminale. – come la spieghi questa allora? – gli dissi con fare complice. Non sapeva che dire il maialino e perciò per toglierlo di imbarazzo e per fargli capire le mie intenzioni diedi una leccata alla macchia giallognola del pornazzo.
Lo vidi ancor più stupito e il membro sotto i boxer sembrava sempre più gonfio. Gli presi l’organo genitale in mano attraverso la stoffa e gli dissi a bassa voce: – ogni tanto piace anche a me stuzzicarmi il sederino…. -. Sembrava sollevato da queste parole. Lo feci sdraiare sul letto. Incominciai a dare dei baci alla montagna che era avvolta ancora dalla stoffa. Mi aiutò a sfilarsi i boxer e potei così ammirare la sua mazza: saranno stati almeno venti centimetri di piacere solcati da delle grosse vene che lo rendevano più nodoso, le palle grosse rendevano estasiante la visione.
Ancor più bello fu il momento in cui con l’indice e il pollice glielo scappellai : il glande violaceo era brillante dagli umori i quali emettevano un profumo di sesso che mi fece perdere la testa. Appoggiai le labbra sulla cappella (come era calda! ) e molto lentamente m’infilai tutto il cazzo quasi fino ai coglioni. Nel risputarlo mi soffermai sulla cappella e con grande ingordigia feci una fellatio ovvero gli passai la lingua intorno alla cappella e tutto quei liquidi viscosi che raccattai li misi in bocca e li degustai prima di ingoiarli facendo una espressione felice che mio cugino notò. Mi ributtai sul cazzo ricominciando spompinarlo alla americana ovvero senza usare le mani ma solo la bocca , la lingua e la gola.
Sentivo la nerchia che pulsava dentro la mia bocca e questo faceva bagnare anche il mio bastone. Guido mi prese per la nuca e dava il tempo alle mie ingoiate, e ogni tanto non mi faceva risalire per farmi stare con la verga incastrata in gola. Ad un certo punto smetto di sbocchinare e gli chiedo , con le guance rosse dovute all’eccitazione , di penetrarmi l’ano. Con letizia mi fa sdraiare sul letto al posto suo. Alzo le gambe e mi sfila i boxer. Prima di procedere all’impalamento vuole fare una ispezione : mi fa mettere alla pecorina e mi allarga le chiappe del sedere mettendo a nudo il mio buchetto stellato e poi esclama : –
Hai il culo rasato!! – gli rispondo che lo faccio molto spesso per facilitare la penetrazione degli oggetti con cui mi sgrilletto il buco anale. Soddisfatto di questo mi fa rimettere sdraiato con la pancia in sù.
Mi prende le gambe e se le mette sulle spalle volendomi entrare nell’anfratto anale. Appoggia la cappella sul buco e incominciai a spingere per sfondare la mia porticina . Dopo poche spinte sento entrare il glande e poi tutta la spranga fino ai coglioni. Dopo qualche vai e vieni di assestamento la verga viene lubrificata dagli umori rendendo la scopata goduriosa. Sento i muscoli dello sfintere lasciarsi attraversare con piacere dagli attacchi violenti della mazza di carne. Ogni tanto me toglie senza delicatezza dal culo per poi rimetterlo assaporando sia io che lui il piacere e la perversione di quella penetrazione. Ad ogni colpo di pisello infertomi riesce a leggere sulla mia faccia il piacere contro natura che provo.
Dopo che il pistone mi a ha stantuffato innumerevoli volte guido me lo toglie dal culo e si mette a cavalcioni davanti alla mia faccia dicendomi che mi vuole sborrare in viso. Aspetto con gli occhi chiusi e la bocca aperta la linfa. Dopo un po’ di su e giù con la mano il mio cuginetto di letto comincia a sborrare copiosamente: gli schizzi bianchi, caldi e profumati investono il mio viso da troia/o in calore. Ingoio tutto ciò che mi è possibile prendendo anche delle gocce che mi hanno invaso la faccia no scordandomi anche i rimasuglio ancora sulla nerchia di guido. Egli si sdraiò vicino a me e gli dissi che è uno stallone fantastico e che da quel momento in poi sarei stato il suo contenitore di sborra. Da quel giorno io e mio cugino siamo diventati oggetti di piacere uno dell’altro ed a ogni voglia ci soddisfiamo a vicenda .
Un esempio di ciò sono i bocchini in macchina mentre lui guida oppure come quella volta in cui lui mi preparò una meringa in cui aveva sborrato dentro, la quale doveva essere servita a tavola nella cena di natale insieme a tutte le altre, e che io mangiai davanti alle nostre famiglia ignare. FINE
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